Psittacosi, cos’è e come si trasmette la malattia del pappagallo: ecco come riconoscerla

Cos'è la psittacosi e come si trasmette. Tutti i sintomi negli uccelli e nell'essere umano, come si trasmette, come si cura e aumento dei casi in UE.

Con la recente segnalazione dell’OMS, sempre più persone hanno cominciato a chiedersi cosa sia la psittacosi e come riconoscerne i sintomi.

Oggi pappagalli, parrocchetti o inseparabili sono entrati a far parte degli animali domestici che volentieri ospitiamo nelle nostre case. Ma è proprio da questi volatili – nonché da diversi altri uccelli – che la psittacosi può essere trasmessa.

La recente segnalazione dell’OMS ha riportato un aumento dei casi, tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, in Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Paesi Bassi. E sono stati segnalati anche 5 decessi.

Va detto, però, che la psittacosi raramente viene trasmessa da persona a persona e non si esclude che l’aumento segnalato possa essere legato per lo più a nuovi strumenti diagnostici più sensibili.

In ogni caso, è bene sapere quali sono i sintomi della psittacosi, come si trasmette e quali sono gli eventuali segnali a cui prestare attenzione nei nostri uccelli da compagnia.

Quali uccelli portano malattie

La psittacosi è una malattia appartenente alla classe delle zoonosi (malattie che vengono trasmesse dagli animali all’uomo).

Anche chiamata ornitosi o malattia del pappagallo, questa infezione può essere trasmessa da pappagalli, pappagallini, canarini, ma anche piccioni, gabbiani, galline, anatre e numerosi altri uccelli.

Psittacosi, cos’è e come si trasmette

La psittacosi è dovuta a un batterio, Chlamydia psittaci, che negli uccelli provoca una clamidiosi aviaria, ma può essere trasmessa all’uomo. Ciò avviene principalmente a causa di:

  • semplice inalazione di particelle d’aria contaminate dal batterio in presenza di uccelli infetti;

  • contatto con urina o feci dell’uccello infetto;

  • beccata o ferita inferta dall’uccello infetto.

Come si fa a capire se un pappagallo sta male

Come molte malattie, anche la psittacosi può mostrare sintomi così come essere del tutto asintomatica negli uccelli.

Quando presenti, i sintomi includono brividi, sonnolenza, dimagrimento, diarrea. In altri casi, invece, la psittacosi rimane del tutto asintomatica, ma ciò non significa che l’uccello non possa trasmettere l’infezione all’essere umano.

Di norma, il periodo di incubazione va da 1 a 4 settimane, ma nella maggior parte dei casi il periodo di incubazione dura tra i 10 e 14 giorni.

Sintomi della psittacosi nell’uomo

Ma cosa succede all’organismo quando un uccello trasmette l’infezione? La psittacosi può mostrarsi in forma più lieve o più grave, a seconda di diversi fattori tra cui le condizioni di salute preesistenti.

Quando si tratta di psittacosi lievi o moderate, i sintomi non differiscono granché da quelli di una normale influenza – può salire la febbre, si possono sperimentare brividi, mal di testa e dolori muscolari, soffrire di nausea o vomito.

Nei casi più gravi, la psittacosi può portare a problemi respiratori. È questo il rischio più grande per l’uomo, dal momento che, se non presa in tempo, l’infezione può portare a sintomi molto simili a quelli di una polmonite.

In alcuni casi, quindi, potrebbe essere necessario il ricovero in ospedale. Nei casi più gravi, la psittacosi può rivelarsi fatale.

Come si cura la psittacosi

Per effettuare una diagnosi di psittacosi, è necessario prelevare un campione di sangue dall’individuo sospetto e condurre un’analisi del contenuto anticorpale, ossia valutare i tipi di anticorpi presenti.

Se il soggetto risulta positivo all’infezione, il medico potrà decidere di somministrare degli antibiotici. La durata del trattamento dovrebbe essere di circa 2-3 settimane, sebbene i primi miglioramenti possano essere osservati già dopo 48-72 ore. Interrompere prematuramente il trattamento potrebbe ritardare la guarigione e causare il ritorno dei sintomi.

La psittacosi può diventare epidemia?

L’esperienza del Covid-19 ha sicuramente segnato ognuno di noi. Non è un caso, quindi, che non appena l’OMS condivida informazioni su un aumento dei contagi di una determinata malattia, si accenda il campanello d’allarme di una possibile nuova epidemia.

Non è, però, questo il caso. Il rapporto sulla psittacosi dell’OMS che parla di un possibile aumento dei casi, non deve indurci a pensare al peggio. Prima di tutto, va detto la psittacosi può essere trasmessa dagli uccelli all’uomo, ma è molto più rara la trasmissione da persona a persona.

Ciò significa che anche il contagio non potrebbe rivelarsi così veloce da mettere in pericolo l’intera popolazione mondiale.

In secondo luogo, l’OMS specifica che, pur continuando a monitorare la situazione, l’evento viene valutato a basso rischio.

È importante anche sapere, infatti, che molto spesso la psittacosi si manifesta in forma molto lieve nell’essere umano. Per questo motivo, anche la diagnosi non può essere eseguita con semplicità.

Non è da escludere, quindi, che l’aumento dei casi di psittacosi in Europa, registrato tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, sia dovuto all’utilizzo di strumenti diagnostici più sensibili. Insomma, i casi potrebbero non essere aumentati, ma semplicemente essere diventati più riconoscibili oggi, grazie a nuovi strumenti a disposizione.

Leggi anche: Baciare gli animali domestici è pericoloso? Ecco cosa sapere

 

 

 

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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