Cambio di mansioni sul lavoro: quando è possibile? Risposta!

Il capo vuole cambiarti mansione sul lavoro? Devi sapere che in alcuni casi questo è legale! Vieni a scoprire la normativa qui.

Il capo vuole cambiare le tue mansioni sul lavoro e temi che questo possa essere illegittimo? Beh, per scoprire se è davvero così dovrai leggere questo articolo.

È bene sottolineare da subito che, secondo la sentenza numero 11.395 del 22 maggio 2014, la Corte di Cassazione ha stabilito quando è legittimo e quando no cambiare le mansioni ad un lavoratore dipendente. 

Ebbene, devi sapere che il demansionamento non è sempre illegittimo come potresti pensare. Insomma, questo è consentito nel caso in cui ci siano delle esigenze di ristrutturazione aziendale, ad esempio. 

Eppure, secondo quanto sancito dalla Corte di Cassazione, in questo caso non viene visto come un atto illegittimo. 

Ma come funziona il cambio di mansioni lavorative? Devi sapere che, secondo la Legge, il lavoratore dovrebbe essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto. 

Ovviamente, nel caso in cui egli riceva una promozione, potrà salire di livello e svolgere delle mansioni di livello superiore. 

Tuttavia, eccetto nel caso di riorganizzazione aziendale, un lavoratore non potrà mai svolgere mansioni di livello inferiore a quelle per le quali è stato assunto. 

Andiamo a comprendere meglio questi concetti all’interno di questo articolo!

Cambio di mansioni sul lavoro: per quali ragioni è ammesso? La risposta!

Come abbiamo affermato in precedenza, un cambio di mansioni ai danni del lavoratore non è sempre considerato illegittimo. 

Infatti, in base alla sentenza del 2014 sulla quale si è espressa la Corte di Cassazione, questo risulta essere consentito nel caso in cui si debba riorganizzare l’assetto aziendale.

Attenzione però: per fare sì che tutto ciò sia legittimo, questo dovrà essere previsto all’interno del CCNL di categoria.

Come saprai, le norme che regolano il cambio di mansioni nel mondo del lavoro sono spesso molto rigide. Eppure, è sbagliato ritenere che queste non possano cambiare. 

Una prima modifica l’abbiamo avuta nel 2014 e non possiamo escludere che ce ne potranno essere altre successivamente. 

Infatti, le Leggi che regolano il mondo del lavoro cambiano in funzione dell’evoluzione di questo stesso mondo. 

Ebbene, pensiamo a quando il datore di lavoro decide di cambiare le mansioni ad un suo dipendente. Si tratta di un’attività sempre considerata illegittima?

Beh, la risposta l’abbiamo già compresa ed è negativa. Eppure, ci sono degli iter ben precisi che devono essere seguiti in questi casi, per non violare nessuna delle rigide norme previste nel mondo del lavoro. 

Quello che è importante capire fin dal principio è che ci sono alcune casistiche nelle quali l’azienda può decidere autonomamente di cambiare la situazione lavorativa di un dipendente. 

Attenzione: non si tratta di capricci momentanei del datore di lavoro, ma ci devono essere delle ragioni ben precise alla base di tale decisione!

Inoltre, ovviamente, continuiamo a fare riferimento alla casistica nella quale le mansioni vengono cambiate ai danni del lavoratore dipendente e non in seguito ad una promozione. 

Cambio di mansioni sul lavoro di un dipendente: le motivazioni valide!

Come abbiamo affermato anche in precedenza, esistono alcuni casi nei quali il datore di lavoro può decidere di cambiare le mansioni ad un suo dipendente. 

Tuttavia, abbiamo già sottolineato che il cambio di mansioni di un lavoratore non può avvenire a seguito di un capriccio del datore di lavoro, ma solo seguendo un iter ben preciso stabilito dalla Legge. 

Inoltre, come abbiamo detto, tutto questo deve essere previsto dal CCNL applicato ad un dato contratto di lavoro. 

Ebbene, i metodi attraverso i quali la qualifica di un lavoratore dipendente può cambiare sono tre. Andiamo a scoprirli insieme nel dettaglio. 

