Si può avere il congedo di maternità solo dopo il parto? Cosa c’è da sapere

Si può fruire del congedo di maternità obbligatorio da lavoro per i cinque mesi successivi al parto: quali sono i requisiti e come fare domanda all’INPS.

Molto spesso le donne lavoratrici che sono prossime al parto si domandano se possono avere la possibilità di accedere al congedo di maternità esclusivamente durante i mesi successivi al parto, in maniera tale da dedicarsi per più tempo, per cinque mesi interi, al proprio bambino.

Dunque, si tratta di una questione che necessita di una serie di approfondimenti al fine di chiarire a tutti gli effetti quali sono le caratteristiche essenziali legate al congedo di maternità che potrà essere erogato dopo il parto, ma anche quali sono tutti i documenti che dovranno essere presentati all’istituto INPS al fine di poter fruire del congedo durante il periodo successivo alla nascita del bambino.

A questo proposito, all’interno del seguente articolo, andremo a fornire una panoramica generale di tutte le caratteristiche distintive che attualmente contraddistinguono un congedo di maternità.

In tal senso, saranno anche offerte ulteriori indicazioni in merito alle regole che dovranno essere rispettate dalle donne lavoratrici italiane per poter fruire del congedo di maternità e quali sono le procedure da seguire al fine di godere del congedo di maternità soltanto dopo il parto.

Come funziona il congedo di maternità per le lavoratrici 

Quando si parla di congedo di maternità si fa essenzialmente riferimento ad un periodo di tipo obbligatorio di astensione dall’attività di lavoro, in cui le donne lavoratrici potranno godere di alcuni mesi di riposo, in vista del parto del proprio bambino e dei mesi successivi alla sua nascita.

Prima di andare ad approfondire a tutti gli effetti quali sono le donne lavoratrici che potranno godere dell’accesso al periodo di maternità anche soltanto dopo il parto, fruendo di tutti i cinque mesi esclusivamente dopo la nascita del proprio bambino, è importante capire anche solitamente come avviene tale riconoscimento.

Dunque, in linea generale, il periodo relativo al congedo di maternità corrisponde ad un ammontare complessivo di cinque mesi, che potranno essere redistribuiti, sulla base di diversi fatto, durante i momenti precedenti al parto e successivi alla nascita del bambino. 

Di solito, vengono presi in considerazione uno o due mesi che pretendono la data in cui si presume che la donna lavoratrice possa partorire, e tre o quattro mesi successivi invece alla nascita del bambino.

Tuttavia, occorre anche precisare che la legge di riferimento ha previsto anche la possibilità di percepire di un periodo temporale più lungo legato al congedo di maternità. Si tratta di quei casi in cui le donne lavoratrici sono state coinvolte da un parto prematuro, ovvero quando la nascita del bambino avviene due mesi prima rispetto alla data in cui è stato previsto il parto effettivo.

Quando si può fruire del congedo di maternità dopo il parto

Certo è che la regola generale presuppone che il periodo di astensione delle donne lavoratrici dall’attività lavorativa cominci dai due mesi che precedono il parto fino alla fine dei tre mesi successivi alla nascita del bambino. 

Tuttavia, la Legge di Bilancio 2019, e più precisamente il comma 1.1 apportato all’articolo 16 del decreto legislativo numero 151 del 2001, è andata a garantire una maggiore flessibilità nel riconoscimento del congedo di maternità.

A questo proposito, infatti, tale riferimento normativo è andato ad apportare una modifica importante per quanto concerne il periodo di fruizione del congedo obbligatorio, provvedendo alla possibilità per le madri di poter ottenere tale congedo esclusivamente durante il periodo successivo alla data del parto.

Tuttavia, qualora una donna lavoratrice desideri effettivamente fruire del congedo obbligatorio di maternità per il periodo seguente al partito, dovrà accertarsi di essere in possesso di tutte le condizioni richieste, oltre che la conferma da parte del medico.

In particolare, infatti, lo specialista del Servizio Sanitario Nazionale oltre che il medico del lavoro dovranno necessariamente attestare che lo svolgimento della prestazione lavorativa durante il periodo di gravidanza anche dopo il settimo mese, non provochi alcuna problematica alla salute ne del bambino ne della donna.

I documenti obbligatori per fruire del congedo di maternità dopo il parto

Al fine di comprendere quali sono tutti i documenti necessari per poter fruire a tutti gli effetti del congedo di maternità soltanto dopo il parto, la donna lavoratrice dovrà obbligatoriamente presentare una serie di certificati.

A questo proposito, infatti, occorre prendere in considerazione le indicazioni di carattere operativo che sono state inserite all’interno della circolare INPS numero 148 relativa alla data del 12 dicembre 2019.

Da tale circolare, l’istituto precisa che la donna lavoratrice per poter ottenere il congedo di maternità soltanto durante i cinque mesi successivi al parto, dovrà obbligatoriamente presentare le attestazioni sa parte del medico specialista che ne attesti le condizioni di salute.

Al momento della domanda, quindi, la lavoratrice potrà specificare la propria volontà di astenersi dal lavoro esclusivamente a seguito della nascita del bambino, attraverso la selezione dell’opzione presente direttamente sulla piattaforma telematica INPS.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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