Bonus famiglie: assegno figli in difficoltà. Scadenza 31/03!

Un bonus famiglie, un assegno straordinario per i figli in difficoltà, con handicap. La misura di sostegno economico è riservata a chi ha un Isee basso.

Scadenza a breve termine per ricevere questo assegno supplementare per i figli in difficoltà, con handicap. L’aiuto rappresenta una misura straordinaria riservata a chi vive in ristrettezze economiche e le domande scadono entro il 31 marzo.

Un bonus Isee basso che ha l’obiettivo di dare una mano a tutti i genitori che si prendono cura di un figlio disabile e che sanno bene che, in tali circostanze, le spese da affrontare sono costose e continuative nel tempo.

La richiesta per il bonus si deve rinnovare ogni anno ed è erogato a vita, non soltanto fino al raggiungimento della maggiore età, come avviene per coloro che non presentano disabilità.

È considerato figlio a carico, il figlio con un reddito annuo non superiore a 4 mila euro, ridotti a 2.840,51 euro se di età superiore a 24 anni. Il bonus viene erogato per un importo di 150 euro mensili per ogni figlio disabile, fino ad un massimo di 500 euro per ciascun genitore.

La scadenza prevista per l’invio delle domande è fissata al 31 marzo.

Vediamo dunque come procedere per non perdere tempo e inviare subito la propria domanda.

Bonus figli disabili 2022: ultime novità per questo bonus famiglie

L’Inps ha pubblicato le linee guida per richiedere questo bonus per figli con disabilità, che rappresenta un assegno straordinario predisposto in favore dei nuclei familiari più bisognosi e dove sono presenti minori con handicap.

Già l’assegno unico per figli minori prevede di per sé un bonus supplementare di 50 euro, a vita, in favore di queste persone svantaggiate. Il bonus figli disabili è invece una misura aggiuntiva e compatibile ma riservata non a tutte le famiglie, bensì solo quelle che vivono in obiettive ristrettezze economiche.

legge di bilancio 2021  che concede  un  nuovo sostegno economico per i figli disabili nelle famiglie  meno abbienti composte da un solo genitore   monoreddito è stata attuata con il decreto 12 ottobre 2021.

In sostanza, il genitore che si ritrova solo con il figlio in disabilità, ha diritto a questo bonus extra se è disoccupato oppure se è monoreddito, ma nel rispetto di specifiche soglie Isee da rispettare.

Purtroppo il costo della vita è aumentato in maniera repentina per tutti e davvero non è facile barcamenarsi ogni giorno per sbarcare il lunario. Quando però in famiglia c’è un figlio disabile, la situazione si complica di molto. Infatti, chi è portatore di handicap ha necessità di cure specifiche e medicinali ma non solo. Ha bisogno anche di assistenza continua, per cui chi gli sta accanto non può lavorare oppure ha bisogno di un aiuto supplementare nella gestione dei bisogni quotidiani.

Ecco allora che il Governo a previsto questo aiuto extra nei loro confronti. La domanda però scade ogni anno e quindi va ripresentata nel rispetto delle scadenze.

Vediamo nel dettaglio requisiti, funzionamento e modalità per richiedere questo bonus famiglie per figli disabili.

Bonus famiglie: i requisiti reddituali per il bonus disabilità

È dunque l’Inps che eroga direttamente il contributo economico, salvo verificare che sussistono tutti i requisiti richiesti. 

Per poter beneficiare di questo bonus famiglie supplementare è indispensabile rispettare alcuni parametri, sia per quanto concerne il disagio economico che fisico.

Nella fattispecie:

per quanto concerne il reddito: disoccupati o monoreddito, percettori di reddito da lavoro dipendente non superiore a  8145 euro o  4.800 euro in caso di lavoro autonomo.

Se invece il genitore è da solo, dunque la famiglia è monoparentale, allora il reddito Isee non può superare i 3 mila euro annui.

Per quanto riguarda i figli, la loro disabilità deve risultare almeno al 60%. Il bonus è concesso fino alla maggiore età ma non solo. Infatti, in presenza di altri requisiti, è possibile percepire ancora l’assegno a vita ma in tal caso le condizioni da rispettare sono due:

  • fino all’età di 24 anni, si ha diritto all’assegno se il figlio risulta ancora fiscalmente a carico, quindi che non guadagni più di 4 mila euro all’anno
  • dopo i 24 anni, il figlio ha diritto ancora a percepire l’assegno di disabilità straordinario ma solo se ha un reddito che non supera i 2850 euro annui.

Il contributo va ai residenti nel nostro Paese. I cittadini stranieri, sia della Comunità che extracomunitari possono richiedere il bonus famiglie per figli disabili se sono in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Bonus figli disabili 150 euro

Veniamo ora agli importi spettanti con l’assegno straordinario per figli in difficoltà, in quanto portatori di handicap.

Il contributo per singolo figlio è di 150 euro al mese, erogato per 12 mesi, per un totale di 1800 euro all’anno. L’importo dell’assegno aumenta in proporzione al numero di figli che presentano disabilità, fino ad arrivare a 500 euro per tre figli.

Se invece i figli con deficit sono due, allora il contributo mensile è pari a 300 euro. Se invece sono tre, allora al genitore spettano 500 euro mensili.

Il Governo ha già stanziato i fondi per quest’anno e per il biennio successivo, nello specifico prevedendo 5 milioni di euro all’anno, destinati appunto a questo scopo.

Se però le richieste di sostegno economico dovessero superare tale fondo, allora si andrà a creare una sorta di graduatoria, in cui si darà la precedenza alle famiglie che hanno il reddito più basso. Ma non solo.

Infatti, anche se si verificasse una parità di reddito tra più nuclei familiari, intervengono altri fattori per stabilire a chi debba essere assegnato il contributo. Nella fattispecie, si valuta la gravità dell’handicap, dando priorità innanzitutto ai figli che non sono autosufficienti. Poi man mano, si assegna il bonus famiglie mensile a chi ha una disabilità grave e infine media.

Nel momento in cui si inizia a percepire l’assegno mensile, questo va a decadere se si verificano alcuni casi specifici. In primis, il decesso del figlio, a seguire la perdita della potestà genitoriale. L’assegno si perde anche se si decide di ricoverare il figlio disabile in una struttura che lo curi, a carico dello Stato.

Bonus famiglie: come funziona il bonus figli disabili

Il bonus famiglie per figli disabili è un assegno straordinario, riconosciuto a tutte le famiglie che hanno uno o più figli con handicap, a patto di rispettare alcuni requisiti basilari, dal punto di vista reddituale.

Il funzionamento è simile a quello di erogazione di altri bonus governativi. È necessario presentare l’apposita domanda entro e non oltre il 31 marzo 2022. Le richieste passeranno in lavorazione e si stabilirà l’assegnazione dell’assegno ai beneficiari aventi diritto.

Il bonus arriva ogni mese, per dodici mensilità. Il contributo minimo è di 150 euro al mese, se c’è un solo figlio con disabilità. Quindi, un totale di 1.800 euro all’anno.

Se invece i figli con deficit sono due, allora il contributo mensile è pari a 300 euro. Se invece sono tre, allora al genitore spettano 500 euro mensili.

Come vedremo nel dettaglio, nel paragrafo a seguire, per presentare la domanda è indispensabile munirsi di Spid o altre credenziali, per l’accesso telematico al portale Inps.

Il contributo mensile non va a incidere sulla formazione del reddito annuo della famiglie. Inoltre è compatibile con il reddito di cittadinanza. 

Va inoltre messo in evidenza anche un altro aspetto importante, che riguarda il diritto a percepire l’assegno unico 2022. Infatti, è già previsto un contributo supplementare ogni mese, per chi ha un figlio con disabilità.

Ebbene questo assegno speciale per figli disabili che invece stiamo presentando in questo articolo, non ha nulla a che vedere con l’assegno unico (che spetta a tutti) ma rappresenta un plus rivolto solo ad alcune famiglie più bisognose.

Inoltre, si tratta di bonus cumulabili anche con il bonus sociale per il pagamento delle utenze e il bonus elettrico per disagio fisico, che abbiamo presentato in un articolo di approfondimento già pubblicato, dal titolo Ecco quanto risparmi in bolletta, con questo bonus elettrico.

In sostanza, il primo si concretizza in uno sconto diretto in fattura, sia per la luce che per il gas, alle famiglie con Isee basso. Il secondo invece va a quelle persone disabili che hanno necessità di utilizzare apparecchiature elettromedicali per poter sopravvivere.

Bonus figli disabili domanda

L’apertura delle domande è stata fissata al 1° febbraio e l’ultimo giorno utile per inviarle è giovedì 31 marzo.

Come abbiamo già avuto modo di accennare, la richiesta di questo bonus per figli disabili va presentata ogni anno, dal momento che fa fede l’attestazione Isee (fermo restando ovviamente la disabilità, il parametro di cui tener conto di anno in anno è il reddito a disposizione del nucleo familiare.

Ovviamente è possibile delegare il compito a un patronato ma per chi lo desidera, è possibile procedere anche in autonomia.

L’importante è dotarsi di Spid o altre credenziali di identità digitale, come la CNS o la CIE.

Bisogna accedere al portale Inps, nello specifico alla sezione Prestazioni e Servizi. A partire da questi ultimi, si entra nell’area Contributo per figli con disabilità. È importante avere a portata di mano il codice fiscale del figlio per il quale si ha necessità del contributo per disabilità.

L’aspetto positivo è che, soltanto per quest’anno, è possibile richiedere anche i contributi economici relativi allo scorso 2021. Sulla schermata video si deve allora selezionare la casella corrispondente a tale dicitura:

Dichiaro di voler presentare domanda anche per l’anno 2021

Non è necessario in questa fase, allegare l’Isee. È però importante sapere di aver presentato la DSU. In tal caso, l’Inps può recuperare essa stessa le informazioni necessarie, relativamente alla condizione economica del nucleo familiare, stabilendo dunque se assegnare tale bonus famiglie oppure no.

La domanda richiede anche di inserire il metodo di pagamento scelto. Quindi, è possibile optare per il bonifico direttamente sul proprio conto corrente bancario, presso l’ufficio postale, libretto postale oppure anche una carta ricaricabile.

Una volta ultimata la procedura, il sistema rilascia un numero di protocollo.

Per seguire la lavorazione e l’esito della propria domanda, si accede alla stessa area in cui si è compilata la domanda, ma nella sezione ricevute e pagamenti.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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