Francia, il Parlamento approva la riforma sulle pensioni: ecco cosa cambia

La riforma sulle pensioni in Francia è diventata legge. Il popolo insorge. Ecco cosa cambia e a quanti anni si potrà godere del meritato riposo.

In Francia, nonostante le furiose proteste del popolo, la riforma sulle pensioni è realtà. Ecco cosa cambia e a quanti anni si potrà andare in pensione. Macron è soddisfatto.

Francia, il Parlamento approva la nuova riforma sulle pensioni

Non più a 62 anni ma a 64 anni. Questa è l’età in cui un francese, a partire dal 2030, potrà godere del meritato riposo dopo aver lavorato per una vita intera. Se il governo e l’Eliseo sono felicissimi di avere approvato questa riforma, il popolo lo è molto meno. Per dimostrare il loro dissenso, i cittadini stanno manifestando nelle piazze e nelle strade delle principali città francesi dal mese di gennaio 2023. Nulla di tutto questo, però, ha intimorito le istituzioni.

Erano anni che Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese, parlava di una riforma sulle pensioni, ma nessun momento era opportuno per discutere concretamente di una legge da far entrare in vigore. Le motivazioni che hanno spinto il capo dello Stato e il capo del Governo a lavorare a questa riforma sono stati l’enorme debito pubblico e la pressione fiscale in Francia.

Le pensioni costano e per Macron le soluzioni erano due: aumento dell’età pensionabile o aumento delle tasse. La Francia non può più permettersi di assicurare la pensione ai 62enne in quanto grava eccessivamente sulle tasche dello Stato. Dunque, in seguito all’aumento dell’aspettativa di vita, si è optato per la scelta di portare l’età pensionabile a 64 anni; aumentare le tasse sarebbe stato ancora più impopolare.

Ecco cosa cambia: tra età pensionabile e anni di contributi

Analizziamo adesso nel dettaglio cosa cambia in Francia con questa nuova riforma. Come abbiamo già ampiamente anticipato, per andare in pensioni bisognerà avere obbligatoriamente 64 anni. Attenzione però, perché scegliere di ritirarsi dal lavoro a 64 significa anche rinunciare ad una buona parte della retribuzione minima prevista per le pensioni. Le istituzioni hanno optato per un drastico taglio alle minime per incentivare le persone a lavorare fino ai 65 anni. Se questo non bastasse, oltre a lavorare fino a 65 anni è necessario avere anche 40 anni di contributi per ottenere la pensione piena e priva di riduzioni economiche. La riforma sulle pensioni entrerà in vigore a partire dal 2030.

Continuano le proteste

Nelle strade vige il caos e insieme ai lavoratori e ai sindacati, potrebbero scendere in piazza a dare man forte alla protesta anche gli studenti. Solo nella città di Parigi sono stati schierati oltre 2.000 agenti delle forze dell’ordine per placare i manifestanti. La polizia sta utilizzando il pugno duro perché la protesta in alcuni casi è diventata violenta. Nella capitale sono state arrestate quasi 150 persone. Nonostante gli appelli da parte delle istituzioni e della polizia, i francesi hanno fatto sapere che non si fermeranno e continueranno a manifestare.

Leggi anche: Riforma pensioni, ecco perchè i francesi scendono in piazza mentre gli italiani no

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
785FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate