Pensioni, scivolo 5 anni prima! Anticipo a 62 anni anziché 67 scadenza 31 dicembre 2023 

Quali sono i requisiti per andare in pensione 5 anni prima? Chi può andare in pensione con lo scivolo e quando? Scivolo pensione con contratto di espansione.

In pensione sfruttando uno scivolo aziendale di cinque anni, non una novità dell’aggiornatissima, ma il differimento di una misura contenuta nella Legge di Bilancio 2022. Si tratta del rinnovo del contratto di espansione, uno strumento posticipato di un altro biennio rafforzato nelle condizioni, ecco perché possono attingere allo scivolo le aziende anche con un minimo di 50 lavoratori. 

Una breve guida allo scivolo di cinque anni prima. Ti spiegheremo, quando e come è possibile anticipare l’uscita dal lavoro a 62 anni di età. 

Pensioni, scivolo cinque anni prima! Anticipo a 62 anni domanda fino al 31 dicembre 2023 

Il meccanismo legato al contratto di espansione permette alle aziende di collocare in quiescenza di lavoratori tanto per il 2022, quanto per il 2023.

Non esiste una natura legata al settore aziendale, ma per poter richiedere l’applicazione delle norme previste nel contratto di espansione occorrono un minimo di 50 dipendenti, contro i 100 previsti dalla normativa regolare.

Nuove norme introdotte nella Legge di Bilancio 2022, precisamente parliamo delle disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 215 della legge n. 234/2021. Misure approvate, rinnovate e rafforzare per sostenere il welfare aziendale. 

In pensione con il contratto di espansione, ecco come funziona 

L’ultima scadenza del meccanismo legato al contratto di espansione è la data del 31 dicembre 2021. Poi, successivamente è stata rinnovato e rafforzato al fine di garantire un canale privilegiato per permettere alle aziende di attingere a nuova forza lavoro, ovvero per garantire e incentivare il processo del ricambio generazionale. 

Oltre tutto, l’azienda viene messa nella condizione di aggiornare il personale, riqualificandolo operando delle riduzioni orarie, per i lavoratori affiancati alla cassa integrazione guadagni.

Un periodo temporale di 18 mesi, continuativi e non. E, ancora, attraverso il meccanismo di scivolo anticipato, ovvero con la collocazione in pensione del personale più anziano.

Un prepensionamento anticipato di cinque anni, rispetto alle regole ordinarie che portano al rilascio della pensione di vecchiaia o altro trattamento anticipato ordinario. 

Sommariamente due sono le vie ordinarie per andare in pensione. La prima porta al compimento dei 67 anni di età, accostata a un’anzianità contributiva minima di 20 anni. In questo caso, il riferimento cade sulla pensione di vecchiaia ordinaria. 

L’altro aspetto poco trattato riguarda la possibilità di collocarsi in riposo rispettando un montante contributivo ben definitivo. Il legislatore nella definizione di pensione anticipata ordinaria ha slegato il trattamento dall’età anagrafica, richiedendo solo la maturazione di almeno 41 – 42 anni e 10 mesi di contributi. 

Formalmente lo scivolo cinque anni prima, permette al lavoratore di ritirarsi dal lavoro ricevendo un’indennità mensile. In sostanza, il lavoratore entra in un canale di sovvenzionamento fino alla pensione.

Ecco, perché, il riferimento cade sul prepensionamento, ovvero su un contributo economico mensile il cui valore si avvicina all’assegno pensione, rilasciato sino al perfezionamento dei requisiti per un trattamento di pensione ordinario. 

Attenzione! Il contratto di espansione non può servire per raggiungere i requisiti di Quota 102, né tantomeno di Opzione donna, ma è finalizzato al raggiungimento di un trattamento previdenziale ordinario, come appunto, la pensione di vecchiaia ordinaria o la pensione anticipata ordinaria. 

In pensione a 62 anni anche nel 2023 grazie alle regole introdotte nel 2022

Le regole poste in essere nel contratto di espansione prevedono l’applicazione della disposizione anticipata sia l’anno in corso che per il 2023.

In particolare, per il 2023 il riferimento normativo previsto nel contratto di espansione prevede come ultima data utile, la presenza della conclusione lavorativa entro il 30 novembre 2023.

Oltre tutto va detto che, il governo italiano ha ampliato anche la platea degli aventi diritto, indicando come numero minimo non solo 100 lavoratori previsti dal 1° gennaio 2022, ma inserendo anche un numero inferiore di dipendenti per le aziende con non meno di 50 unità lavorative. 

L’INPS nella circolare n. 88/2022, spiega lo scivolo pensione di cinque anni 

L’INPS nella circolare n. 88/2022, spiega la procedura prevista per lo scivolo di cinque anni, in particolare ponendo uno sguardo attento alla diversificazione delle regole rispetto agli anni precedenti. Ecco, perché, tutti i lavoratori con un contratto di espansione in essere è consentito un prepensionamento a 62 anni entro il 31 dicembre 2023. 

La vera novità del 2022 è la possibilità di accesso al meccanismo per le aziende che vantano un numero inferiore di 250 e con un numero rispettivo maggiore di 49 lavoratori. 

In pensione con lo scivolo cinque anni prima, ma come funziona

Il rilascio della procedura è strettamente legato alla presenza di un accordo posto in essere dall’azienda congiuntamente al governo italiano e all’INPS. Il contratto di espansione è un atto redatto unitamente tra impresa, parti sociali, Ministero del Lavoro e INPS, sottoscritto solo in presenza di tutte le condizioni di legge. 

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