Le città italiane in cui si fanno più figli: ecco chi c’è in testa alla classifica

Quali sono le città italiane nelle quali si fanno più figli? Ecco la classifica e le 37 città che sono sopra la media nazionale.

Il tema del calo della natalità e di un paese in cui le nascite sono sempre in calo è molto ricorrente nel nostro paese.

Il Sole 24 Ore ha pubblicato un’indagine che evidenzia come ci siano alcune città che sono in controtendenza rispetto a questa situazione. Sulla base dei dati ISTAT ci sono 37 città in cui il dato è sopra la media nazionale. E con i dati riferiti al 2021 ci sono 14 città che sono in aumento rispetto a quanto avveniva prima della pandemia. Ecco tutti i dati.

La classifica delle città in cui si fanno più figli: guida Bolzano

Riferendosi ai dati del 2021 la provincia italiana che ha il tasso di fecondità più alto è Bolzano. Qui c’è una media di 1,72 figli per donna. Bolzano non solo guida la classifica ma ha anche altri primati come quello di essere l’unica provincia italiana che ha un tasso di crescita positivo rispetto sia al 2010 che al 2019 ovvero l’anno prima che iniziasse la pandemia. Nel 2019 Bolzano aveva un dato pari a 1,71 figli per donna.

Ecco chi segue Bolzano sul podio

Nella ricerca poi per arrivare al secondo posto si scende fino in Sicilia. Seconda posizione per Ragusa con 1,45 figli per donna. La città siciliana ha un dato esattamente identico a quello del 2010 ed è in leggerissimo calo rispetto al dato (1,37) dell’ultimo anno prima della pandemia.

Per trovare chi c’è in terza posizione occorre risalire tutta l’Italia e non si va troppo lontano da Bolzano che guida la classifica.

Infatti al terzo posto c’è Trento: il dato della città è di 1,42 figli per donna, un dato in calo rispetto al 2010 (1,65) ma uguale a quello del 2019.

Le città che fanno registrare un tasso di fecondità superiore alla media nazionale

Abbiamo parlato di città che si trovano ad avere un tasso di fecondità che è superiore alla media nazionale. Detto di Bolzano, Ragusa e Trento che guidano questa classifica andiamo a vedere le altre 34 città che hanno una media molto alta.

Partendo dal Piemonte ci sono Cuneo e Novara. Tante sono le province della Lombardia in questa classifica: troviamo infatti Sondrio, Mantova, Lodi, Monza-Brianza, Cremona, Bergamo, Varese e Brescia. Ma non c’è Milano.

Nutrita presenza anche di città del Veneto: Vicenza, Treviso, Verona, Venezia e Padova. Per quel che riguarda il Friuli Venezia Giulia ci sono Gorizia e Pordenone.

Anche l’Emilia Romagna vede presenti numerose sue province in questa classifica: ci sono Modena, Reggio Emilia, Parma, Ravenna e Forlì.

Avanzando verso Sud troviamo Arezzo in Toscana, Latina nel Lazio, Pescara in Abruzzo, Crotone in Calabria e Barletta in Puglia. Per la Campania ci sono Napoli e Caserta.

Infine la Sicilia: oltre alla menzionata Ragusa ci sono Palermo, Catania, Siracusa, Trapani e Agrigento.

Questi dati ISTAT segnano una leggerissima controtendenza rispetto al calo generale della natalità. Un tema del quale si è molto parlato nei giorni scorsi in occasione degli “Stati Generali della Natalità” che hanno visto anche la presenza di Papa Francesco e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Le parole di Francesca Luppi, demografa dell’Università Cattolica di Milano

Francesca Luppi, demografa dell’Università Cattolica di Milano, intervistata dal Sole 24 Ore ha affermato che ”un obiettivo realistico per mantenere un equilibrio generazionale sostenibile sarebbe raggiungere un tasso di 1,5 figli per donna”.

Le province accomunate, spiega, da una natalità superiore alla media sono molto diverse tra loro e non sono esemplificative, come ha spiegato Luppi, di una qualche “ricetta” per contrastare il calo demografico: anzi, leggere questi dati nel proprio contesto fa capire come il tasso di fecondità dipenda da una varietà di ragioni diverse, in parte legate a tradizioni culturali e in parte all’adozione di specifiche politiche che incoraggiano la parità di genere e la conciliazione tra vita familiare e lavorativa.

Luppi afferma che ”alcune delle province col tasso di fecondità più alto sono semplicemente più ricche e benestanti di altre, e possono quindi permettersi di fare più figli”.

Una fotografia molto diversificata delle situazioni

“Ci sono poi province – continua la sua analisi Luppi e come riflette il post.it riportando i dati – tra cui Bolzano, la prima d’Italia, ma anche Trento e alcune province venete – in cui l’alto tasso di natalità è stato permesso da politiche familiari e strumenti che hanno semplificato la gestione dei figli

E infine “altre realtà come ad esempio quelle della Sicilia in cui culturalmente e tradizionalmente si è più abituati a fare più figli, ma in cui però la famiglia è spesso ancora molto ancorata a un modello tradizionale: in questi casi l’alta natalità non è affatto legata a politiche favorevoli alla conciliazione tra famiglia e lavoro”.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
792FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate