È anche questione di orari: ecco a che ora mangiare per dimagrire e perché

A parità di quantità di cibo e di calorie, si ingrassa di più o di meno, a seconda dell’orario del pasto. Ecco a che ora mangiare per dimagrire.

È proprio così. A parità di quantità di cibo nel piatto e di calorie ingerite, si ingrassa di più o di meno, a seconda dell’orario in cui si consuma il pasto.

Dicerie? Ovviamente no, dal momento che non si tratta di valutazioni di tipo personale o di risultati di sondaggi, bensì di scienza.

Ecco dunque a che ora mangiare per dimagrire e perché, in base ovviamente ai risultati delle ricerche scientifiche che riportiamo.

A che ora mangiare per dimagrire? La regola è: magri di giorno, grassi di notte

La spiegazione scientifica di tale fenomeno è che, nel momento in cui si mangia fuori orario, aumenta nell’organismo la produzione di grelina ovvero l’ormone dell’appetito. Per contro, di giorno l’ormone della sazietà -la leptina- diminuisce la sua produzione e quindi la fame aumenta oltre la normale misura.

Se è vero che da giovani può capitare più spesso di fare tardi e quindi posticipare anche gli orari della cena, è altrettanto certo però che il metabolismo è più veloce.

Ma una volta diventati adulti, se nonostante gli sforzi e l’attività fisica regolare, quei quattro o cinque chili in più non vanno via, allora potrebbe essere opportuno rivedere anche gli orari dei pasti.

Questa branca della scienza si chiama cronobiologia e, nella fattispecie per quanto riguarda l’alimentazione, il riferimento è alla crononutrizione, che conferma senza ombra di dubbio il legame esistente tra gli orari dei pasti, il peso corporeo e l’appetito.

Il problema non sta tanto nel pranzo, anche perché tra orari di lavoro e scolastici dei figli, non c’è molta scelta.

Il punto critico invece riguarda l’ora di cena. Se ci si spinge troppo in là con l’orario in cui consumare il pasto serale, allora a parità di cibo e calorie ingerite, l’indice di massa corporea aumenta.

In quale momento della giornata si dimagrisce

Per rispondere facciamo riferimento alle affermazioni del prof. Roberto Manfredini, docente di Medicina interna all’università di Ferrara e direttore dell’unità operativa di Clinica medica al Sant’Anna di Ferrara.

Chi mangia tardi alla sera presenta un indice di massa corporea più alto rispetto agli altri. La conferma arriva da una review condotta su 485 adulti, suddivisi in nove rigorosi trial clinici randomizzati.

In sostanza, il nostro organismo è naturalmente predisposto a svolgere delle funzioni, a seconda degli orari del giorno e della notte. Questo è il motivo per cui, mangiando a orari regolari si mantiene il peso forma, mentre mangiando di notte, quando il corpo si aspetta invece di dormire, si va ad alterare l’equilibrio ormonale (desincronizzazione) e si ingrassa.

Ma c’è di più. I benefici che si ottengono nel mangiare regolarmente ovviamente non riguardano solo l’accumulo di antiestetici chili di grasso, che si riesce ad evitare.

Tutti i parametri migliorano, come ad esempio il colesterolo Ldl, glucosio a digiuno, insulina, glicemia.

Basti pensare che, stando al nostro orologio biologico, i valori della glicemia tendono naturalmente a salire la sera, motivo per cui non bisogna sovraccaricare l’organismo introducendo cibo.

Lo stesso vale per l’insulina, che invece durante il giorno viene naturalmente assorbita dai muscoli che la utilizzano.

Appare evidente dunque come alterare l’orologio biologico del nostro organismo crei scompensi pericolosi per la salute e quindi da evitare sicuramente.

Ma quali sono gli orari migliori per mangiare e dimagrire, scongiurando quindi il rischio di diventare grassi e malati?

Quali sono gli orari per mangiare

Sempre seguendo i consigli che provengono dalla crononutrizione e in linea con il nostro orologio biologico, è bene sapere ad esempio che la tiroide è più attiva tra le 12 e le 14, motivo per cui è bene consumare il pranzo in questo arco temporale.

Per quanto riguarda la cena invece, gli orari migliori sono quelli compresi tra le 19 e le 20.

È evidente che soprattutto nelle grandi città, staccando dal lavoro alle 18, bisogna poi mettere in conto il tempo da dedicare al trasporto per il rientro a casa e quello per la preparazione della cena.

Più ci si spinge in là con l’orario e più il pasto deve alleggerirsi. Niente carboidrati se non integrali e in minime quantità.

Nel piatto invece bisogna mettere proteine e solo grassi buoni, come l’avocado ad esempio oppure le noci.

È chiaro che se per una volta, ad esempio il sabato sera, ci si attarda a cenare fuori con gli amici, questo non costituisce un problema.

La regola di cui tener conto infatti è sempre la stessa: non è l’eccezione a fare danni, ma la regolarità della cattiva abitudine.

Se non si rispettano i ritmi circadiani, allora si perde il ritmo naturale ovvero quello “fisiologico” e si innesca invece quello patologico, che porta non solo all’obesità ma anche a diabete, tumori, patologie cardiovascolari.

Cena leggera dunque e non oltre le 20.30 della sera. In questo modo si riesce anche a rispettare un benefico intervallo di digiuno fino alla colazione del giorno successivo, da consumare entro le 8.30.

Questa regolarità di orari nel consumare i pasti, osservata per almeno cinque giorni alla settimana, porta non solo a non ingrassare e a migliorare i parametri di base, ma anche a sentirsi meno stanchi e più energici durante la giornata.

Ecco come preparare un ottimo risotto senza burro ma cremoso, magari proprio per cena.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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