Alfredo Cospito, anarchico appartenente al gruppo Olga della FAI (Federazione anarchica informale), si trova da oltre dieci anni nel carcere di Bancali, Sassari. I reati di cui è accusato sono due.
Il primo, per il quale è stato condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione, è la gambizzazione dell’ad di Ansaldo.
Il secondo è il piazzamento di due ordigni esplosivi nei pressi della Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, provincia di Cuneo.
Da aprile si trova in regime di carcere duro al 41 bis, e dopo che la Cassazione ha deciso di riformulare l’accusa in “strage contro la sicurezza dello Stato”, rischia ora l’ergastolo ostativo.
Chi è Alfredo Cospito
Alfredo Cospito. classe 1967, è nato a Pescara ma ha passo la maggior parte della sua vita a Torino. Qui, nel 2013, è stato arrestato dopo la gambizzazione di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, avvenuta il 7 maggio 2012 a Genova.
Per questo sta scontando la pena detentiva di 10 anni e 8 mesi. Solo in un momento successivo spunta un altro reato, ancora più grave: sarebbe stato lui a piazzare presso la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, due ordigni a basso potenziale, esplosi senza provocare vittime. Questi fatti sono datati al 2006 e sono stati scoperti a seguito dell’operazione denominata “Scripta Manent” portata avanti dalla DIGOS.
Il passaggio al 41-bis e lo sciopero della fame
Dopo sei anni trascorsi in regime di alta sicurezza, nell’aprile 2022 un decreto del Ministero della Giustizia ha stabilito il passaggio di Alfredo Cospito al 41-bis. il carcere duro.
Secondo la magistratura torinese fu un trasferimento necessario ad interrompere lo scambio epistolare intercorsi tra Cospito e altri membri dei gruppo anarchico che gli consentivano di essere informato sui fatti e di avere ancora un certo potere decisionale.
Dopo Cospito, i pm di Torino hanno avviato un’indagine che ha portato a procedimenti anche nei confronti di altri membri della Federazione Anarchica Informale.
Alfredo Cospito fu riconosciuto come la mente dell’organizzazione e condannato a scontare 20 anni di reclusione sia in primo che in secondo grado.
A luglio scorso la Cassazione è tornata sul caso, riformulando l’accusa; il reato è così passato da “strage” a “strage contro la sicurezza dello Stato“, reato per il quale è previsto l’ergastolo ostativo, quindi senza sconti e flessibilità.
Dal 20 ottobre 2022 Cospito ha iniziato uno sciopero della fame in protesta contro il regime carcerario del 41-bis, sciopero ormai che dura da 102 giorni e che sta dividendo l’opinione pubblica. C’è chi ritiene che il suo regime di detenzione debba essere ammorbidito, chi invece è fortemente contrario.
Per il momento le Istituzioni non sembrano interessate ad accogliere le pretese dei medici e degli avvocati dell’anarchico. Palazzo Chigi ha rilasciato questa dichiarazione nella mattina del 30 gennaio 2023:
“Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento (dove il 21 gennaio i manifestanti hanno imbrattato muri, porte e vetrine di negozi e palazzi, ndr), i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia“.