Banca MPS affonda dopo piano: verso addio a Piazza Affari?

Ultima seduta della settimana ad alta tensione per Banca Monte Paschi che arretra per la terza giornata di fila.

Banca MPS nel mirino dei ribassisti

Il titolo, dopo aver ceduto ieri quasi mezzo punto percentuali, oggi accusa un ribasso ben più pesante, visto che negli ultimi minuti passa di mano a 1,054 euro, a poca distanza dai minimi intraday, con un affondo del 3,04% e quasi 4 milioni di azioni scambiate, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 4,5 milioni.

Banca MPS presenta nuovo piano. Aumento di capitale tra 2 e 2,5 mld

Banca Monte Paschi finisce sotto attacco dopo che ieri il Cda della società ha approvato il piano strategico 2021-2025 che, come atteso, prevede un fabbisogno tra i 2 e i 2,5 miliardi di euro di capitale, in modo da riportare il CET1 ratio phased in sopra il 12% (10.7% Fully phased).

Tale livello, spiegano gli analisti di Equita SIM, include sia gli oneri di ristrutturazione, con la riduzione del personale nell’ordine di 2.670 unità, che le rettifiche legate all’emergenza pandemica, per un shortfall di capitale complessivo al 2022 stimato pari a 1,5 miliardi di euro pre aumento di capitale.

Banca MPS: focus su target piano

Banca Monte Paschi prevede il pareggio di bilancio a partire dal 2022 e ritorno all’utile a partire dal 2023, dando priorità ad iniziative industriali in grado di creare rapidamente valore con basso rischio di esecuzione.

Il piano dovrà essere approvato da DG comp, che gli analisti di Equita SIM si attendono possa esprimersi nei primi mesi del 2021.

Banca MPS: Equita vede il delisting

Sebbene non siano ancora definite le modalità di rafforzamento patrimoniale, la SIM milanese ritiene lo scenario più probabile una ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro.

Considerando oneri di ristrutturazione di circa 1,5 miliardi di euro e un rapporto prezzo-tangible equity post aumento di capitale in area 0,35 volte, questo implicherebbe un valore pre money della banca sostanzialmente nullo e un contestuale downside superiore al 30% sul prezzo post aumento di capitale.

La ricapitalizzazione sarebbe altamente diluitiva per gli azionisti ex MEF che gli analisti si attendono non sottoscrivano pro-quota il rafforzamento patrimoniale, aprendo la strada ad un delisting dell’istituto.

Banca MPS: possibili nozze solo dalla seconda metà del 2021

Il rafforzamento patrimoniale e la possibilità di conversione delle DTA in crediti fiscali in caso di aggregazione, fino a 2,5 miliardi di euro per Banca Monte Paschi, rappresentano le condizioni chiave per facilitare una business combination, che sulla base di questo scenario potrebbe tuttavia realizzarsi soltanto a partire dalla seconda metà del prossimo anno.

Il CdA di Banca Monte Paschi dovrà infatti predisporre nel dettaglio il capital plan da inviare alla BCE entro il 31 gennaio 2021.

Resta comunque da chiarire la posizione di DG Comp sul rafforzamento patrimoniale, dato che quest’ultimo potrebbe limitare l’entità dell’intervento del MEF.

In attesa di ulteriori sviluppi gli analisti di Equita SIM mantengono una view cauta su Banca Monte Paschi, con una raccomandazione “hold” e un prezzo obiettivo a 1,6 euro.

Banca MPS sotto la lente di Intesa Sanpaolo e di KBW

Lo stesso rating “hold” è reiterato da Intesa Sanpaolo, i cui analisti ritengono che l’aumento di capitale indicato nel piano industriale di Banca Monte Paschi, necessario anche su base stand-alone, è solo il primo patto per rendere la banca più appetibile in ottica M&A.

Su questo fronte però due ostacoli chiave restano la bassa redditività e i rischi legali.

Bearish invece la view di KBW che su Banca Monte Paschi ribadisce la raccomandazione “underperform”, con un fair value a 1 euro.

Per gli analisti l’aumento di capitale indicato per il gruppo sarà iper diluitivo e metterà in difficoltà i soci di minoranza.