Mercato libero, conviene? Ecco quanto si risparmia e tutto quello che c’è da sapere

Ormai il mercato tutelato è solo un ricordo, ma quanto si risparmia con il mercato libero? Conviene veramente? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Il 2024 è l’anno del Mercato Libero: saltata la proroga del mercato tutelato tanto richiesta da alcune parti politiche.

Il nuovo mercato offre la possibilità di liberalizzazione dei mercati e una sana concorrenza tra i diversi fornitori, offrendo al momento la possibilità di beneficiare di tariffe sempre più convenienti per il cliente finale.

Un percorso molto tortuoso quello del definitivo passaggio a seguito dei numerosi rinvii che si sono susseguiti dal 2018 a cui ne sono seguiti ben altri tre.

Ora però l’addio è definitivo e  i gestori della maggior tutela hanno chiuso i battenti: quelli del gas il 10 gennaio 2024 mentre per la luce si è slittati da aprile a luglio 2024.

Il passaggio dunque è definitivo per tutti tranne che per i clienti considerati vulnerabili che potranno continuare a rimanere nel mercato tutelato gestito da Arera e se sono già passati al mercato libero potranno in realtà rientrare. 

Una volta passati al mercato libero non sarà più ARERA, ossia l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente a indicare in maniera periodica le tariffe. 

Infatti con il mercato tutelato i prezzi e le condizioni del mercato tutelato venivano dettate da Arera.

 Ma tra le due tipologie di mercato, quale conviene? Scopriamolo insieme.

Mercato libero, conviene? Ecco quanto si risparmia e tutto quello che c’è da sapere

Dal 10 gennaio 2024 è sparito il Mercato Tutelato per le utenze gas domestiche e del 1° luglio per quelle dell’energia elettrica.

A partire da queste date i gestori del servizio di maggior tutela spariranno,  tra cui il Servizio Elettrico Nazionale.

Ma cosa cambia concretamente con la fine del mercato tutelato ed il passaggio al mercato libero?

Con il mercato tutelato, il fornitore applicava le condizioni definite da ARERA, che comportano una modifica trimestrale delle tariffe.

Ora con il mercato libero sarà il cliente a scegliere il tipo di contrato da applicare, con prezzi fissi o variabili a seconda del contratto sottoscritto con una serie di benefici.

Non più tariffe  legate all’andamento dei mercati e soggette a revisione trimestrale ma tariffe che permettono una maggiore concorrenza e possibile infatti scegliere tra una tariffa bioraria oppure per una monoraria in base alle proprie esigenze di consumo.

Quanto si risparmia con il passaggio al mercato libero?

Il passaggio al mercato libero conviene principalmente per 2 motivi. Il primo perché grazie alla maggiore concorrenza il mercato libero consente di risparmiare più di 200€/anno se rapportato al mercato di maggior tutela.

Inoltre c’è la possibilità di scegliere la tariffa più adatta alle proprie esigenze in base alle proprie necessità.

Confrontando le offerte dei diversi fornitori le tariffe del mercato libero risultano essere più convenienti ed il risparmio può arrivare anche fino a 250€.

Cosa conviene di più il mercato libero o quello tutelato?

Se mettiamo a confronto le tariffe dei due mercati, ci accorgeremo subito che quelle del mercato libero risultano essere molto più convenienti.

Perché le tariffe scattano da un mercato di libera concorrenza tra i fornitori.

Se si opta ad esempio per il prezzo bloccato, si conoscerà la propria tariffa eciò determinerà la possibilità di pianificare le spese mensili senza avere nessuna sorpresa.

Quanto costa passare al mercato libero?

Il consumatore, che non l’ha ancora fatto può migrare dal mercato tutelato al mercato libero in qualsiasi momento, senza interruzioni di fornitura.

La migrazione è completamente gratuita e sarà il nuovo fornitore a gestire l’intera pratica ed il cliente non dovrà fare nulla, soltanto scegliere a quale nuovo operatore affidarsi.

Quanto costa un kWh nel mercato libero?

Nel mercato libero, il prezzo dell’energia viene fissato dai fornitori ma dipende anche dalla concorrenza che scaturisce tra i fornitori.

Il cliente  può sottoscrivere un contratto a prezzo fisso o variabile con tariffa bioraria o monoraria. Con il prezzo fisso questo è generalmente bloccato per 12 o 24 mesi, mentre il secondo è regolato dal costo del kWh all’ingrosso e dalla concorrenza.

Attualmente, il prezzo medio del kWh sul mercato prevede l’applicazione del PUN, ovvero il Prezzo Unico Nazionale, a cui si aggiunge un sovrapprezzo che costituisce il guadagno concreto del fornitore. Il Prezzo Unico Nazionale, PUN luce oggi, 15 febbraio 2024, è 0,09184 €/kWh.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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