Bonus Partita IVA: fino a 15.000 euro per tutti! Ecco come

Come fare domanda per il bonus partita IVA? Quali aiuti sono attivi per i lavoratori autonomi? Agevolazioni, contributi e rimborsi per le partita IVA.

Bonus Partita IVA 2022. Non sono pochi i lettori interessati ai nuovi e vecchi aiuti per le partita IVA, specie considerato che ancora si risentono gli effetti del perdurare della crisi economica da Covid-19.

Esistono delle categorie di lavoratori che hanno assorbito particolarmente gli effetti della pandemia. In particolare, i lavoratori autonomi, più classificati come partita IVA che hanno ricevuto la stangata maggiore rispetto ad altre attività produttive.

Questo, perché, le misure restrittive sono state più stringenti, in alcuni casi immediate, tanto da far crollare gli incassi pregiudicando il perdurare dell’attività stessa. 

Si consiglia la visione del video YouTube di Mondo Pensioni sul bonus partita IVA ISCRO.

Il Governo Draghi ha provveduto a rimpinguare i fondi destinati alle agevolazioni economiche delle partite IVA, in particolar modo andando a sovvenzionare economicamente le attività che maggiormente hanno patito perdite a causa della pandemia da Covid-19. Parliamo di diverse agevolazioni economiche contenute nella Legge di Bilancio 2022. 

L’Esecutivo riconoscendo la presenza di forti criticità economiche rilevate dalle partite IVA danneggiate dagli sviluppi del periodo pandemico, ha mantenuto diversi benefici a favore delle Partite IVA, l’insieme di questi interventi porta a ottenere un’agevolazione complessiva fino a 15.000 euro. 

Una breve guida alle agevolazioni economiche per le partite IVA. Ti spiegheremo, quali sono le 3 agevolazioni che permettono di ottenere una soglia fino a 15.000 euro. 

Bonus Partita IVA: fino a 15.000€ per tutti! Ecco come

Non sono poche le agevolazioni messe in campo dal Governo Draghi per sostenere le partite IVA che maggiormente hanno patito perdite per l’effetto delle misure restrittive messe in campo dal Governo italiano per contenere la diffusione della pandemia da Coronavirus. 

Nello specifico, il flagello delle chiusure ha impattato fortemente contro i lavoratori autonomi, ecco perché, il Governo italiano ha istituito e rinnovato diverse agevolazioni per sostenere economicamente le partite IVA.  

Il bonus bancomat è forme il primo segnale di un cambiamento diretto non più a un risparmio per i cittadini. In cui emerge la volontà dell’Esecutivo di sostenere le partite IVA nel passaggio dell’uso della moneta elettronica.

In altre parole, il bonus bancomat mantiene stabile la lotta all’evasione fiscale attraverso le transazioni tracciabili e, nello stesso tempo, sposta i cittadini all’uso di pagamento digitali spingendo la partita IVA a incrementare tale canale immettendo un’agevolazione dedicata al settore.  

Bonus Bancomat 2022: ecco come funziona per le Partita IVA

Il bonus bancomat non è altro che una forma d’incentivo volto al maggior utilizzo degli strumenti tracciabili di pagamento nelle diverse attività commerciali. Per questo motivo, le partita IVA invogliando i clienti al pagamento tracciabili ottengono un beneficio fiscale. Si tratta, di una agevolazione attiva sino alla data del 30 giugno 2022. 

C’è da dire che i requisiti non sono molti, né tantomeno particolarmente stringenti. In primis, è necessario che l’attività produttiva sia in possesso almeno di un POS necessario ai pagamenti tracciabili, come ad esempio bancomat, carte di credito e così via utile negli esercizi commerciali. Solo in presenza di questa condizione, gli esercenti possono richiedere un beneficio fiscale applicato sulle commissioni pagate a mezzo POS. 

In sostanza, il bonus bancomat non è altro che il riconoscimento di un rimborso come incentivo per l’utilizzo dei mezzi tracciabili di pagamento. L’ammontare del bonus bancomat è particolarmente interessante, questo perché, permette di ottenere un rimborso in fase di dichiarazione dei redditi sino al valore di circa 500 euro sui pagamenti eseguiti con sistemi tracciabili registrati a mezzo POS, acquistato o noleggiato.  

Nello specifico, il bonus bancomat permette di ottenere un credito d’imposta applicato sull’acquisto, ma anche il noleggio di POS connessi a registratori di cassa, prevista la cancellazione delle spese di commissioni sulle transazioni di pagamento di beni, prestazioni e servizio. 

Bonus Partite IVA: gli incentivi per l’efficienza energetica

L’altro incentivo riguarda gli impianti di compostaggio. Il Governo italiano ha istituito un’agevolazione per implementare gli impianti di compostaggio, prevedendo un corposo beneficio fiscale presente nella Legge di Bilancio 2022. In sostanza, parte un beneficio sull’installazione sugli impianti di compostaggio. 

In altre parole, parliamo dell’applicazione di uno strumento che consente di avviare la metamorfosi della parte umida dei rifiuti modificandola in humus. 

In ogni modo, si tratta di un beneficio fiscale rivolto alle partite IVA presenti in determinate aree geografiche, quali: Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Molise e Sicilia. 

Un agevolazione fiscale istituita dal Governo Draghi al fine d’impegnare le imprese del Sud Italia all’utilizzo di sistemi che non impattino in modo eccessivo nell’ambiente. 

Per questo motivo, le imprese del Mezzogiorno avranno diritto a un credito d’imposta da utilizzare in fase di dichiarazione dei redditi per il rinnovo degli impianti di compostaggio. 

Questo incentivo sommato agli altri permette di ottenere un’agevolazione fiscale non più alta di 15.000 euro. 

Bonus ISCRO: indennità straordinaria da 250 a 800 euro mensili

Il bonus ISCRO non è altro che un beneficio istituto nel 2020, richiedibile dalla partita IVA sino al 2023, più conosciuto come un’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO).

Un provvedimento confermato per il biennio 2022/2023, che permette ai lavoratori autonomi di ricevere un beneficio economico nella misura che varia dal valore minimo di 250 euro sino a un massimo di 800 euro al mese, per un minimo di sei mesi. Se viene dimostrata la presenza di un calo reale del fatturato minimo del 50% rapportato ai due anni precedenti. 

Il bonus ISCRO non può essere richiesto da tutte le partite IVA, ma la sua presenza è subordinata da diversi criteri e condizioni che difatti ne limitano l’accesso al beneficio. 

Un breve riepilogo dei criteri di ammissione al bonus ISCRO a favore delle partite IVA, quali: 

  • è necessaria la registrazione presso la Gestione separata dell’INPS;
  • la presenza di un reddito annuo prodotto nel 2021 che risulti essere minimo del 50% inferiore rispetto ai 3 anni (media) precedenti al 2021;
  • è necessario che la partita IVA risulti aperta da un minimo di 4 anni;
  • non essere in titolare di pensione, né tantomeno di altre prestazioni previdenziali di sostegno al reddito, come il sussidio di Stato, ovvero il Reddito di cittadinanza, NASpl e così via;
  • è necessario aver versato regolarmente i contributi previdenziali obbligatori;
  • la presenza di un reddito prodotto dall’Indicatore ISEE (in corso di validità) non più alto di 8.229,76 euro. 

In presenza di cambiamenti nei requisiti sopra elencati, scatta la revoca del diritto al beneficio economico. Il bonus partita IVA è conciliabile con l’assegno ordinario di invalidità così come disposto dalla Legge n. 222 del 12 giungo 1984

Il bonus partita IVA permette di accedere a un importo variabile compreso tra 250 e 800 euro. Ad oggi, tali cifre hanno subito il peso dell’inflazione, per cui è possibile ottenere un valore che oscilli tra 245,75 fino a 815,20 mensili. 

La domanda per l’ammissione al beneficio economico può essere inoltrata all’INPS attraverso i canali online (se in possesso delle credenziali di accesso), oppure, a mezzo CAF o patronato. L’istanza può essere presentata entro la data del 31 ottobre 2022. 

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