Telefoni ricondizionati? Guida all’acquisto: scegli bene!

Guida all'acquisto dei telefoni ricondizionati. Il problema dell'obsolescenza programmata. Vantaggi e le cose da controllare negli smartphone ricondizionati.

Un concetto fondamentale quando si parla di tecnologia è quello di obsolescenza programmata.

Per obsolescenza si intende infatti la perdita di efficienza di un determinato bene, che può essere un manufatto, una struttura o, per riferirci all’argomento in questione, del progressivo superamento di un dispositivo, nel nostro caso i telefoni, a causa del progresso tecnologico.

Quando si parla di obsolescenza programmata, il concetto è ancora più sottile. Si tratta di una strategia messa in campo dalle aziende per definire il ciclo di vita di un determinato prodotto.

Questo non soltanto limita l’utilizzo del prodotto nel tempo prefissato dall’azienda in modo da poterne usufruire al massimo delle sue potenzialità, ma anche costringe l’utente a dover acquistare nuovi prodotti nel momento in cui il ciclo vitale del prodotto dovesse terminare.

Risale proprio all’inizio dell’anno scorso una class action contro Apple del valore di 60 milioni di euro proprio a causa di questo problema.

C’è un modo per ovviare a tutto ciò?

Ultimamente, anche in ottica ambientale, si parla del riutilizzo di beni ed oggetti, anche tecnologici. Sarà però possibile riuscire a superare questa obsolescenza ed acquistare quelli che sono definiti “telefoni ricondizionati”? Vediamolo in quest’articolo, scoprendo che cosa siano, se ne valgano la pena e cosa controllare in caso di volontà di acquisto.

Cosa sono i telefoni ricondizionati?

Una scelta che possiamo fare, a sostegno dell’ambiente e, ancor più, a sostegno delle nostre tasche, è quella di acquistare telefoni ricondizionati.

Secondo un sondaggio di Ting Mobile del 2019, in effetti, la tendenza all’acquisto del telefono all’ultimo grido è stata sostituita negli ultimi anni dalla tendenza ad un utilizzo prolungato nel tempo. 3-5 anni contro i 2 anni di un tempo. Il 32% cambia il proprio telefono quando ormai il proprio non è più performante e solo il 10% perché desidera il modello all’ultima moda.

Ecco perché potrebbe essere sempre più interessante tenere sott’occhio il commercio dei telefoni ricondizionati.

Essi non sono altro che smartphone che sono già stati immessi nel mercato, sono rimasti invenduti oppure sono stati rispediti al venditore per qualche minimo difetto di fabbrica.

A quel punto, anziché semplicemente gettare il telefono, che comunque consta di componenti di valore, si fa un controllo del suo hardware (ciò di cui è fatto all’interno ed all’esterno) e del suo software (ovvero il sistema operativo).

Ogni suo difetto viene dunque sistemato e viene rimesso in vendita refurbished, ricondizionato appunto. Il concetto delle auto a chilometro zero applicato al momento della telefonia smartphone.

Perché acquistare smartphone ricondizionati?

In parte lo abbiamo già detto. Molte possono essere le ragioni che spingono gli utenti a considerare l’acquisto di telefoni ricondizionati rispetto a telefoni nuovi.

Innanzitutto il loro funzionamento. Essendo stati riportati alle condizioni di fabbrica, in effetti, funzionano come nuovi. Spesso sono telefoni che non sono mai stati usati dagli utenti, o che sono stati usati solo per pochi mesi.

A seconda dello smartphone che si va a scegliere, anche la durata è una condizione importante da considerare. Gli iPhone arrivano tranquillamente a 4-5 anni di ciclo di vita e questo li rende degli ottimi candidati al ricondizionamento.

Spesso anche la parte esterna è intatta, oppure presenta solo pochi graffi e, a seconda dell’entità del danno, anche il prezzo dei telefoni ricondizionati varierà.

Ed ecco la seconda ragione: il prezzo. Un telefono ricondizionato sarà senza dubbio molto più economico rispetto ad uno nuovo. Secondo il Today si può arrivare a risparmiare anche il 15% su un iPhone ricondizionato in ottimo stato. Se i danni alla parte esterna sono più visibili, si può arrivare anche a scontistiche del 40%. Indubbiamente si tratta di poche centinaia di euro che possono certamente fare la differenza.

Infine, non si può non citare la questione ambientale

A tal proposito, uno studio del Global E-waste Monitor 2020 fa presente che entro il 2030 si prevede saranno presenti nel mondo oltre 74 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici.

L’utilizzo di telefoni ricondizionati può, almeno in parte, ovviare a questo problema.

Quale sarebbe il risparmio?

Acquistando un telefono ricondizionato anziché uno nuovo si risparmiano una media di 185 grammi di rifiuti tecnologici, l‘84% in termini di CO2 e si evita l’estrazione di oltre 200 chili di materiali rocciosi (fonte: Repubblica).

Tutto ciò senza considerare il fatto che, tendenzialmente, chi fa una scelta di questo tipo cerca di tenere il proprio telefono per più tempo possibile.

Cosa controllare nel cellulare ricondizionato?

Prima di procedere all’acquisto di telefoni ricondizionati per una o più delle motivazioni che abbiamo visto poche righe addietro, è bene ricordare che non sono pochi i controlli da fare, onde evitare di incappare, per quanto possibile, in un acquisto che poi sarà necessario restituire.

Si segnala infatti che esistono 3 gradi di rigenerazione.

Il grado A viene assegnato ai telefoni che hanno subito un processo quasi nullo. Il telefono ha al massimo un anno ed è in condizioni sia funzionali sia estetiche ottime.

Il grado B, invece, riguarda i telefoni che presentano qualche segno di usura e generalmente non sono più protetti dalla garanzia del produttore. Possono però essere acquistati con la garanzia del rivenditore.

Il grado C, infine, è relativo ai telefoni in cui è stato sistemato il software (sistema operativo) ma non la parte esterna. La batteria non è stata sostituita e generalmente ci sono difetti anche nella parte esterna.

In base al tipo di ricondizionamento varierà anche il costo del telefono scelto.

Cosa controllare dunque?

Innanzitutto la garanzia (obbligatoria per almeno 12 mesi) e la possibilità di reso (obbligatoria entro i 14 giorni dall’acquisto). Controllare poi la durata della batteria, perché è meglio evitare una performance al di sotto dell’80%. 

Naturalmente è bene controllare l’estetica ed anche l’affidabilità del rivenditore.

Per andare più a fondo, è bene controllare la qualità dell’hardware, onde evitare di trovarsi con telefoni con fotocamere danneggiate o danni ai pixels. Questi controlli possono essere fatti tramite l’installazione di app sul telefono (come ReGlobe per gli iPhone o DoctorPlus per Android).

A seguire, il controllo del codice IMEI, per verificare che lo smartphone ricondizionato non sia stato rubato. Sarà sufficiente chiamare da suddetto telefono il numero *#06#, andare sul sito di IMEI checker e verificare il codice che ci è stato fornito al telefono. Lì si potrà controllare di persona che il telefono non sia rubato.

Infine, la verifica, che vale soprattutto per gli iPhone, che non sia attivo un blocco sul telefono. Tale procedura è fattibile sempre tramite il codice IMEI su iCloud. In caso di presenza del blocco, sarà compito del rivenditore la rimozione.

Da chi acquistare telefoni ricondizionati?

Una volta espressa la decisione, resta da capire da chi acquistare il proprio telefono ricondizionato.

Plurime sono le possibilità anche soltanto facendo una breve ricerca su Internet.

Da tenere in considerazione anche il fatto che non tutte le aziende di telefonia ricondizionano i telefoni allo stesso modo.

Apple, ad esempio, dichiara di sostituire i pezzi danneggiati dei propri iPhone con parti nuove che userebbe per iPhone da comporre ex novo. Anche Samsung è sulla stessa lunghezza d’onda.

Non così altre case di produzione che spesso rivendono i telefoni con batterie che non sono state sostituite oppure con altri problemi o mancanze.

Stando alle recensioni positive dei consumatori, i migliori luoghi dove iniziare a valutare l’acquisto del proprio smartphone ricondizionato sono Apple Store e Amazon, seguite da eBay e Consumer Cellular.

In base alle informazioni fornite nel paragrafo precedente, è bene diffidare dei rivenditori che non danno garanzie oppure non applicano le politiche di reso obbligatorie per legge e delle quali parleremo nelle prossime righe.

Esiste il diritto di recesso per i telefoni ricondizionati?

Come anticipato, la risposta è di certo positiva.

Sempre in base all’affidabilità del rivenditore scelto, i telefoni ricondizionati vengono venduti come se fossero nuovi. Per questo devono essere protetti da garanzia e il consumatore deve essere tutelato dal diritto di recesso.

Se per i telefoni nuovi la garanzia è di almeno 2 anni, per quelli ricondizionati è obbligo di legge che la durata non sia inferiore ad un anno. Un’eventuale estensione è solo a discrezione del rivenditore.

Segnaliamo però che secondo un’indagine pubblicata da Repubblica nel 2019, nonostante tutti i pregi della telefonia ricondizionata, per alcuni utenti si tratta di un’esperienza negativa.

Il fattore determinante in questi casi è dato dalla scarsa conoscenza delle regole, riscontrabile proprio nel post vendita.

Ad esempio, è molto diffuso il problema per il quale se al momento dell’acquisto il consumatore era conscio di un determinato problema, successivamente non può risolvere suddetto problema usufruendo della garanzia.

Un’altra incognita, e questa si ricollega proprio al tema dell’obsolescenza programmata cui abbiamo accennato in apertura, è che molto spesso i telefoni ricondizionati hanno diversi anni. Questo comporta che nel caso di problematiche, anche in caso di garanzia, ci sia difficoltà di reperimento del ricambio utile, in quanto la tecnologia è andata avanti e quel particolare pezzo non esiste più.

Il risultato, a quel punto, è che lo smartphone rimarrà rotto.

Ecco dunque che l’acquisto di un telefono ricondizionato è da valutare al meglio ed in ogni sua parte, in considerazione dei pregi, in primis il fattore economico, ma anche dell’incognita dei suoi possibili difetti futuri.

Ad ogni buon conto, si stima che la maggioranza delle persone che hanno acquistato questa tipologia di cellulari è rimasta indubbiamente soddisfatta e ripeterebbe l’acquisto in futuro. Naturalmente non prima dei fatidici 3-5 anni!

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