Ritirata Brigata Wagner: che fine ha fatto Prigozhin e che cosa succede adesso in Russia

Ritirata Brigata Wagner: che fine ha fatto il leader della brigata, Prigozhin e che cosa succede adesso in Russia. Le reazioni dei leader politici.

E’ stato un fine settimana ad alta tensione in Russia con la marcia del comandante della Brigata Wagner Yevgeny Prigozhin che ha lanciato la sfida al presidente Vladimir Putin penetrando con le sue milizie in territorio russo senza incontrare alcuna resistenza.

Fino a quando, nella serata di sabato, la Brigata Wagner – una milizia di 25.000 uomini mercenari al soldo del Cremlino che da decenni combatte le guerre di Mosca nelle zone “calde” del pianeta – ha annunciato la marcia indietro “per evitare un bagno di sangue russo”.

La Russia è sembrata molto vicina alla guerra civile poi il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha avviato un negoziato in accordo con Vladimir Putin durante il quale al capo della Wagner sarebbero state fornite “garanzie” in cambio del ritiro dei suoi uomini e dello stop a quella che era già stata definita la marcia su Mosca.

Ma che cosa succede adesso in Russia? E dove è finito Yevgeny Prigozhin? La situazione.

Dove è finito Yevgeny Prigozhin?

A circa un giorno dalla ritirata da Mosca, Yevgeny Prigozhin sembra scomparso nel nulla. Il leader dei miliziani della Wagner rimane in silenzio e dovrebbe essere al momento in Bielorussia, insieme ai suoi uomini.

Non ci sono informazioni precise però su dove si trovi. Le ultime immagini sono legate a un video di Prigozhin che lasciava il quartier generale del distretto militare a Rostov sul Don. In base all’accordo, le accuse penali contro Prigozhin saranno ritirate.

La Cnn avrebbe chiesto al suo servizio stampa notizie su “dove si trovi adesso e se abbia accettato le condizioni poste dal presidente bielorusso”.

La risposta sarebbe stata:

Tutte le vostre domande sono state inoltrate a Prigozhin, che manda i suoi saluti e comunicherà quando avrà le opportune risposte.

Nell’hotel di Prigozhin a San Pietroburgo trovati 43 milioni di euro

Intanto da segnalare che nel cortile dell’hotel Trezzini di San Pietroburgo, dove si ritiene che Prigozhin abbia un ufficio sarebbero state trovate scatole contenenti banconote per un valore di 4 miliardi di rubli, oltre 43 milioni di euro, e lingotti d’oro.

Il fondatore della compagnia Wagner, riporta il portale di inchiesta russo ‘Fontanka’ in un messaggio audio pubblicato su Telegram avrebbe confermato il ritrovamento spiegando che si trattava di ”denaro destinato al pagamento degli stipendi, perché il suo esercito privato ha sempre utilizzato contanti per tutti i pagamenti”.

Che cosa succede adesso in Russia e che cosa cambia per la guerra in Ucraina?

Veramente difficile a dirsi in un contesto così complicato come possa cambiare adesso il quadro relativo alla guerra in Ucraina. Le cancellerie di tutti i paesi del mondo occidentale e non solo stanno tenendo monitorata da vicino la situazione a Mosca.

Per il segretario di Stato americano Antony Blinken ”la crisi in Russia rivela crepe reali nel sistema di potere di Vladimir Putin. Al momento non abbiamo notizia di nessun capo militare cacciato da Putin, bisognerà aspettare le prossime settimane per capire gli sviluppi“. 

“La rivolta del capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha mostrato le divisioni che esistono nel campo russo, la fragilità sia delle sue forze armate che di quelle ausiliari” spiega il presidente francese Emmanuel Macron – “La situazione resta in evoluzione, restiamo vigili”.

La Cina in una dichiarazione del ministro degli Esteri prende posizione:

Questi sono affari interni della Russia. In qualità di vicino amichevole e partner di cooperazione strategica globale nella nuova era, la Cina sostiene la Russia nel mantenere la stabilità nazionale e nel raggiungere lo sviluppo e la prosperità.

C’è anche chi come Lord Richard Dannatt, ex capo di stato maggiore dell’esercito britannico, che a Sky News ipotizza che ”Il fatto che Prigozhin sia andato in Bielorussia è motivo di preoccupazione. Se ha mantenuto un’efficace forza combattente potrebbe attaccare l’Ucraina da Minsk”.

Le parole di Vladimir Putin: “Mi occupo dell’operazione speciale in Ucraina dalla mattina alla sera”

Se da un lato Putin non fa commenti diretti esce un’intervista precedente alle giornate di fuoco in cui sostanzialmente ha detto

Mi occupo dell’operazione speciale in Ucraina dalla mattina alla sera.

In serata telefonata tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha riferito di avere parlato con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden della crisi in Russia:

“Ho parlato con il presidente degli Stati Uniti Joseph Biden. Una conversazione positiva e stimolante. Abbiamo discusso delle ostilità e dei processi in corso in Russia. Il mondo deve fare pressione sulla Russia fino al ripristino dell’ordine internazionale” ha scritto Zelensky su Telegram.

È importante aumentare ulteriormente le capacità dell’Ucraina di proteggere i cieli. In questo contesto, l’ho ringraziato per il sostegno della coalizione dei jet da combattimento. Abbiamo discusso di un’ulteriore espansione della cooperazione per la difesa, con particolare attenzione alle armi a lungo raggio.

LEGGI ANCHE: Russia, Brigata Wagner contro Mosca: si rischia il colpo di Stato

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