La Legge di Bilancio 2023 è stata approvata e promulgata dal Presidente della Repubblica: è stato confermato l’aumento delle pensioni da gennaio 2023, con rivalutazione al 7,3%.
Anche la pensione di invalidità godrà di importi più alti e nuovi limiti di reddito: cosa cambia dal 1° gennaio 2023?
Tutto sulla pensione di invalidità 2023: a chi spetta, quali sono i requisiti, come cambiano gli importi e i limiti di reddito, chi può ottenere l’assegno dal prossimo anno. La guida completa.
Pensione di invalidità: cosa cambia dal 1° gennaio 2023?
La circolare INPS numero 135 del 22 dicembre 2022 ha definito tutte le novità sulle pensioni di gennaio 2023 e ha confermato gli aumenti legati alla rivalutazione.
Dal 1° gennaio 2023 gli assegni aumenteranno del 7,3%, meno il 2% già anticipato negli ultimi mesi dell’anno, secondo le 6 fasce di rivalutazione definite nella prima Manovra del Governo Meloni. Di fatto, quindi, l’aumento sarà pari al 5,3%.
Non solo: per quanto riguarda la pensione di invalidità 2023, cambiano anche i limiti di reddito (al rialzo) che permettono di accedere all’assegno. In sintesi, INPS ha delineato le nuove soglie e gli aumenti per il nuovo anno nella seguente tabella:
Cerchiamo di capire quali sono i nuovi importi, i requisiti e i limiti di reddito della pensione di invalidità: cosa cambia dal 1° gennaio 2023?
Pensione di invalidità 2023: tutti i nuovi importi e gli aumenti
La pensione di invalidità prevede importi variabili in base al disturbo del quale il titolare è affetto: esistono diverse tipologie di assegno.
Innanzitutto, INPS ha previsto un aumento sull’assegno sociale pari a 34,24 euro: si passa, quindi, da 469,03 euro a 503,27 euro al mese. La pensione sociale, invece, aumenta da 383,54 euro a 414,57 euro.
Sul trattamento minimo FPLD (fondo pensione lavoratori dipendenti) è previsto, invece, un aumento di 25,49 euro: si padda quindi da 538,25 euro a 563,74 euro al mese.
Le prestazioni erogate agli invalidi civili, come l’assegno mensile e la pensione di inabilità civile, godranno di un aumento pari a 22,66 euro: spetterà quindi un assegno da 313,91 euro al mese.
Indennità di accompagnamento e assegni accessori: aumenti e importi 2023
Ci sono poi nuovi importi e aumenti anche per l’indennità di accompagnamento, che raggiunge i 527,16 euro al mese.
Per quanto riguarda gli assegni accessori, ovvero quelle indennità riconosciute agli invalidi di guerra e del servizio titolari di pensione di guerra o di pensione privilegiata, l’aumento da calcolare è pari all’1,31%.
Pensione di invalidità 2023: nuovi limiti di reddito
Ma oltre agli importi, come abbiamo detto, cambiano anche i limiti di reddito per accedere alla pensione di invalidità 2023: quali sono le novità della manovra del Governo Meloni?
Dobbiamo distinguere, anzitutto due tipologie di indennità: quella per invalidi totali e quella per invalidi parziali.
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Per invalidi totali, ciechi civili e sordomuti il nuovo limiti di reddito personale sale a 17.920 euro nel 2023 (mentre nel 2022 era pari a 17.050,42 euro).
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Per gli invalidi parziali e minori, invece, il limite di reddito passa da 5.025,02 euro nel 2022 a 5.391,88 euro nel 2023.
Per quanto riguarda l’assegno e la pensione sociale, invece, i limiti di reddito per il 2023 sono i seguenti:
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Pensione sociale- il limite di reddito personale sale a 5.391,88 euro; mentre il limite di reddito coniugale sale a 18.577,24 euro.
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Assegno sociale – il limite di reddito personale sale a 6.542,51 euro; mentre il limite di reddito coniugale sale a 13.085,02 euro.
Pensione di invalidità 2023: chi non riceverà l’aumento
Dopo aver delineato quali sono gli aumenti, i nuovi importi e i limiti di reddito per la pensione di invalidità 2023, occorre soffermare l’attenzione anche su coloro che non riceveranno alcun aumento dal 1° gennaio.
Sulle seguenti tipologie di pensione non verrà calcolata e applicata la rivalutazione a gennaio 2023:
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assegni straordinari a carico dei fondi di solidarietà (come il credito bancario, cooperativo o assicurativo);
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l’indennità mensile del contratto di espansione;
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l’Ape sociale;
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l’Isopensione.
Tutti questi trattamenti potranno godere della rivalutazione e dell’aumento solo quando verranno trasformati in pensione di vecchiaia.
Rivalutazione pensioni 2023: tutti gli aumenti previsti dalla Manovra
Non saranno solo le pensioni di invalidità a godere dell’aumento con la rivalutazione dal 1° gennaio 2023, ma tutte le tipologie di trattamento pensionistico, nei limiti dell’indice stimato dall’ISTAT.
Per esempio, sulle pensioni minime è previsto l’aumento a 600 euro ma solo per i titolari che hanno un’età anagrafica superiore a 75 anni.
Le altre tipologie di pensione, fino a 4 volte il minimo (ovvero fino a 2.100 euro), invece, aumenteranno del 100%, mentre successivamente si andrà a tagliare la rivalutazione progressivamente fino al 32% per i trattamenti oltre 10 volte il minimo.
Il Governo ha poi stabilito come andare in pensione nel 2023: ci saranno le finestre di Opzione Donna, Quota 103, Ape Sociale e la pensione di vecchiaia.