Ucraina, online report sui crimini di guerra! La Russia nega

L'Ucraina pubblica online un report sui crimini di guerra! In questo articolo, l'intervista shock alla reporter russa che cerca di smentire ogni accusa!

La guerra in Ucraina continua e continuano anche i crimini commessi sulla popolazione civile. Un orrore che sembra non avere fine per la popolazione Ucraina. Gli unici cittadini rimasti in Ucraina sperano di riuscire a salvarsi in qualche modo. Molti non vogliono andare via, non vogliono lasciare la loro casa e la loro vita, ma purtroppo nella maggior parte dei casi è necessario.

La popolazione civile è la vera protagonista di questo conflitto. Questi, sono costretti a subire violenze di ogni genere dai soldati russi. Testimonianze agghiaccianti di intercettazioni telefoniche hanno potuto chiarire un quadro già abbastanza complesso.

Stupri sulle donne ucraine, esecuzioni sommarie e uso delle bombe a grappolo sono solo alcuni dei crimini commessi in Ucraina. Proprio pochi giorni fa è stato reso noto dall’OSCE un rapporto sui crimini di guerra. Si tratta di un archivio online creato per raccogliere, comunicare e documentare i crimini di guerra della Russia.

Lo riporta sul proprio profilo Twitter il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, che scrive quanto segue:

Abbiamo creato un archivio online per documentare i crimini di guerra della Russia. Le prove raccolte delle atrocità commesse dall’esercito russo in Ucraina garantiranno che questi criminali di guerra non sfuggano alla giustizia

Infatti, è stata avviata un’indagine alla fine del quale sarà la Corte Penale Internazionale ad emettere la sentenza. In questo articolo ci limiteremo a riportare quello che è stato raccolto dalle fonti ucraine a riguardo e raccolto in questo archivio.

Ucraina, creato l’archivio online sui crimini di guerra

Raccontare e riportare certe notizie non è sempre facile. Questo è uno di quei casi nel quale o si è oggettivi nel raccontare solamente la notizia e nient’altro, o non lo si è. Moltissimi giornalisti inviati in Ucraina cercano di raccontare tutto ciò che vedono in maniera più possibile neutra, senza filtri. Ma quando vedi e assisti a certe cose non puoi non sentire nulla.

I crimini e le morti di civili scuotono inevitabilmente il nostro animo, ma è necessario capire cosa sta succedendo. In tutto questo caos è difficile reperire le giuste informazioni e anche le fonti ufficiali raccontano la loro versione dei fatti.

Il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha reso note le prove delle atrocità commesse dall’esercito russo nei confronti della popolazione civile. Il ministro degli Esteri ucraino parla di crimini di guerra contro la popolazione ucraina.

In questi giorni si è parlato molto di crimini di guerra e di genocidi e mentre alcuni leader esprimono la loro opinione con convinzione, altri invece usano cautela. Stiamo parlando del presidente Biden e di Macron: uno parla di genocidio, l’altro lo ammonisce dicendo che forse sarebbe meglio essere cauti nel fare certe dichiarazioni.

Ad ogni modo, raccolte tutte le prove, una volta che le indagini saranno terminate, sarà compito della Corte Penale Internazionale emettere una sentenza. Nel frattempo, l’archivio reso noto dalle fonti ucraine non lascia dubbi e riporta a chiare lettere tutti i crimini commessi dalla Russia in questo conflitto.

Migliaia di ucraini sono stati uccisi e torturati dai soldati russi. I civili sono stati giustiziati con le mani legate dietro la schiena per le strade della città di Bucha.

Queste le prime dichiarazioni del ministro Kuleba in merito. Ricordiamo tutti le strazianti immagini della strage di Bucha. Nessun civile è stato risparmiato a Bucha, ma non solo. In altre città non molto lontane da Bucha continuano ad emergere fosse comuni, come se qualcuno volesse nascondere le stragi.

La Russia continua a negare ogni cosa. Ma d’altronde, nessuno ammetterebbe mai un crimine del genere, come nessuno mai ammetterebbe di possedere dei forni crematori mobili.

