E’ scaduto il 29 febbraio il termine per la presentazione del nuovo ISEE, al fine di ottenere il pagamento dell’Assegno unico.
Una scadenza non impositiva, perché l’assegno unico è stato comunque pagato dal 1 marzo, anche se con l’importo minimo.
La situazione però non è irreversibile e può essere sanata fino a giugno e in questo caso si potrà godere anche degli arretrati non erogati che saranno pagati a conguaglio in un’unica soluzione.
Intanto da febbraio 2024, i beneficiari hanno ricevuto un importo maggiorato grazie alla rivalutazione.
Infatti l’importo varia da un minimo di 57 euro (per un figlio) per chi ha un Isee oltre 45.574,96 (o non presenta l’Isee) a un massimo di 199,4 euro per redditi fino a 17.090,61.
Ma vediamo nel dettaglio cosa succede in assenza di presentazione del nuovo modello ISEE.
Assegno Unico, importi minimi se non rinnovi l’Isee: ecco come recuperare gli arretrati
Se percepisci l’Assegno Unico e sei tra i ritardatari che hanno dimenticato di rinnovare l’Isee entro il 29 febbraio 2024, non preoccuparti, l’Inps sta continuando ad erogarti l’agevolazione con importo minimo.
La misura, posta in essere dal governo Draghi e che riguarda le famiglie con figli a carico ha subito nel corso del tempo alcuni aggiustamenti e modifiche.
Al momento l’assegno viene attribuito per ogni figlio:
- minorenne a partire dal settimo mese di gravidanza;
- per ogni figlio fino a 21 anni ma solo nel caso in cui frequenti un corso di formazione scolastica, professionale o sia iscritto all’università, oppure svolga un tirocinio o un’attività lavorativa con reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui, e nel caso di disoccupazione o se svolga il servizio civile;
- senza limiti di età per i figli disabili.
Il 29 febbraio 2024 però è scaduto il termine per la presentazione dell’ISEE aggiornato: tale attestazione serve per continuare ad usufruire dell’assegno unico e non solo.
Al momento anche se non è stato presentato, l’assegno verrà comunque erogato anche se con importo minimo e questo perché c’è tempo fino al 30 giugno per poter riavere l’adeguamento degli importi.
Infatti si potrà godere degli arretrati fino alla presentazione del nuovo Isee i quali verranno corrisposti in un’unica soluzione in sede di conguaglio.
Fino alla presentazione del nuovo ISEE infatti il beneficiario riceverà l’assegno unico con importo minimo, ossia 57 euro.
Da gennaio 2024 l’importo minimo dell’assegno unico è cambiato subendo una maggiorazione.
Dunque coloro che riceveranno il pagamento dell‘Assegno unico di aprile nei giorni 17, 18 e 19 potrebbero vedersi erogato l’importo minimo che ammonta a 57 euro. Per evitare la decurtazione ecco che occorre aggiornare la propria posizione direttamente all’Inps.
Assegno Unico, come recuperare gli arretrati
Se non hai rinnovato l’ISEE per questo nuovo anno non disperare. Per recuperare gli arretrati c’è tempo ancora due mesi. Per recuperare le somme arretrate, attestazione ISEE deve essere presentata entro e non oltre il 30 giugno 2024.
Coloro che presentano il nuovo Isee 2024 entro la fine di giugno 2024 potranno ottenere gli arretrati tenendo conto della situazione economica comunicata. Questi infatti partiranno da marzo e verranno pagati in sede di conguaglio annuo.
Ecco come presentare la Dsu aggiornata
Dal 2023 l’esecutivo Meloni ha stabilito il rinnovo automatico della domanda per ricevere l’Assegno unico.
Gli importi verranno erogati in base alle notizie già a disposizione dell’INPS. Pertanto ogni variazione del nucleo familiare va comunicata con la presentazione di una Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) aggiornata.
La nuova dichiarazione può essere presentata tramite Caf oppure in modalità fai da te accedendo tramite Spid, Cie o Cns alla sezione dedicata del sito Inps.
In questo caso si utilizzerà il modulo precompilato presente nel portale che contiene dati auto dichiarati dal soggetto e dati precompilati ottenuti dai controlli dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate.