Importi assegno unico 2022: INPS cambia calcoli! Cosa cambia

Ancora novità per gli importi 2022 dell’assegno unico universale INPS: ecco come si calcola l’assegno, cosa cambia e chi potrà avere l’importo più alto.

Arrivano ancora novità per il famosissimo assegno unico e universale. La misura economica che fu precedentemente introdotta lo scorso anno, da parte dell’ormai ex Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ma che è entrata in vigore soltanto a partire dal mese di gennaio del nuovo anno 2022, non trova ancora pace.

Effettivamente, le caratteristiche e gli aspetti peculiari dell’assegno unico continuano a cambiare settimana dopo settimana, dopo la decisione dell’attuale squadra del Governo italiano, con alla guida il premier italiano, nonché ex banchiere di Banca Centrale Europea, Mario Draghi, di avviare la definita sostituzione di tutte le precedenti misure economiche finora predisposte nei confronti dei nuclei familiari con figli, soprattutto quelli piccoli o con disabilità.

In tal senso, in seguito alla nuova circolare numero 23 pubblicata da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale nella giornata di mercoledì 9 febbraio, l’assegno unico e universale INPS è stato interessato da altre importanti novità. Si tratta di nuove istruzioni contabili che dovranno essere seguite ai fini di calcolare correttamente gli importi che saranno corrisposti ogni mese da parte dell’Istituto verso i conti corrente dei cittadini che ne hanno fatto domanda e che risponderanno a tutte le condizioni richieste.

A questo proposito, all’interno del seguente articolo, andremo ad affrontare nel dettaglio prima di tutto le caratteristiche essenziali di questo contribuito istituito in favore delle famiglie italiane, in particolare per quanto riguarda i nuovi importi dell’assegno unico 2022.

Nei paragrafi successivi, inoltre, saranno anche brevemente riprese le condizioni e i requisiti che sono ritenuti essenziali affinché l’istituto Nazionale Previdenza Sociale accetti la richiesta per l’ottenimento dell’assegno unico e universale. 

Novità Assegno unico universale INPS: quali sono i riferimenti normativi?

Prima di procedere con il riepilogo delle caratteristiche essenziali e degli aspetti peculiari che contraddistinguono l’assegno unico universale INPS, è necessario anche fare una breve premessa. Si tratta di andare a evidenziare la premessa normativa contenuta anche nella stessa circolare numero 23 pubblicata da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, che va a giustificare le disposizioni in materia di assegno unico universale che saranno poi applicate dall’Istituto INPS.

Nello specifico, è il decreto legislativo numero 230 approvato in data 29 dicembre 2021 e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2021, numero 309, ad istituire l’introduzione dell’assegno unico e universale INPS a partire dal primo marzo dell’anno in corso. 

A questo proposito, come tutti ormai sanno, l’assegno unico e universale rappresenterà quindi per i nuclei familiari con figli piccoli a proprio carico una misura economica che sarà riconosciuta dall’Istituto INPS a seguito dell’accoglimento di una specifica richiesta inviata da parte della stessa famiglia intenzionata a percepire il sostegno.

In questo modo, a partire dal mese di marzo 2022 ed almeno fino al mese di febbraio del prossimo anno, dunque per febbraio 2023, sarà elaborato e corrisposto dall’Istituto INPS una misura economica, prendendo in considerazione l’indicatore della situazione economica equivalente, il cosiddetto ISEE. 

In tal senso, un secondo riferimento normativo è sicuramente quello legato al decreto approvato da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 5 dicembre 2013, numero 59.

Mentre, nei casi in cui i cittadini richiedenti l’assegno unico e universale INPS decideranno di compilare e trasmettere la richiesta per il beneficio in assenza dell’indicatore ISEE, sarà necessario fare riferimento alle disposizione che invece sono contenute all’interno dell’articolo 46 inserito nel decreto del Presidente della Repubblica pubblicato il 28 dicembre dell’anno 2000, numero 445.

Quando si può accedere agli importi assegno unico universale INPS  

A partire dal mese di marzo di questo nuovo anno, l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale inizierà la fase di erogazione del contributo economico dell’assegno unico e universale nei confronti di quei cittadini richiedenti che esercitano la cosiddetta responsabilità genitoriale verso i propri figli. Questo si verifica senza fare alcun riferimento alla condizione e alla categoria di attività lavorativa eventualmente svolta dal genitore. 

Si ricorda, inoltre, che la misura economica spetta nei confronti di ciascun figlio di età inferiore ai 18 anni e per ogni figlio che invece risulta avere un’età maggiore di diciotto fino tuttavia al raggiungimento del ventunesimo anno di età.

Tuttavia, è bene anche ricordare alle famiglie intenzionate a presentare la domanda per accedere all’assegno unico universale INPS che, nei casi in cui all’interno del nucleo vi è un figlio che presenta delle disabilità accertate, la misura economica potrà essere corrisposta senza tenere conte ne del limite anagrafico ne tantomeno delle altre condizioni predisposte. 

