Elezioni 2022: è il giorno del vertice del centrodestra. Tajani frena sul nome del premier

Elezioni 2022: è il giorno del vertice del centrodestra. Tajani frena sul candidato premier. Intanto anche Mara Carfagna lascia Forza Italia. La situazione.

Giornata importantissima quella di oggi quando alle 17 si terrà la riunione al vertice del centrodestra.

Alla Camera saranno presenti i leader dei principali partiti: Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia, Matteo Salvini per la Lega e Silvio Berlusconi per Forza Italia. E’ un vertice molto atteso.

Inutile girarci intorno: il centrodestra per numeri e nelle analisi elettorali è largamente favorito in queste elezioni. E il tema del candidato premier sta facendo molto dibattere. Vediamo tutte le notizie della giornata.

Elezioni 2022, nel pomeriggio l’atteso vertice Meloni-Berlusconi-Salvini-Lupi-Cesa

Oggi è una giornata molto importante per il centrodestra. Alle 17 alla Camera si tiene il vertice a 5 della coalizione. Saranno presenti Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi ma anche Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa.

Rimane da chiarire oltre ad aspetti programmatici il tema della premiership: Giorgia Meloni non molla la presa sulla regola per cui il candidato premier lo sceglie chi incassa più voti nella coalizione, Salvini si è detto d’accordo ma Forza Italia cerca di rinviare la discussione. Partita altrettanto complessa è quella dell’accordo sui collegi uninominali. 

Antonio Tajani coordinatore nazionale di Forza Italia ha detto che ”non ci sono preclusioni sulla leadership, chiunque sarà lo sosterremo lealmente senza preclusioni. Cercano di dividere il centrodestra sulla questione del premier”.

Il coordinatore di Forza Italia, che il suo partito e il Ppe vedono come possibile futuro premier, aveva detto qualche giorno di ”essere a disposizione”.

Tajani ha anche aggiunto che oggi non ci sarà il nome del candidato premier.

”Non emergerà il nome del candidato presidente del Consiglio ma le linee del programma del centro destra. Poi poco importa chi alzerà la coppa dopo aver vinto la partita

Elezioni 2022: anche la ministra Mara Carfagna lascia Forza Italia

Intanto dopo Mariastella Gelmini e Renato Brunetta anche il terzo ministro in quota Forza Italia Mara Carfagna annuncia che lascia il partito.

Oggi lascerò il gruppo parlamentare di Forza Italia e mi iscriverò al Gruppo Misto. Lo lascerò con riconoscenza verso Silvio Berlusconi, che mi ha dato l’opportunità di entrare in politica e mi ha a lungo sostenuto nel mio impegno

come recita una lettera pubblicata dal quotidiano La Stampa.

Lascio il gruppo parlamentare di Forza Italia per senso di responsabilità verso i cittadini e le imprese che dal 20 luglio si fanno, ci fanno, una domanda semplice: perché, insieme con M5S e Lega, FI ha staccato la spina al governo Draghi, mentre emergenze nazionali e internazionali mettono a dura prova le sicurezze dei cittadini e la resistenza delle democrazie occidentali. La revoca della fiducia al governo Draghi ha segnato una radicale inversione di marcia e una evidente sottomissione all’agenda della destra sovranista, che chiedeva di anticipare il voto per incassare subito una probabile vittoria.

E non è mancata la replica di Antonio Tajani, coordinatore nazionale del partito:

Chi ha lasciato Forza Italia deve dimettersi dal ParlamentoPer prima cosa, rivolto ai ministri usciti da Forza Italia, dovrebbero dimettersi dagli incarichi governativi perché non si è ministri in quota personale, lo si è perché si è stati eletti all’interno di un partito. 

Elezioni 2022, Giuseppe Conte: ”Saremo il terzo polo, un polo incomodo”

Intanto è tornato a parlare anche il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: Conte ha parlato in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook e poi in un’intervista al Corriere della Sera. Ha detto che sul tetto dei due mandati questa settimana si chiuderà la partita sull’eventualità di concedere deroghe o meno:

Nessuno di coloro che sono rimasti ha gettato la spugna. In ogni caso non manderemo in soffitta chi per dieci anni ha preso insulti per difendere i nostri ideali e per contribuire in Parlamento a realizzare le nostre battaglie. 

Sull’ipotesi di parlamentarie Conte spiega che ”i tempi sono strettissimi, ma cercheremo lo stesso di coinvolgere la nostra comunità sia sul programma sia sulle liste”. 

Sulle alleanze conferma che il Movimento 5 Stelle andrà per conto proprio:

Saremo il terzo polo, un polo incomodo.

Elezioni 2022: Matteo Renzi sulla sua enews: ”Come si fa ad andare con chi non condivide nulla”

Matteo Renzi ha pubblicato una sua enews. Ecco le sue parole:

A destra sono sicuri di vincere – scrive Renzi – e già litigano su chi deve andare a Palazzo Chigi. Io lavoro perché non abbiano i numeri e siano costretti a tornare a bussare alla porta di Mario Draghi. Ma perché ciò accada bisogna mandare in Parlamento gente capace, non chi diceva “Conte o morte”.

A sinistra stanno mettendo insieme di tutto e di più. Dicono che l’obiettivo sia evitare il fascismo e per questo provano a fare una grande coalizione anche con idee opposte. Secondo me non funziona: per prendere voti bisogna avere le idee chiare e non prendere in giro gli elettori. Sbaglio?   

Qualcuno di voi mi scrive: “Matteo, come si fa ad andare soli alle elezioni?“.

“Rovescio la domanda: come si fa ad andare con chi non condivide nulla? Chi vuole costruire una coalizione vera, sui contenuti, sa dove trovarci. Chi pensa di comprarci con tre posti, non ci conosce. Noi siamo fatti diversamente. Saremo controcorrente, saremo fuori moda, saremo stravaganti.

Ma siamo persone serie. Per noi fare politica significa chiedere un voto per portare avanti delle idee. Non nascondersi in una finta coalizione per recuperare una poltroncina di consolazione”. 

Elezioni 2022: non si candideranno al Parlamento il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini

Il sindaco di Milano Beppe Sala ha ribadito l’intenzione di non volersi impegnare in prima persona nelle prossime elezioni politiche. 

L’iniziativa di Di Maio – ha detto Sala – penso che possa raccogliere molte persone, ma io non farò parte di nulla però una mano – per raccogliere attorno a questa nuova lista, che come tutte quelle nate all’ultimo momento deve costruirsi un percorso – certamente la sto dando. L’unico mio ruolo possibile è qui a Milano e questo lo dico con assoluta certezza. Escludo ogni mia candidatura ed escludo che il mio nome sarà su qualunque lista.

Anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, a domanda specifica ha spiegato che rimarrà a fare il Governatore:

Io – aggiunge – ho il dovere di guidare questa regione. Io ho ancora quasi tre anni e sto vicino alla mia gente ma contemporaneamente se mi chiedono una mano la do. 

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