Perù, arriva la castrazione chimica per i reati sessuali!

Pedro Castillo chiede l'introduzione della castrazione chimica in Perù come forma di punizione verso i reati di stupro sui minori e sulle donne! Ultime!

Al Governo peruviano arriva la proposta per l’introduzione della castrazione chimica per chi stupra i minorenni, ma non solo. Proprio pochi giorni fa si è svolta una manifestazione a favore l’introduzione della castrazione chimica, mentre alcuni chiedevano addirittura la pena di morte.

Alla manifestazione hanno partecipato molte donne e mamme peruviane. Queste chiedono l’introduzione della castrazione chimica come strumento di tutela dei loro bambini e delle donne, costrette a subire abusi sessuali e violenze di ogni sorta.

Il presidente, Pedro Castillo, ha preso da esempio paesi come la Russia, la Polonia, la Corea del Sud, l’Indonesia e la Moldavia, paesi dove la castrazione chimica esiste già da tempo ed è, quindi, praticata sugli stupratori.

Pedro Castillo ha, inoltre, dichiarato che il suo governo introdurrà la castrazione chimica forzata per tutti gli stupratori di minori, tra le pene riservate a chi commette questi reati. Una misura che certamente fa discutere e spacca l’opinione pubblica, alla pari della pena di morte.

Pedro Castillo nel suo discorso ha fatto leva sull’indignazione verso lo stupro di una bambina di 3 anni. Si mostra indignato verso questi crimini commessi sui minori, come ha scritto anche l’Ansa, e dice basta ai crimini sessuali attuati verso i bambini. La tolleranza non sarà più ammessa dal governo peruviano – dice Castillo – e tutti questi crimini non resteranno impuniti.

Ad ogni modo, la misura proposta dal presidente Pedro Castillo dovrà prima essere approvata dal parlamento peruviano. Ma in cosa consiste la castrazione chimica? Quali sarebbero gli effetti sul soggetto? Si potrà essere d’accordo o meno, ma secondo il ministero peruviano dei Diritti delle donne gli stupri su donne e su minori sono in aumento. 

In particolare, solamente durante tutto il 2021 sono stati registrati ben 6.929 casi in più rispetto all’anno prima. Secondo alcune mamma intervistate durante la manifestazione, anche la castrazione chimica non sarebbe sufficiente: per gli stupratori è necessaria la pena di morte.

Ad ogni modo, attualmente in Perù gli stupratori di minori di 14 anni ricevono l’ergastolo, ovvero la prigionia a vita. Ma vediamo di capire quali sarebbero gli effetti della castrazione chimica e la differenza con altri metodi che limitano la capacità riproduttiva dei soggetti.

Cos’è la castrazione chimica? Ecco i paesi dove la praticano già da tempo!

La castrazione chimica è una forma di inibizione dell’attività delle gonadi attraverso l’uso di farmaci antiandrogeni. L’uso di questi farmaci ha come diretta conseguenza la perdita della libido, quindi, un calo del desiderio sessuale.

Inizialmente, la castrazione chimica veniva praticata in quei soggetti a rischio di tumori ormono-dipendenti, come ad esempio il cancro alla prostata. Adesso, però, come abbiamo appena detto in apertura, quando si parla di castrazione chimica si pensa subito alla pena contro determinati reati, come gli stupri sui minori.

In diversi paesi del mondo, infatti, la castrazione chimica viene già praticata come pena per i reati a sfondo sessuale, ma non nel nostro paese. Come già anticipato in apertura, i paesi che già praticano la castrazione chimica sugli stupratori sono la Russia, la Polonia, la Corea del Sud, l’Indonesia e la Moldavia, ma non solo. 

Anche paesi europei come Germania, Regno Unito, Francia, Belgio, Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Estonia, Lituania e Islanda si pratica già da tempo la castrazione chimica. Invece, in paesi extraeuropei come California, Georgia, Louisiana, Florida, Montana, Oregon, Wisconsin e Texas si pratica la castrazione fisica.

