Come riconoscere i sintomi della meningite batterica e come si può contrarre

In Veneto è in corso una profilassi di massa per meningite batterica. Ma come si può contrarre, e quali sono i sintomi da tenere d'occhio?

Recentemente la meningite batterica è tornata a far parlare di se in seguito al caso del giovane giocatore di basket diciassettenne di Tezze sul Brenta.

Dopo il ricovero del ragazzo, in prognosi riservatissima, è stato annunciato uno screening di massa per tutti coloro che sono entrati in contatto con lui nelle ultime ore, per scongiurare altri possibili contagi.

Vediamo allora in che cosa consiste la meningite batterica, come si può contrarre e quali sono i sintomi da tenere sotto controllo.

Meningite batterica: ecco quali sono i sintomi e le cause

Con meningite si intende l’infiammazione dei tessuti che proteggono cervello e midollo spinale (tre strati detti appunto meningi), in seguito ad un’infezione batterica.

Proprio per difendersi dalla presenza di batteri in zone altamente sensibili, il corpo procede ad un innalzamento della temperatura, che può causare seri danni agli organi coinvolti o, nei casi più gravi, addirittura la morte.

Fra le complicazioni più gravi si segnalano:

  •  Coaguli di sangue;

  • Tumefazione cerebrale (o edema cerebrale), ovvero una raccolta di liquido in alcune zone del cervello che comprimo il passaggio di sangue e ossigeno;

  • Empiema subdurale, ovvero un accumulo di pus, soprattutto causato da batteri, che colpisce le meningi;

  • Shock settico, ovvero la disfunzione multiorgano causata dalla sepsi, un’infezione;

  • Coagulazione intravascolare disseminata.

Le cause della meningite batterica sono molte ma, in ogni caso, vanno fatte risalire alla presenza di batteri nelle meningi, che possono essere determinati da:

  • Infezione di un’altra parte del corpo;

  • Ferita delle zone interessate e conseguente ingresso dei batteri;

  • Intervento chirurgico in cui gli strumenti non siano stati adeguatamente sterilizzati;

  • Dispositivi di drenaggio che si siano infettati (anche qui nell’ambito chirurgico);

  • Malformazioni congenite o al cervello o al midollo, come la schiena bifida, da cui è più facile che i batteri possano penetrare.

Per quanto rigurada invece i sintomi, quest’ultimi variano notevolemente in base all’età del paziente.

Per i neonati, il sintomo più importante è inaftti la variazione di temperatura, seguiti da vomito, torpore e una tipologia specifica di convulsioni (schiocco delle labbra involontario).

Le conseguenze della meningite in età neonatale possono essere drammatiche, come amputazione degli arti, cecità, sordità, ritardi mentali ed epilessia, che si protraggono per tutta la vita.

Per i bambini e gli adulti, invece, i sintomi sono soprattutto:

  • Febbre alta;

  • Cefalea;

  • Alta sensibilità alla luce;

  • Convulsioni (sintomi simili all’ictus)

I sintomi peggiorano normalmente nell’arco di 3-5 giorni, e possono portare anche ad uno stato di incoscienza.

Leggi anche: Giovane morta per una meningite non diagnosticata: sintomi e cause della malattia

Come si cura la meningite batterica e perché è necessario vaccinarsi

Nel caso del giocatore di basket di Tezze sul Brenta, è in atto una corsa contro il tempo per individuare possibili altri giovani affetti da meningite batterica che, se non diagnosticata entro le prime 48 ore, ha solitamente conseguenze letali.

Solitamente, una volta giunti in ospedale lamentando i sintomi descritti, vengono prescritti antibiotici e farmaci antivirali, per poi passare a terapie più mirate una volta ottenuta la conferma che si tratta di meningite batterica.

Come specificato, infatti, la meningite batterica può avere diverse cause ed avere effetti vari da persona a persona, per cui è necessario procedere sulla base della sintomatologia e delle esigenze del paziente.

Così, un paziente che soffra di convulsioni avrà ad esempio dei bisogni diversi rispetto ad un paziente che stia scivolando nel coma, così come la sepsi ha un trattamento diverso rispetto all’edema cerebrale.

Normalmente in ospedale è possibile giungere ad una diagnosi piuttosto in fretta, e se il paziente è preso in cura entro due giorni dall’inizio dell’infezione le sue possibilità di sopravvivenza non sono scarse.

Una volta iniziata la terapia, i tempi di ripresa sono in genere di una decina di giorni.

Bisogna infine ricordare come esistano da anni diversi vaccini contro la meningite batterica acuta. In Italia sono disponibili tre vaccini, non obbligatori ma raccomandati e offerti gratuitamente per specifiche fasce della popolazione.

I vaccini disponibili offrono copertura per la meningite di tipo B, la più diffusa, (eseguita il primo anno di vita in tre dosi) e di tipo C ed A.

Esiste anche un vaccino quadrivalente da effettuare il secondo anno di vita, con richiamo nell’adolescenza, per tutti e quattro i tipi A, C, W e Y.

Leggi anche: Attenzione a questi batteri, sono i più pericolosi al mondo secondo l’OMS

Margherita Cerri
Margherita Cerri
Redattrice, classe 1998. Appassionata di letteratura e di scrittura, mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto fra Italo Calvino e il gruppo Oulipo. Dopo alcune esperienze come aiuto bibliotecaria e insegnante, ho svolto un periodo di studio a Parigi, e infine mi sono unita a Trend Online tramite uno stage curriculare. Scrivo principalmente di cinema, spettacolo, attualità e viaggi. Motto: Qualunque cosa sogni d'intraprendere
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