Juan Jesus non ci sta, denuncia penale nei confronti di Acerbi: la situazione

Juan Jesus vuole denunciare penalmente Acerbi dopo la decisione del giudice sportivo.

Nell’era digitale, le immagini sui social non sono semplici scatti, ma narrazioni visive che abbracciano emozioni profonde e riflettono lotte e orgoglio. Juan Jesus, difensore del Napoli, ha scelto un’immagine dal potente simbolismo: un pugno chiuso, alzato in segno di protesta contro il razzismo, evocando il gesto di Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi del 1968. Questo gesto, immortalato in bianco e nero sul suo profilo Instagram, rappresenta la sua adesione alla lotta contro ogni forma di discriminazione, in seguito a un’esperienza personale di presunto insulto razzista.

Juan Jesus e la denuncia penale per Acerbi

Mentre il caso Juan Jesus-Francesco Acerbi si avvia alla sua conclusione nel contesto della giustizia sportiva, ci sono possibili implicazioni legali da considerare. Il difensore, sentendosi vittima di un’ingiustizia, sta valutando con il suo agente Roberto Calenda l’opportunità di intraprendere azioni legali contro Acerbi. Questa decisione, che avrà un impatto significativo sul suo futuro, è supportata dalla squadra, dalla famiglia e dai suoi sostenitori.

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha manifestato pubblicamente il suo sostegno a Juan Jesus attraverso un comunicato stampa che evidenzia la sua indignazione.

Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la “giustizia” sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti.

Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, “è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte…dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo”, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa”, nessuna decisione è stata assunta dalla “giustizia” sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione

È probabile che durante la prossima partita casalinga contro l’Atalanta, la squadra scelga di indossare una maglia con la scritta #IostoconJJ, dimostrando solidarietà al difensore. Potrebbe anche essere consegnata a Juan Jesus la fascia da capitano, simbolo del suo ruolo di leader all’interno della squadra. La decisione spetterà anche al tecnico Francesco Calzona, tornato recentemente dalla Slovacchia dopo l’amichevole contro la Norvegia.

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