La castrazione chimica si pratica anche in Australia, Nuova Zelanda, Argentina e Israele. 

Ad ogni modo, attualmente i farmici utilizzati per ottenere la castrazione chimica sono gli antiandrogeni non steroidei, come già anticipato, e gli anti-gonadotropici. La castrazione chimica, una volta effettuata, produce un calo del desiderio sessuale ed un calo delle fantasie sessuali. Ma, oltre ciò, causano anche diversi effetti collaterali.

Bisogna, inoltre, puntualizzare che la castrazione chimica può essere irreversibile, ma anche reversibile. Ciò dipende anche dalle finalità per il quale suddetto metodo andrà ad essere utilizzato.

Generalmente, però, la castrazione chimica è conservativa, nel senso che tende a mantenere intatto l’apparato riproduttivo, cosa che invece non accade nella castrazione fisica, dove al soggetto vengono rimosse chirurgicamente le gonadi.

Tra gli effetti collaterali della castrazione chimica, vi è la possibilità di contrarre un ipogonadismo di tipo iatrogeno, consistente nella riduzione più o meno marcata dell’attività funzionale delle gonadi, sia maschili che femminili, che è proprio l’obiettivo primario che si vuole ottenere con l’uso dei farmaci, ovvero,

“l’inibizione farmacologica dell’apparato riproduttivo maschile o femminile, che si caratterizza per un calo della libido e del desiderio sessuale.”

Castrazione Chimica e Castrazione Fisica: le differenze

Ma adesso vediamo quali sono le differenze sostanziali tra castrazione chimica e castrazione fisica. Come abbiamo già spiegato poco sopra, la castrazione chimica produce un calo della libido e del desiderio sessuale attraverso l’uso di determinati farmaci.

La castrazione fisica, invece, produce un calo del desiderio sessuale attraverso la rimozione chirurgica delle gonadi, sia maschili che femminili. Stiamo parlando di tecniche come orchiectomia, quando viene praticata sull’uomo, o ovariectomia, quando viene praticata sulla donna.

La castrazione fisica è un metodo di castrazione irreversibile, per ovvie ragioni.

Uso della castrazione chimica come pena connessa a un reato a sfondo sessuale

In apertura abbiamo spiegato che molto spesso quando parliamo di castrazione chimica la prima cosa a cui pensiamo è l’uso di questa come pena per un reato, in particolare, verso chi commette il reato di stupro o violenza sessuale sui minori.

I paesi, europei e non europei, che già praticano la castrazione chimica, come abbiamo visto, sono davvero tanti, e non dipende dalla forma di stato in vigore, ma dall’etica. Sull’uso della castrazione chimica sono stati fatti diversi dibattiti ed il dilemma etico che sta dietro questa metodologia è sempre al centro di ogni discussione.

Questa pratica, in particolare, è stata spesso criticata perché considerata crudele in quanto i soggetti vengono privati senza il loro consenso del desiderio sessuale, con conseguenze fisiche importanti (come osteoporosi e vari effetti collaterali).

Ma nel nostro paese può essere introdotta? Nel nostro paese è molto difficile che una metodologia del genere possa essere introdotta. In Italia la reclusione, ad esempio, così come qualsiasi altra pena che comprende il carcere, ha lo scopo di rieducare il carcerato oltre che punirlo. Va da sé che la castrazione chimica non può essere praticata in quanto priva di qualsiasi aspetto rieducativo.

La castrazione chimica manipola in modo artificiale la mente del soggetto, che non impara nulla. 

Dall’altro lato, invece, la castrazione chimica è stata usata come cura per combattere il tumore alla prostata o come piano terapeutico preliminare nel processo di cambiamento del sesso, nella transizione da uomo a donna. La prima castrazione chimica risale al 1944. 

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