Per chi ama le storie tratte da fatti realmente accaduti, su Netflix c’è una serie imperdibile amata da milioni di fan in tutto il mondo: ambientata negli anni Ottanta, anni in cui la cocaina inizia a diffondersi a macchia d’olio tra America ed Europa, le tre stagioni di questa imperdibile serie tv seguono la battaglia della DEA contro il narcotraffico e il cartello di Medellín e successivamente quello di Cali.
Un impero criminale al centro di una storia vera diventata serie cult
Una delle vicende più intricate del narcotraffico è al centro della serie trasmessa per la prima volta su Netflix nel 2015 e che racconta tra fiction e filmati originali la vera storia di Pablo Escobar e della rete malavitosa intorno a lui. A consacrarne il successo è stata la nomination ai Golden Globe nel 2016 sia come migliore serie drammatica, sia per il ruolo principale di Wagner Moura, ed è stato proprio sia l’interesse del pubblico che quello della critica a garantire a questo telefilm ben tre stagioni di grande qualità, oltre che uno spin-off ambientato in Messico.
La particolarità di Narcos, nata dalle menti di Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro, è di certo il grande equilibrio tra la parte romanzata della storia e i fatti reali, integrati perfettamente nella narrazione tramite l’inserimento di spezzoni di filmati originali. Questi danno alla serie una qualità quasi informativa per lo spettatore, che può rendersi conto perfettamente degli eventi che, negli anni Ottanta, giravano intorno al traffico di cocaina.
È stato proprio in quegli anni che questo stupefacente ha iniziato a diffondersi a macchia d’olio negli Stati Uniti e in Europa: fulcro di questo traffico è stato Pablo Escobar, narcotrafficante la cui ascesa nel mondo della malavita viene raccontata in modo crudo, proprio come cruda e violenta è l’intera storia narrata dalla serie.
Ad affiancarsi a scene dalla cinematografia notevole troviamo un uso interessante del linguaggio che, per mantenere l’aria di autenticità della storia, comprende numerose scene in spagnolo che non sono state volutamente doppiate.
La figura di Pablo Escobar, interpretato da un Wagner Moura strepitoso, è il centro indiscusso delle prime due stagioni della serie. Ma nonostante l’assenza del suo personaggio nell’ultima, l’intero prodotto non perde affatto di qualità, spostando il racconto in modo naturale e per niente forzato verso altre figure interessanti e carismatiche.
Ad affiancare il protagonista c’è un cast davvero ben pensato e di talento che comprende anche Pedro Pascal, noto al grande pubblico per altre serie di grande successo di cui è stato parte come Il Trono di Spade, The Mandalorian e il recentissimo The Last of Us.
Narcos, la trama della serie tv Netflix
La lotta della DEA contro il narcotrafficante Pablo Escobar è al centro delle prime due stagioni di Narcos, serie disponibile in streaming su Netflix, dove è anche possibile vedere lo spin-off Narcos: Mexico. Il capo del cartello della droga di Medellín è il protagonista indiscusso della parte della serie tv dedicata al racconto della diffusione capillare dell’uso di cocaina negli Stati Uniti e in Europa: crudele e pericolosissimo, Escobar è una figura che è stata protagonista della stampa internazionale negli anni Ottanta per via dell’impero criminale che aveva creato, cosa che lo aveva portato a controllare l’80% del traffico mondiale di cocaina.
La terza stagione di Narcos cambia però direzione, spostando l’attenzione da Escobar a un altro cartello della droga famoso per essere il più ricco del mondo: il Cartello di Cali.
Una narrazione quasi corale mette in luce, nell’ultima stagione della serie, l’organizzazione malavitosa che, con a capo potenti padrini, è riuscita a mettere le proprie mani anche all’interno di organizzazioni governative, corrompendo anche alti funzionari con numerose mazzette. La parte più violenta delle vicende legate al mondo del traffico della droga, secondo il modus operandi del Cartello di Cali che ben si distingueva da quello con a capo Escobar, venivano tenute ben lontane dalla cronaca. Ma non per questo non erano altrettanto spaventose.