Le donne e i bambini sono stati violentati e uccisi – continua Kuleba – L’esercito russo ha bombardato gli ospedali di maternità, gli ospedali, le scuole, gli asili e anche i corridoi umanitari. Hanno deportato con la forza gli ucraini in Russia. Documentiamo attentamente ogni atrocità, ogni crimine russo

L’archivio viene aggiornato continuamente grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine, le organizzazioni internazionali e le missioni di monitoraggio. È possibile visionarlo attraverso questo link https://war.ukraine.ua/russia-war-crimes/

In particolare, l’archivio documenta i crimini commessi contro la popolazione ucraina a partire dal 24 febbraio 2022, data d’inizio dell’invasione russa. Secondo Tgcom24 i crimini commessi sono i seguenti:

Omicidio di innocenti; Attaccare civili o oggetti civili; Distruzione indiscriminata degli insediamenti; Ostaggi e torture; Espulsione illegale; Attacchi contro la religione e la cultura; Stupri.

L’archivio è stato creato per riuscire a punire i criminali di guerra russi – dice Kuleba – “per le atrocità che stanno commettendo in Ucraina. Non solo gli esecutori, ma anche i comandanti che hanno dato gli ordini e l’intera leadership politico-militare della Federazione Russa. L’archivio online garantisce che i russi non possono nascondere la verità sui loro terribili crimini in Ucraina

“Crimini contro la popolazione civile? È colpa del battaglione Azov”

La Russia continua a negare ogni cosa. Una reporter russa ha commentato quello che è successo a Mariupol dichiarando che i civili continuano ad essere uccisi dagli ucraini, in particolare dai soldati Azov. Dichiarazioni che hanno causato stupore nei media russi.

Il video dell’intervista è stato rilasciato dalla trasmissione Quarto Grado e la reporter in questione è Nadana Fridrikhson. La giornalista racconta di essere stata inviata in Ucraina per raccontare quello che stava accadendo. 

Durante l’intervista commenta con stupore e incredulità il fatto che l’Ucraina abbia chiesto di entrare a far parte dell’Unione Europea. 

Dopo quello che ho visto a Mariupol, non riesco a capire come qualcuno a Kiev qualcuno possa anche solo aprire bocca per dire che hanno intenzione di entrare a fare parte di qualcosa – e continua dicendo – I cittadini di Mariupol oggi sono diventati testimoni oculari e vittime del regime ucraino.

Loro ne parlano, alcuni impauriti, alcuni lontani dalle telecamere perché hanno paura di essere riconosciuti, perseguitati. La gente esce in mezzo la strada per cucinare: loro raccontano che erano venuti i militari Azov, li hanno riconosciuti per i simboli sulla divisa, e li hanno sparati alle gambe.

La storia raccontata dalla giornalista ha dell’incredibile, ma non termina qui. La giornalista continua dicendo:

I militari Azov hanno sparato alla gente che cucinava per divertirsi, perché i cecchini ogni tanto si annoiano. E la gente ne parla. […] Quelli dell’Azov entravano nelle case dicendo “Vi piace il mondo russo?” e aprivano il fuoco contro di loro.”

Poi raccontando la strage del teatro di Mariupol, uno degli intervistatori chiede alla giornalista se per caso qualcuno avesse detto se erano stati i militari dell’aviazione russa. E a questa domanda la giornalista ha risposto che i civili di Mariupol non lo dicono. 

Comunque tutti dicono la stessa cosa: arrivano quelli dell’Azov, fanno le riprese e poi cominciano le battaglie. Perciò adesso la gente ha paura di essere ripresa dalle telecamere.

Parole sconcertanti. Ma sarà la Corte Penale Internazionale a raccogliere tutte le prove per riuscire a capire chi ci sta dietro tutti i crimini commessi contro la popolazione civile. Nella Corte Penale vi è anche un giudice italiano, Rosario Aitala, professore di diritto internazionale penale della Luiss ed ex funzionario di polizia.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate