Il Covid ormai non lascia scampo agli italiani e al mondo intero e si prevede già un’ondata di una nuova variante tra metà novembre e inizio dicembre. Questa sottovariante di Omicron è ancora sotto osservazione di medici e scienziati e sembra che possa aggirare l’immunità data dai vaccini. La lotta al Covid-19 purtroppo non è ancora finita e dobbiamo essere pronti a tutto.
In arrivo una nuova variante Covid da metà novembre: potrebbe “bucare” i vaccini
Stiamo parlando della sottovariante BQ1.1 che appartiene sempre al ceppo di Omicron, la variante che domina da quasi un anno nel nostro Paese. Lentamente le “piccole” sottovarianti si sono fatte strada negli organismi di molti cittadini europei causando delle vere e proprie ondate. La situazione è sotto controllo al momento e BQ1.1 sembra essere stata isolata solo in cinque Nazioni europee la scorsa settimana. I sintomi dovrebbero essere gli stessi delle altre sottovarianti ma sorge un dubbio: può “bucare” i vaccini? Questa domanda si è sempre posta con la scoperta di nuove varianti, ma per BQ1.1 bisognerà aspettare per una risposta certa. Va ricordato però che il vaccino non impedisce di prendere il virus ma difende dalle forme gravi e dalle ospedalizzazioni riducendo il tasso di mortalità.
Ecco cosa sappiamo della nuova sottovariante Covid BQ1.1: le parole di Marco Cavaleri (EMA)
A parlare di questa nuova sottovariante che potrebbe mettere l’Italia in ginocchio nel periodo autunnale e di inizio inverno è Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), che ha dichiarato:
“Non si sa ancora se sarà più trasmissibile o causerà una malattia più grave rispetto alle varianti BA4 e BA5, ma quello che si sa è che ha una maggiore capacità di sfuggire all’immunità conferita dalla vaccinazione, dall’aver contratto il Covid o dagli anticorpi monoclonali disponibili”.
Poi ha invitato i più piccoli a vaccinarsi “per proteggerli dal ricovero e dalla morte”.
I numeri in Italia: tra nuovi positivi e ospedalizzazioni. Resta l’icognita del nuovo governo
I numeri dei nuovi positivi oscillano parecchio ma non scendono quasi mai sotto i 10.000 nuovi casi al giorno. Il dato rincuorante è quello sulle ospedalizzazioni che sono sotto controllo, soprattutto le terapie intensive. Finché il Sistema Sanitario Nazionale regge e la malattia da Coronavirus si limita a sintomi simil-influenzali o senza sintomi non c’è da preoccuparsi. La palla adesso passa al nuovo esecutivo che sembra non voler seguire la strada presa dai governi Conte bis e Draghi, in quanto eccessive restrizioni non hanno portato comunque a risultati concreti. Resta la totale fiducia nella comunità scientifica che dovrà indicare le soluzioni più adatte nel caso in cui la situazione dovesse precipitare.
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