La seduta odierna sta proponendo almeno fino a questo momento, un copione simile a quello della vigilia per il petrolio.
Petrolio incerto anche oggi
Ieri l’oro nero si è spinto inizialmente in avanti, raggiungendo nell’intraday un massimo in area 79,5 dollari al barile.
Da questo top si è avuto un brusco ripiegamento che ha portato ad annullare interamente il vantaggio iniziale, con un’inversione di rotta che si è conclusa con una chiusura in rosso.
Il petrolio ha ceduto il 2,25%, fermandosi a 75,95 dollari, per poi oggi tentare un recupero che però ha avuto vita breve.
L’oro nero, infatti, si è spinto a toccare un top intraday intorno ad area 76,75 dollari, da cui ha avviato un ritracciamento che ha spinto le quotazioni anche al di sotto della parità.
Negli ultimi minuti, il petrolio viene fotografato a 76,05 dollari, con un frazionale rialzo dello 0,13%.
Petrolio: l’Opec+ si è impegnata ad aumentare i tagli
La volatilità sperimentata dall’oro nero è da ricondurre alle ultime decisioni annunciate dall’Opec+.
Sei membri del Cartello hanno concordato tagli volontari e addizionali alla produzione di greggio per 700mila barili al giorno nel primo trimestre del 2024, mentre l’Arabia Saudita estenderà il suo taglio di 1 milione di barili giornalieri nello stesso periodo.
Le riduzioni volontarie includono un taglio di 223mila barili giornalieri dall’Iraq, 163mila dagli Emirati Arabi, 135mila dal Kuwait, 82mila dal Kazakistan, 51mila dall’Algeria e 42mila dall’Oman.
Inoltre, la Russia ha dichiarato di voler tagliare l’export di petrolio di 500mila barili al giorno nel primo trimestre del 2024, un taglio più profondo di quello attuale da 300mila barili al giorno, sebbene comprenda 200mila barili di prodotti raffinati.
Petrolio: l’Opec+ non convince. La view di Equita SIM
Gli analisti di Equita SIM evidenziano però che il mercato non è risultato del tutto convinto del messaggio, in quanto non c’era un accordo formale sotto l’ombrello OPEC+.
In assenza di un accordo formale, i membri del Cartello hanno la responsabilità di annunciare i propri tagli, il che potrebbe sollevare problemi di conformità, sebbene diversi Paesi abbiano annunciato i tagli previsti nelle ore successive alla riunione. L’incertezza si è aggiunta alle crescenti preoccupazioni per le tensioni all’interno della coalizione Opec+, dopo che la riunione prevista era stata inizialmente rinviata di quattro giorni, a causa del mancato accordo tra i membri sulle quote di produzione.
Se i tagli volontari OPEC+ fossero realizzati, secondo la SIM milanese è ragionevole attendersi un mercato del greggio abbastanza bilanciato nel primo trimestre del 2024, utilizzando le aspettative di crescita della IEA che prevedono il prossimo anno la domanda a 900mila barili giornalieri e la produzione non-Opec+ a +1,6 milioni di barili giornalieri.
Petrolio: i titoli oil preferiti da Equita SIM
Gli analisti di Equita SIM ritengono che la loro stima del Brent per il 2024, pari a 80 dollari al barile, sia coerente con lo scenario di mercato attuale.
Nel settore oil, la SIM milanese mantiene un approccio difensivo e preferisce le società integrate a quelle attive nei servizi.
I titoli preferiti da Equita SIM sono Eni, Galp e D’amico.