Cosa sono GIL, GAL e PAL: ecco le nuove misure che sostituiranno dal 2024 il Rdc

Il Reddito di Cittadinanza si fa in tre dal 2024: ecco cosa sono e come funzionano le nuove misure GIL, GAL e PAL per contrastare la povertà.

Sarebbero pronte le misure sostitutive del Reddito di Cittadinanza. La anticipazioni circolate in questi giorni vedrebbero tre nuove misure a sostituzione del Rdc  tanto voluto dal Movimento Cinque Stelle e messo in campo nel decreto dignità dal primo governo Conte.

Il Reddito di Cittadinanza non è mai andato giù al governo Meloni ed ora in vista del prossimo Consiglio dei ministri che si terrà giorno 1° maggio subirà profonde modifiche.

Infatti a contenere le anticipazioni sulle nuove misure a sostituzione del reddito di cittadinanza dovrebbe essere il decreto lavoro di prossima pubblicazione.

Al momento si tratta di indiscrezioni e di una bozza di riforma messa appunto dalla ministra del Lavoro Calderone e dalla sua squadra.

Secondo le prime indiscrezioni, il reddito di cittadinanza dovrebbe subire una triplice suddivisione a partire dal 1° gennaio 2024 in tre differenti misure: la garanzia per l’inclusione (Gil), la garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) e la prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal).

Vediamo nel dettaglio come funzionano le tre nuove misure e a chi sono rivolte.

GIL, GAL e PAL: ecco le nuove misure che sostituiranno dal 2024 il Reddito di Cittadinanza

Non più MIA ma GIL, GAL e PAL. Queste le sigle delle misure previste dal governo Meloni che andranno a sostituire il reddito di cittadinanza tanto voluto dal governo Conte e proposto dal Movimento Cinque Stelle.

La nuova Garanzia per l’Inclusione, riguarderà circa 709 e sarà affiancato da altri due misure per le politiche attive al lavoro: la Prestazione di accompagnamento al lavoro e la Garanzia per l’attivazione lavorativa.

La bozza del decreto lavoro contiene anche altre misure sul lavoro, come sgravi fiscali per assunzioni stagionali e un inasprimento delle sanzioni per dichiarazioni false e truffe con pene fino a 6 anni di carcere.

Ma la novità più importante riguardano le misure sostitutive del Rdc dal 2024.

I sindacati e le varie associazioni avrebbero già espresso perplessità per le nuove misure di contrasto alla povertà, che

Prevedono percorsi, importi economici, durata dei trattamenti e presa in carico distinti a prescindere dalla reale condizione di povertà e di disagio dei nuclei familiari e delle persone che li compongono.

La prima misura che sostituirà il reddito di cittadinanza è la GIL, ossia la Garanzia per l’inclusione.

Questa verrà riconosciuta a partire dal 1° gennaio 2024 a coloro che all’interno del nucleo familiare hanno un disabile, un minore, un soggetto con almeno 60 anni di età o una persona a cui è stata riconosciuto l’assegno per l’invalidità civile.

L’importo previsto per tale misura dovrebbe essere di 500 euro mensili integrato con il contributo affitti di altri 280 euro.

Il sostegno sarà erogato per 18 mesi e dopo un mese di interruzione potrà essere rinnovato per un altro anno.

La GIL sarà vincolata da requisiti di reddito, ossia potrà essere erogata soltanto se l’ISEE non sarà superiore ai 7.200 euro all’anno, e il valore del patrimonio immobiliare non sarà superiore ai 30.000 euro. Inoltre, sui conti correnti non dovrà esserci una disponibilità superiore ai 10.000 euro.

GAL, ecco cos’è la garanzia per l’attivazione lavorativa

Di fianco al GIL ci sarà un’altra misura la GAL, ossia la garanzia per l’attivazione lavorativa.

Anche questa partirà dal 1°gennaio 2024 come misura di sostegno economico per l’attivazione lavorativa ed avrà come obiettivo il favorire l’ingresso nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa.

Questa potrà essere richiesta da coloro che non hanno i requisiti per accedere alla GIL.

La GAL potrà essere richiesta da soggetti con un’età anagrafica tra i 18 e 59 anni, con soglia ISEE non superiore a 6.000 euro all’anno.

L’importo erogato sarà pari a 350 euro al mese e come già detto sarà incompatibile con la Garanzia per l’Inclusione e con ogni altro strumento di sostegno al reddito.

Verrà erogato per 12 mesi e non sarà previsto alcuno rinnovo. Se nello stesso nucleo familiare c’è un secondo percettore l’importo erogato sarà pari a 175 euro.

Inoltre i richiedenti devono sottoscrivere il Patto per il lavoro entro 12 giorni dalla richiesta e l’erogazione sarà condizionata al rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, prevedendo anche l’obbligo di assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione.

Ecco il PAL, prestazione di accompagnamento al lavoro

Il PAL invece è la prestazione di accompagnamento al lavoro. Si tratta di una misura richiedibile dai beneficiari del Reddito di Cittadinanza al momento della scadenza e quindi già dal 1 settembre 2023 e per un periodo massimo di 7 mesi.

Tale misura potrà essere richiesta da coloro che hanno sottoscritto il Patto per il lavoro, che siano inseriti al programma GOL o siano inclusi in lavori socialmente utili e servizio civile.

Secondo le prime indiscrezioni trapelate sul Decreto Lavoro 2023, la PAL sarà corrisposta a partire dal 1° settembre 2023 e fino al 31 dicembre dello stesso anno.

L’indennità mensile non sarà superiore ai 350 euro per ciascun richiedente. Se invece nel medesimo nucleo familiare c’è un secondo richiedente l’importo erogato sarà pari 175 euro.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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