I contagi tornano a salire, ecco chi deve fare il vaccino covid nel 2023

Tornano a far preoccupare il numero di casi Covid in Italia. Ecco allora a chi è consigliato fare il vaccino nel 2023.

Riparte a settembre la campagna vaccinale con una impennata di casi Covid. In particolare preoccupa la Lombardia, dove i casi sono quasi raddoppiati. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso.

Covid in Italia, tornano a preoccupare i casi

I casi sembrano essere in aumento in Italia, un aumento del 44% in quattro settimane, mentre l’incidenza dei nuovi positivi al Covid diagnosticati e segnalati è pari a 14,5 casi per 100mila abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente, quando i casi erano soltanto 11 su 100mila.

Sale l’occupazione dei letti in Area medica: dal 3 al 3,8% con un totale di 2.378 ricoverati. I più colpiti sono gli anziani di età superiore ai 90 anni, mentre l’età di diagnosi rimane stabile a 57 anni, come nelle settimane precedenti.

Dati che non sembrano allarmare ma che sembrano confermare un trend in ascesa, soprattutto in Lombardia dove l’indice di trasmissibilità sfiora 1,23.

Necessari per il Ministero della Salute la nuova tornata di vaccinazioni, con i nuovi vaccini di Pfizer e Moderna, capaci di coprire le nuove varianti del Covid.

Nuove regole per il vaccino covid, ecco chi deve farlo nel 2023

I vaccini saranno disponibili fra due settimane come conferma il ministro della salute Schillaci,

La vaccinazione sarà completamente gratuita e non obbligatoria, ma fortemente consigliata, con distanza di almeno 3 mesi dall’ultima dose effettuata, a tutta la popolazione di età superiore ai 60 anni, ai soggetti di età superiore a 6 mesi affetti da patologie croniche e da situazioni di immuno-compromissione che comportano un aumentato rischio di malattia grave, alle donne in gravidanza e agli operatori sanitari non immunizzati negli scorsi 12 mesi. Non risulta esserci nessuna specificazione sulle persone under 60, che non sono classificate come persone fragili, ma che potranno sottoporsi al vaccino in ogni caso.

A questi gruppi di persone, secondo quanto indicata dalla circolare ministeriale, è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato.

Il vaccino ad oggi a disposizione sembrerebbe coprire molto bene nei confronti delle varianti ricombinanti di Omicron, che sono la maggioranza dei casi, mentre ci sono più dubbi nei confronti invece della nuova variante BA.2.86 denominata Pirola, ma gli esperti rassicurano sulla copertura dei vaccini, l’efficacia è molto alta.

Leggi anche: Il virus Nipah minaccia l’India: quali sono i sintomi per riconoscere l’infezione

Un vaccino Covid-influenza entro il 2025

Entro il 2025 Moderna potrebbe rendere disponibile un unico vaccino contro Covid-19 e influenza stagionale.

Lo ha anticipato l’azienda americana in una nota in cui fa il punto sui propri progressi nel campo dei vaccini,

Nel campo delle malattie respiratorie, oltre ai vaccini contro il Covid sono in dirittura di arrivo quelli contro l’influenza stagionale e contro il virus respiratorio sinciziale.

Entrambi hanno ottenuto buoni risultati nelle sperimentazioni cliniche di fase III e per il secondo è già stata avviata la procedura di autorizzazione sia negli Stati Uniti, sia in Europa.

L’azienda intende rendere disponibile il vaccino combinato già nel 2025.

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