Partita IVA 2022: i 3migliori bonus 2022 – con e senza ISEE 

Bonus Partita IVA 2022 quali sono quanto valgono e come richiederli subito! Come funziona il bonus INPS 800 euro! Incentivo da 15.000 euro per questa domanda!

Si stringono i nodi intorno alla categoria dei bonus Partita IVA 2022 con e senza ISEE, sono sempre di più i lavoratori autonomi alla ricerca di nuove agevolazioni fiscali ed economiche. Il Paese si avvicina alla chiusura dello stato di emergenza sanitaria fissata per il 31 marzo 2022. Nel medesimo momento, l’Esecutivo apre le porte alla nuova emergenza per la guerra in Ucraina dai risvolti incerti e molto preoccupanti.  

I lavoratori autonomi fanno parte di quella lunga schiera di partita IVA che maggiormente ha subito gli effetti delle misure restrittive dall’inizio del 2020 sino a poco più di qualche mese fa. Per questo motivo, sono pochi gli aiuti messi in campo dal Governo Draghi in supporto delle partite IVA. Bonus e agevolazioni spesso non sono sufficienti a frenare la crisi economica, ma appaino più come un tampone deterrente. 

La situazione energetica non migliora lo stato dei fatti, anzi la previsione per il futuro mettono a rischio la gran parte delle attività produttive italiane. Ben presto la guerra in Ucraina potrebbe trasformarsi un buco dalle dimensioni abnormi pronto a inghiottire tutte le visioni prospettive economiche del Paese.

Parte del tessuto economico rischia di essere spazzato via dall’effetto prodotto dal quadruplicarsi dei prezzi delle materie prime energetiche e non solo. Il vero problema, legato al conflitto russo-ucraino sono sì gli aumenti sproporzionati delle bollette, che ha prodotto la scarsità delle materie prime necessarie agli agricoltori, allevatori ai produttori.

Un pozzo sempre aperto pronto a inghiottire tutto. Le aziende sono al limite, non riescono più a contenere i costi e così il malloppo degli aumenti ricade sul consumatore finale, ovvero famiglie e cittadini.  

In questo contesto, appare più che normale la ricerca dei lavoratori autonomi all’accesso a bonus, agevolazioni e contributi economici. Anche, perché, partendo dalla Legge di Bilancio 2022 sono presenti diverse forme di supporto istituiti dal Governo Draghi per garantire una minima boccata d’ossigeno a favore della partita IVA. 

Partita IVA 2022: i 3migliori bonus 2022 – con e senza ISEE 

In questo biennio di crisi pandemica da Covid-19, il Governo italiano ha cercato di contenere i danni economici tentando di apportare denaro nelle tasche delle Partite IVA. Non tutto è andato come presunto, per cui spesso gli aiuti sono risultati tardivi e insufficienti a sanare le perdite delle attività produttive. 

Tuttavia, esistono delle misure attive sul territorio nazionale che permettono ai lavoratori autonomi di poter agganciarsi a un contributo fiscale o economico a seconda delle situazioni. In generale, è possibile richiedere l’accesso a diversi aiuti per le Partite IVA ottenendo un importo che complessivamente supera i 15.000 euro. 

Non si tratta di un’unica tranche, ma della spiegazione di 3 misure accessibili a mezzo di agevolazioni fiscali e di contributi economici rilasciati dall’INPS. 

Ecco come ottenere un’agevolazioni fiscale per le partite IVA con il bonus bancomat senza ISEE

Non il primo passo, ma forse il più significativo bonus a favore delle Partite IVA, da cui sono è emersa chiaramente la direzione dell’Esecutivo, appoggiando gli ammortizzatori sociali universali, ma nello stesso tempo dirottando le risorse verso gli autonomi.

In particolare, trasformando il bonus bancomat, in quello che oggi viene chiamato bonus partita IVA. In altre parole, non solo è stato rafforzato il canale del bonus, ma le risorse non sono più disponibili per i cittadini, ma per i lavoratori autonomi.  

La verità è che il Governo Draghi ha istituito un bonus per contrastare attivamente la frode fiscale, attraverso il pagamento dei mezzi tracciabili a mezzo dei POS, con l’aggiunta di un incentivo diretto esclusivamente alle partite IVA. 

In ogni modo, si ricorda che parliamo di un incentivo introdotto dal decreto Lavoro richiedibile sino alla data del 30 giugno 2022. Il bonus bancomat nasce per comprimere quella azione illegittima, troppo spesso individuata nell’atteggiamento del contribuente per eludere il prelievo tributario. 

In altre parole, il bonus bancomat consiste nella possibilità prevista per gli esercenti, nonché professionisti, di accedere a un credito d’imposta attribuito sull’acquisto o il noleggio del POS connesso al registratore di cassa. E, ancora, le partite IVA vengono ammesse allo zero commissioni sulle movimentazioni. 

Ciò significa che, gli esercenti o professionisti possono richiedere un rimborso pari al valore di 160 euro per quanto riguarda l’acquisto o noleggio esclusivo del POS, in più spettano altri 320 euro per equipaggiamento di strumenti di ultima generazione finalizzati al pagamento dei beni e servizi. Ecco, spiegato, perché alcune partite IVA ottengono un bonus bancomat del valore entro 480 euro

Ecco il bonus INPS con ISEE per la partita IVA: contributo straordinario fino a 800 euro

Anche gli autonomi possono accedere al bonus distribuiti dall’INPS, se sussistono condizioni di forte criticità economica. Si tratta della possibilità di aderire a un’indennità riconosciuta in forma straordinaria come supporto al reddito.

Il bonus INPS per la partita IVA, più popolare come “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”, rappresenta un contributo economico a fronte di una perdita di fatturato registrata almeno del 50% nel biennio precedente alla presentazione dell’istanza all’INPS. 

L’INPS a fronte del bonus ISCRO, distribuisce un contributo che oscilla da una quota minima non più bassa di 250 euro, sino a permette al beneficiario l’erogazione di un’indennità economica del valore non più alto di 800 euro. Insomma, fatto sta che i beneficiari ricevono il contributo loro spettante per un periodo temporale di non oltre 6 mesi. 

Occorre, sottolineare che, non tutte le partite IVA sono ammesse all’indennità straordinaria riconosciuta dall’INPS. Anche in questo caso occorre rientrare in una gamma di criteri e condizioni ben dettagliate.

Nello specifico, possono presentare l’adesione al bonus partita IVA ISCRO, i lavoratori autonomi in presenza di diversi requisiti, tra cui: 

  • se presente l’annotazione presso la Gestione separata dell’INPS;
  • un reddito prodotto da lavoro autonomo, riferito al 2021 non più alto del 50% rapportato alla media dei redditi realizzati nei tre anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda;
  • risultare intestatario di partita IVA da un periodo temporale non meno di 4 anni;

E, ancora, il bonus INPS con ISEE per la partita IVA è soggetto alla presenza di altri requisiti, tra cui:

  • non risultare intestatario di pensione diretta;
  • non risultare intestatario di altre prestazioni economiche assistenziali, come NASpl, Reddito di cittadinanza e così via; 
  • presenza dei versamenti riferiti alla contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • un reddito ISEE entro il valore di 8.229,76 euro. 

L’INPS procede alla revoca del beneficio in presenza di variazioni alle condizioni fissate dalla normativa. Va detto che, è possibile richiedere il bonus ICRO e accedere all’assegno ordinario di invalidità (Legge n. 222/1984). 

I lavoratori autonomi possono presentare la richiesta di ammissione al beneficio entro il 31 ottobre 2022. La domanda può essere inoltrata a mezzo canali online direttamente sul portale dedicato all’INPS utilizzando le proprie credenziali di accesso, oppure, presentando la richiesta attraverso CAF o patronato. 

Ecco le altre agevolazioni per le partite IVA senza ISEE 

L’ultima agevolazione per le partite IVA, permette di ottenere un beneficio fiscale del valore entro i 15.000 euro per la dotazione d’impianti votati all’efficienza energetica. 

In sostanza, si tratta d’implementare le aziende alla realizzazione d’impianti di compostaggio. Per questo motivo, il Governo Draghi rilascia un particolare incentivo diretto al cambio degli impianti con l’avvio d’impianti di compostaggio. Una misura prevista dalla Legge di Bilancio 2022, quindi già preannunciata da un paio di mesi. 

Un incentivo economico riconosciuto sotto forma di credito di imposta non a tutte le Regioni italiane, ma  principalmente alle aziende presenti nei territori della “Campania, Molise, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia”. 

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