Ancora BUY per Eni? Il 2022 potrebbe stupire gli investitori

Molti credono che Eni possa interrompere la crescita dell'ultimo anno, ma i dati fanno ben sperare per il leader del gas italiano che si prepara bene al 2022.

Eni è una grande multinazionale, leader nel settore energetico, in particolare il gas, fratello minore del petrolio e vittima di oscillazioni e volatilità a volte eccessiva e preoccupante.

Non è un segreto che l’azienda italiana abbia dovuto fronteggiare una crisi di grossa portata a cavallo tra il 2019 e il 2020, con il suo valore in Borsa che ha visto un crollo esagerato capace di far tremare le sue stesse fondamenta.

Le azioni Eni sono state quotate nel 2003 e il prezzo non è mai sceso così tanto come nel 2020, arrivando a perdere più del 50% del suo valore dal suo ingresso nel mercato finanziario.

In una vecchia notizia di Borsainside si legge come quel periodo sia stato difficile per la società e come per questi anni a venire si sia dovuta rivedere la politica dei dividendi e delle cedole a favore degli azionisti:

“La remunerazione degli azionisti nei prossimi anni è stata rivista al ribasso a causa del mutato scenario internazionale. Con un prezzo del petrolio lontano dai livelli di alcuni fa a causa della crisi di domanda a sua volta causata dal coronavirus…”

Tuttavia, anche quando sembrava arrivare la fine per il colosso del gas, il 2021 ha cominciato a sorridere e ha lanciato le azioni Eni in un rally che sembrava non avere mai fine, accompagnando l’anno con una risalita che gli ha fatto recuperare gran parte di ciò che aveva perso.

Il 2021 infatti si è chiuso in verde, con un rialzo di circa il 45%, davvero un’ottima ripresa!

Dal punto di vista soprattutto azionario, la crescita è stata conclusa e incentivata da un ingente acquisto di azioni dalla stessa Eni, che ha concluso l’anno comprando moltissime azioni proprie anche nell’ultimo quadrimestre cioè a settembre, ottobre, novembre e dicembre 2021.

Eni ha concluso un programma già cominciato nel 2017 con l’acquisto di 32.892.554 azioni proprie e come scrive Teleborsa ha finalmente concluso un vecchio programma:

“A seguito degli acquisti effettuati fino al 10 dicembre 2021, considerando le azioni proprie già in portafoglio e l’assegnazione gratuita di azioni ordinarie a dirigenti Eni, a seguito della conclusione del Periodo di Vesting come previsto dal “Piano di incentivazione di lungo termine 2017-2019″ approvato dall’Assemblea del 13 aprile 2017, Eni detiene 64.623.856 azioni proprie pari all’1,79% del capitale sociale.”

Nel 2022 ci si aspetta un forte vigore da parte delle azioni Eni, ma alcuni non sono certi di questo entusiasmo a causa della paura che la variante Omicron ha risvegliato in un mercato che ha sofferto già molto, ma che sembrava pronto a riprendersi.

Azioni Eni in pericolo per Omicron?

Non serve ricordare alla gente che la pandemia e i lockdown diffusi nel mondo hanno portato ad un crollo dei distributori di gas e petrolio, creando forti trend ribassisti per i titoli energetici in modo repentino.

La paura dilagante di nuove chiusure porta a manifestazioni in Germania e possibili proroghe del lockdown in atto nei Paesi Bassi, con restrizioni attivate in Italia e timore in Spagna, Francia e Regno Unito.

Anche in America non si scherza, con il Virginia sotto pressione, ospedali stracolmi e New York che ormai ha raggiunto il picco dei contagi da giorni.

In Asia, invece, abbiamo India e Arabia Saudita in testa, con il Giappone che impone nuove restrizioni agli ingressi.

Questo spinge gli investitori a prendere in considerazione un possibile parallelismo tra il 2022 e il passato 2020, con una preoccupazione che nessuno riesce a lasciarsi alle spalle e che pone dei limiti all’ascesa delle azioni di Eni, oltre che alla ripresa di molti altri settori.

Tuttavia sembra che Eni non sia d’accordo e cerca di farlo capire agli speculatori.

Azioni Eni inarrestabili

Durante gli ultimi giorni non ci sono stati fattori tecnici che hanno trasmesso insicurezza agli investitori, anzi.

Investorsobserver, famoso sito di analisi sui mercati finanziari, si esprime sulla valutazione delle performance del titolo italiano secondo i suoi criteri che vedono la media del settore con performance medie di 49 su 100:

“Eni Spa (E) è leader nel settore Oil & Gas Integrated con un punteggio complessivo di 81.”

Quindi uno stacco non indifferente che spinge ad un forte BUY riguardo le azioni Eni.

Il timore infatti è solo radicato nella mente della gente per via dei periodi difficili che abbiamo dovuto affrontare e che le multinazionali hanno dovuto gestire con impegno e risolutezza.

Nel grafico annuale possiamo osservare come le azioni Eni abbiano guadagnato il 44,24% mentre nell’ultimo mese il rialzo è stato del 7,14%, quindi leggermente al di sopra della crescita media mensile registrata nel 2021.

Questo fa ben sperare a tutti coloro che hanno avuto dubbi su un ulteriore possibile crollo in Borsa della leader italiana perché di sicuro il trend è sostenuto e non occasionale. Insomma si può avere fiducia.

Ultime news riguardo Eni Spa

In ambito “vecchi ordinamenti”, Eni ha ottenuto il permesso in territorio egiziano per l’acquisizione ed esplorazione di bacini capaci di generare combustibile liquido e gassoso in linea con le direttive internazionali.

