Approdata su Netflix l’11 aprile, la miniserie in sette episodi da mezz’ora l’uno Baby Reindeer ha scalato in breve la classifica della piattaforma di streaming, piazzandosi in modo costante nella top 3 degli show più visti nell’ultimo periodo.
La serie è tratta da uno spettacolo teatrale che a sua volta si rifà alla storia vera vissuta del comico Richard Gadd. Ma di quello che si vede nello show, quanto c’è di realmente accaduto? Scopriamolo insieme la storia vera che ha ispirato la serie.
Baby Reindeer, la trama
La trama della serie, come sopracitato, si rifà alla storia vera di Richard Gadd, comico scozzese classe 1989 trasferitosi a Londra per seguire il suo sogno di diventare stand-up comedian. Nello sceneggiato Netflix è lui stesso ad interpretare il suo alter-ego, Donny, che per sopravvivere lavora in un pub mentre cerca di conquistare un pubblico londinese esigente, dovendo far fronte ad un’ampia competizione e a delle battute che non sono proprio il massimo della modernità e dell’originalità.
Proprio al pub Donny incontra Martha, una donna che si presenta come un grande avvocato anche se non ha mai i soldi per pagarsi una Coca Cola. Donny le offre una tazza di tè e chiacchiera con lei, con l’evento che inizia a ripetersi ogni sera.
Da quel momento iniziano però da parte di Martha degli atteggiamenti strani: parla a Donny di persone che non conosce dando per scontato che sappia chi siano, si convince che tra loro ci sia qualcosa, si presenta ai suoi spettacoli e gli manda 80 mail al giorno.
Quando poi Donny inizia a frequentare altre donne le cose peggiorano, con Martha che si fa più aggressiva. L’uomo decide allora di denunciarla ma la polizia non lo prende sul serio.
Baby Reindeer la storia vera di uno stalking
La storia vera è ancora più angosciante: a raccontarla è stato lo stesso Gadd nel corso del suo spettacolo di un’ora presentato al Fringe di Edimburgo nel 2019, per il quale ha anche vinto due premi. Il comico, nel corso dello show, ha svelato i veri numeri dello stalking di cui è stato vittima:
Come affermato nella serie inoltre, molti dei messaggi erano pieni di errori ortografici e spesso sconclusionati.
Vera è anche la parte relativa alle prese in giro della stalker nei confronti di Gadd durante i suoi spettacoli, gli insulti ai genitori dell’uomo e le voci di pedofilia diffuse sul padre tra i colleghi di lavoro.
Come detto Gadd ha provato a denunciare la donna alla polizia, ma non è stato preso sul serio:
Come nella serie inoltre, anche il vero Gadd ha dovuto raccogliere le prove che dimostrassero l’effettivo stalking di Martha nei suoi confronti. A ciò si aggiunge inoltre l’abuso sessuale subito da Richard da parte di un altro uomo. Nella serie questo individuo è uno scrittore più grande e di successo che si offre di aiutare Donny e di dargli consigli per la sua carriera. I due consumano droghe assieme, con l’alter-ego di Richard che finisce per essere violentato, accorgendosi troppo tardi di essere stato adescato.
Se nella serie alla fine vediamo Martha venir condannata a nove mesi di carcere e ad un ordine restrittivo di cinque anni, nella realtà non sappiamo com’é andata in quanto Richard non ne ha mai fatto parola, definendo la questione semplicemente risolta:
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