I casi particolari per accedere agli importi dell’assegno unico universale INPS

Va tuttavia, anche precisato che la prestazione economica riconosciuta nei confronti dei cittadini richiedenti l’assegno unico e universale 2022 potrà essere erogata e percepita anche nei confronti dei nonni, nei casi in cui i propri nipoti siano stati a loro affidati. In tal caso, è necessario che questa situazione venga accertata con la verifica di un provvedimento formale relativo all’affido oppure all’accasamento etero familiare. 

In merito ai figli maggiorenni che hanno un’età che risulta essere compresa tra i diciotto ed i ventuno anni, il diritto ad accedere alla misura economica dell’assegno unico e universale INPS potrà essere riconosciuto esclusivamente nei casi in cui vi è la sussistenza di alcune condizioni particolare. A questo proposito, è necessario fare riferimento alle disposizioni contenute all’interno dell’articolo 2, comma 1, lettera b e dal punto 1 al punto 4 relativi al decreto legislativo. 

Effettivamente occorre che vengano accertate l’eventuali frequenze oppure iscrizioni presso una scuola, intesa sia pubblica che eventualmente privata, così come anche ad un eventuale percorso di formazione professionale di tipo regionale oppure a percorsi di formazione o istruzione tecnica superiore.

Allo stesso tempo, si intendono incluse anche le frequenze presso istituti tecnici superiori anche noti sotto il nome di ITS, oppure ad altri corsi di laurea che sono regolarmente riconosciuti dall’ordinamento italiano.

Tutti i requisiti per avere importi assegno unico universale INPS nel 2022

Al terzo paragrafo della circolare numero 23 pubblicata dall’Istituto INPS in data 9 febbraio relativa alla definizione degli importi per l’assegno unico universale, sono stati anche definiti tutti i requisiti necessari per poter ottenere l’applicazione e l’erogazione di tale contributo economico per le famiglie.

In questo senso, il cittadino richiedente dovrà dimostrare sia al momento della presentazione dell’istanza, così come anche durante l’intero periodo in cui continuerà a percepire il sostegno economico, di essere in possesso di specifiche condizioni e requisiti.

Nello specifico, si intendono inclusi i requisiti legati non soltanto alla cittadinanza ma anche a quelli relativi alla residenza nonché al soggiorno del cittadino richiedente. A questo proposito, potranno effettivamente accedere agli importi per l’assegno unico universale INPS la categoria di cittadini che viene identificata dall’Istituto INPS con il nome di “familiari”.

Per questo motivo, occorre sottolineare che sono ammessi all’erogazione del sostegno economico anche quei genitori provenienti da qualsiasi altro Paese dell’Unione Europa, che sono titolari del diritto di soggiorno regolare.

Il calcolo degli importi 2022 per l’assegno unico universale INPS

È l’articolo 4 relativo al decreto legislativo numero 230 approvato durante l’ultima settimana del mese di dicembre dello scorso anno su decisione del Governo Draghi ad andare a fornire ulteriori dettagli in riferimento ai criteri che dovranno essere adoperati ai fini di determinare gli effettivi importi dell’assegno unico e universale nei confronti dei genitori italiani e stranieri che risiedono in Italia, per i figli a proprio carico.

Chiaramente il primo fattore determinante per il calcolo degli importi che saranno erogato verso quei nuclei familiari che presentano richiesta per usufruire dell’assegno unico universale riguarda il valore ISEE.

A questo proposito, l’istituto Nazionale Previdenza Sociale ha chiarito che farà riferimento a ciascun valore presentato nel decreto corrispondente ad una specifica fascia ISEE.

Dunque, per questo motivo, se si tratta di genitori il cui ISEE aggiornato 2022 risulta essere minore rispetto alla soglia di 15.000 euro, per ogni figlio a proprio carico sarà erogato un importo dell’assegno unico universale pari a 175 euro. Mentre, con lo stesso valore ISEE, se il figlio a carico ha un’età compresa tra i diciotto ed i ventuno anni, l’importo dell’assegno unico universale diminuirà notevolmente corrispondendo a 85 euro.

Invece, se a presentare al domanda sono dei genitori il cui ISEE è superiore a 40 mila euro, gli importi assegno unico universale INPS saranno di 50 euro per ogni figlio minorenne, e di 25 euro per ogni figlio maggiorenne. Mentre, nei casi in cui l’ISEE è compreso tra il valore di 15 mila e di 40 mila, l’importo andrà a ridursi gradualmente.

Chi può ricevere gli importi più alti per l’assegno unico universale INPS

In alcuni casi sono previste una serie di maggiorazioni nei confronti di specifiche categorie di famiglie italiane, che avranno quindi la possibilità di accedere ad importi più alti.

A questo proposito, si tratta di quelle famiglie con più figli successivi al secondo, o anche figli che presentano delle disabilità gravi, o anche le maggiorazioni per le madri che hanno un’età inferiore ai 21 anni così come anche quei genitori che risultano essere entrambi titolari di reddito da lavoro.

Inoltre, recentemente l’INPS ha reso nota un’ulteriore maggiorazione compensativa predisposta nei confronti delle famiglie che hanno un ISEE inferiore alla soglia di 25 mila euro.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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