La notizia riportata pochi giorni fa da Ansamed era questa:

“L’Eni si è aggiudicata dal Ministero del Petrolio egiziano cinque nuove licenze esplorative, di cui quattro in qualità di Operatore, nell’offshore e onshore egiziano, dopo la positiva partecipazione al bando “Egypt International Bid Round for Petroleum Exploration and Exploitation” 2021 precedentemente annunciato dalla Egyptian General Petroleum Corporation e dalla Egyptian Natural Gas Holding Company attraverso l’Egypt Exploration and Production Gateway.”

Inoltre anche Eni si sta impegnando molto nella transizione energetica a cui partecipano tante altre multinazionali, anche nostrane come Enel, e il suo impegno si sta palesando con l’acquisizione di alcune società già impegnate da anni nella lotta al cambiamento e che mirano a rivoluzionare il settore energia.

Sfida sposata da Eni gas e luce con l’acquisizione dell’azienda fotovoltaica greca Solar Konzept Greece e l’aumento della partecipazione con Tate, azienda tech impegnata nella vendita online di elettricità e gas, dal 20% al 36% mirando così ad un progresso più rapido.

Inoltre in ottica “innovazione e sostenibilità” Eni gas e luce, azienda di distribuzione controllata e gestita da Eni Spa, cambierà nome e logo a marzo 2022, chiamandosi Plenitude.

Sul sito Eni gas e luce possiamo leggere:

“Eni gas e luce diventa Plenitude: un nome che accoglie la nostra storia e, al tempo stesso, rappresenta la pienezza di una visione globale e della nostra energia che continua a rigenerarsi.”

Tanti cambiamenti all’orizzonte per una società in continuo mutamento che fanno balzare le azioni Eni all’ordine del giorno tra le società che potrebbero incuriosire gli investitori.

Quali sono i target delle azioni Eni?

Nel momento in cui stiamo scrivendo, il valore delle azioni Eni oscilla intorno ai 13 euro.

La volatilità del titolo è stabile, con volumi in aumento che testimoniano interesse da parte degli speculatori scesi in campo in modo sempre crescente dall’inizio dell’anno.

La curva rialzista non si piega e, dopo aver testato il supporto tra 12,81 e 12,96, ci possiamo aspettare un breve ritracciamento che potrebbe spingere il titolo oltre i 14 euro nel breve periodo.

Questa stima non è affatto improbabile, ma di sicuro, una volta raggiunta, l’asset si potrebbe scontrare con un vecchio supporto rotto tempo fa e che si potrebbe dimostrare molto difficile da superare come nuova resistenza.

Nonostante questo, su Investiresulweb si è ancora più ottimisti sul lungo periodo:

“Le azioni ENI nel 2022 potranno beneficiare del prezzo del petrolio, che secondo noi d’investiresulweb potrà mantenersi sopra della soglia dei 70 dollari al barile. Alziamo il target di conseguenza sul titolo Eni a buy, il nostro prezzo obiettivo è 15 EUR.”

Insomma un panorama positivo che dovrebbe convincere i più ostici a dare fiducia al titolo, ma forse qualcuna ha ancora da ridire.

I nuovi investimenti discutibili di Eni

La gente spesso non lo sa e non potrebbe saperlo, ma le spese militari, circa il 64%, sono dovute alla protezione dell’approvviggionamento energetico di cui ovviamente Eni è diretto responsabile.

Molti non vedono di buon occhio l’azienda proprio a causa dell’interesse governativo negli affari esteri della multinazionale che vanno a discapito della protezione dei cittadini e dell’ambiente.

In un periodo come il nostro, anche notizie apparentemente “fuori tema” possono influire negativamente sul bilancio aziendale e le azioni Eni non fanno differenza, a causa delle contraddizioni di cui molti l’accusano.

Un esempio? L’ultimo è quello rappresentato dal Mozambico dove un progetto chiamato Coral FLNG prevede l’installazione di un’enorme piattaforma per l’estrazione di gas naturale a largo delle coste del Paese.

Nonostante le rassicurazioni di Eni, però, sappiamo che lo Stato africano beneficerà poco o niente dell’iniziativa importante e con tutti i problemi che affrontando, molta gente dubita della legittimità morale di queste azioni. Greenport sottolinea in proposito:

“Mentre la popolazione del nord del Mozambico dovrà ancora vedersela con cicloni mai visti causati dal riscaldamento globale a sua volta causato dai gas serra della combustione degli idrocarburi e con la guerriglia islamista che punta a mettere le mani sulle risorse di petrolio e gas, a trarre vantaggio dal progetto Coral Sul FLNG saranno sicuramente grandi imprese straniere.”

Azioni Eni non sembrano frenare

A malincuore dobbiamo ammettere che la finanza difficilmente si preoccupa del sociale e, quando lo fa, spesso ne vuole ottenere giovamento.

Ponendoci dal punto di vista strettamente finanziario infatti, le azioni Eni non si lasceranno gelare dalle critiche o dagli scettici che ormai sono rimasti in pochi.

Oggi possiamo dire che gli analisti privati, forum di esperti, fondi gestione e vecchi azionisti sono convinti della forza del colosso italiano e che le poche diatribe in materia sociale o politica poco potranno frenarne l’ascesa.

Tutti siamo pronti ad affrontare il 2022 come un anno di ripresa e progresso, con le azioni Eni pronte a dare ciò che spetta a chi ha saputo dare fiducia alla multinazionale del Bel Paese.

Insomma: Eni è BUY.

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