Pellet di glicerolo, riscaldare senza inquinare ora è possibile: ecco cos’è

In commercio esistono differenti tipologie di pellet, dai tradizionali legnosi a quelli meno noti, come il pellet di glicerolo. Ecco cos’è.

Torna ai livelli del 2021 il prezzo del pellet, secondo i dati diffusi negli ultimi mesi da Aiel. Ecco che la biomassa ritorna ad essere sempre più amata dalle famiglie italiane.

Una riduzione del prezzo di vendita di oltre il 40%, registrata grazie a numerosi incentivi introdotti dal governo di centro destra tra i quali quella che ha permesso fino al 29 febbraio 2024 di applicare l’Iva ridotta al 10% anziché al 22% nella vendita della biomassa.

La misura come abbiamo detto è scaduta il 29 febbraio, l’andamento futuro dei prezzi spaventa e non poco consumatori e produttori.

Ma intanto si studiano e analizzano possibili alternative alla biomassa legnosa: dal pellet di paglia oggi la nuova frontiera è il pellet di glicerolo.

Scopriamo insieme di cosa si tratta e i pro e i contro della nuova biomassa.

Pellet di glicerolo, ecco cos’è

Se ormai del pellet tradizionale si sa praticamente di tutto, molto meno si sa delle possibili alternative.

Possiamo trovare pellet puri ottenuti dalla pellettizzazione di scarti di legno, segatura e cippato  non trattati chimicamente ma anche mix di materie prime differenti.

Stiamo parlando ad esempio di pellet di paglia, di sansa, di paglia ma anche del pellet di glicerolo.

Di cosa si tratta? Molto spesso sentiamo parlare di glicerolo nel settore  cosmetico o farmaceutico.

Il glicerolo è il sottoprodotto che si ottiene dalla produzione di metilestere a partire da oli vegetali.

Un processo molto semplice diffuso negli impianti di transesterificazione europei ma non in Italia.

Esistono però due varianti del glicerolo, quello puro che viene nell’industria alimentare mentre quello grezzo che è risultante dalla fabbricazione del biodiesel.

Dunque tanto scarto  e perciò nasce il problema di collocare commercialmente questo milione di tonnellate di prodotto saltano fuori annualmente da procedimenti collaterali.

Ed ecco che alcuni hanno lanciato l’idea del pellet.

Pellet di glicerolo, questi i dati dello studio

Proprio da questa problematica è sorta la possibilità di utilizzare il glicerolo per il pellet.

La pirolisi del glicerolo, infatti secondo alcuni studi, produce un gas di sintesi ricco di idrogeno.

Ecco che il progetto Brisk ha lavorato ad alcune prove di pellettizzazione di biomassa mista proprio al glicerolo grezzo.

Un prodotto fatto dal 10% di glicerolo e dal 90% di segatura di legno.

Le prove hanno evidenziato che con l’aggiunta del 10% di glicerolo, il pellet si mantiene integro e stabile, con percentuali superiori al 15%, infatti, i cilindretti tendevano a disgregarsi.

Questi vantaggi di aggiungere il glicerolo

Gli studi condotti hanno evidenziato che la qualità del gas prodotto dalla pirolisi di pellet con glicerolo è migliore di quella dei pellet classici.

Questo infatti produce un maggiore potere calorifico grazie alla proporzione di idrogeno e formaldeide.

Dunque il pellet arricchito da glicerolo grezzo possono essere usati non solo nell’industria dei biocombustibili, ma anche nel riscaldamento domestico, grazie alla maggiore densità energetica e al minore contenuto di ceneri.

L’aggiunta di glicerolo al pellet realizzato con biomasse erbacce, potrebbe migliorare la qualità di tali pellet con la possibilità di apertura verso un mercato interessante per le aziende agricole che attualmente trovano difficoltà a valorizzare i residui colturali, come paglia di cereali e stocchi di mais o girasole.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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