Cambio di mansioni sul lavoro: ecco le 3 possibilità!

Il primo metodo riguarda il cambiamento da una mansione all’altra dello stesso livello. In questo modo non cambierebbe né la categoria né l’inquadramento del dipendente, infatti si tratta della modifica più semplice possibile. 

La seconda riguarda il demansionamento, ossia la possibilità più difficile in quanto bisogna rispettare una serie di norme previste dalla Legge per fare in modo che questo non sia illegittimo. In questo caso il lavoratore dovrà, come suggerisce il termine demansionamento, svolgere delle mansioni di livello inferiore. 

Attenzione: il demansionamento è vietato nel caso in cui non sussistano le cause previste dalla Legge, come il cambiamento dell’organizzazione aziendale. 

Infine, abbiamo un ultimo modo per mezzo del quale le mansioni sul lavoro possono cambiare, ma in questo caso il dipendente ne guadagnerà. Si tratta del cambiamento di mansioni verso l’alto che è previsto in caso di promozione oppure di sostituzione di un lavoratore che, per un dato periodo di tempo è assente. 

In questi casi il dipendente dovrà ricevere un incremento nella busta paga in base alle nuove mansioni che svolge. 

Nel caso in cui un lavoratore viene adibito a mansioni che non corrispondono alla sua qualifica, egli non si può rifiutare di svolgere un dato lavoro. 

Insomma, tutto questo per dire che, nel caso in cui tale rifiuto dovesse concretizzarsi, il datore di lavoro potrebbe procedere con un licenziamento giustificato del lavoratore. Ma andiamo a capire questo passaggio più nel dettaglio. 

Cosa succede al lavoratore che rifiuta il cambio di mansioni?

Come abbiamo affermato in precedenza, ci sono alcuni casi nei quali il datore di lavoro, cambiando le mansioni ad un suo dipendente, non compie alcun atto illecito. 

Infatti, secondo quanto previsto dalla Legge e dalla Corte Costituzionale, in alcuni casi risulta essere consentito un demansionamento. 

Sebbene si tratti della casistica più complessa quando si tratta di cambio di mansione, un lavoratore qualora registri che non è stato compiuto alcun atto illecito, deve adattarsi al cambiamento. 

Quindi, in poche parole, un lavoratore che, dopo aver subito un demansionamento, decide di non presentarsi al lavoro a svolgere le nuove attività, può essere passibile di licenziamento disciplinare. 

Infatti, la Legge prevede che sia in caso di demansionamento, sia in caso di aumento di livello, il lavoratore debba svolgere le nuove mansioni. 

Ovviamente questo cambia quando il demansionamento è scaturito da un atto illecito. Ma in questo caso non stiamo parlando di tale casistica. 

Cambio di mansioni per riorganizzazione aziendale: ecco quando è concesso!

Come abbiamo più volte sottolineato, il cambio di mansioni di un lavoratore sul posto di lavoro è consentito solo in alcuni casi, come la modifica dell’organizzazione dell’azienda. 

Di conseguenza, in questi casi un lavoratore può essere assegnato ad altre mansioni che rientrano in un livello di inquadramento inferiore. 

Inoltre, il cambio delle mansioni viene spesso accompagnato ad un importante obbligo: l’obbligo formativo. Infatti, spesso il dipendente non ha tutte le competenze per compiere il nuovo lavoro che gli è stato assegnato e, di conseguenza, deve svolgere un periodo di formazione. 

Oltre alla possibilità data dalla riorganizzazione aziendale, il demansionamento può essere dato anche nel caso in cui questo fosse previsto dal CCNL. 

Attenzione però: l’iter da seguire è molto rigido. 

Prima di tutto bisognerà dare una comunicazione per iscritto, pena l’annullamento del provvedimento. Inoltre il lavoratore ha diritto a conservare il livello di inquadramento e lo stipendio, eccetto gli aspetti legati esclusivamente alla prestazione che veniva svolta in precedenza. 

Insomma, come hai capito, il cambio di mansioni sul luogo di lavoro non è illegittimo come in molti potrebbero pensare. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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