Anche Amazon lancerà la sua Intelligenza Artificiale generativa, ecco di cosa si tratta

Dopo Microsoft e Google, non poteva mancare la big dell'e-commerce: anche Amazon si tuffa nel mondo delle IA generative con Bedrock.

Il futuro dei servizi informatici sembra virare sempre di più verso l’Intelligenza Artificiale. Dopo la rivoluzione di ChatGPT e della sua implementazione in Microsoft, e dopo gli annunci rivaleggianti di Google, entra in gioco la terza big.

Si tratta di Amazon, che sta per portare le IA generative nei suoi Web Services. Stessi principi, ma obiettivi diversi: in questo caso l’IA dovrà fare tutt’altre cose. Vediamo di che si tratta nel dettaglio.

Impazzano le IA generative: il significato

Anche Amazon sta per lanciarsi nel mondo delle Intelligenze Artificiali “generative”. Ma cosa significa questa appendice al termine? Perché non la sentiamo mai?

Una IA generativa è quella tipologia capace di generare un output multimediale (testo, immagine, video) a fronte di un input (cioè di una domanda, richiesta, o più genericamente prompt) che ha ricevuto da parte dell’utente.

A voler essere rigorosi, infatti, se dicessimo solo Intelligenza Artificiale, rientreremmo in un discorso tecnologico molto più ampio, che va avanti da oltre cinquant’anni e include tantissime tecnologie a cui siamo abituatissimi. Solo che non siamo abituati a chiamarle IA.

Quelle che oggi proliferano, come ChatGPT e la relativa chat di Bing (usabile anche quando il vero ChatGPT è bloccato in Italia), Dall-E, Stable Diffusion, anche la futura Bard di Google, sono tutte in realtà delle IA specificamente generative.

Amazon si fa avanti con nuove IA: per chi sono pensate

L’azienda di Jeff Bezos non fa attendere la sua risposta, che naturalmente sarà molto diversa dalle proposte di Microsoft o Google. Le IA di Amazon, infatti, saranno specifiche per l’uso in Amazon Web Services.

Questa sigla indica un ampio gruppo di servizi di cloud computing per le aziende (storage, database, server, piattaforme cloud e in generale gestione e creazione dati). Le nuove IA quindi avranno come obiettivo solo gli utenti di Web Services, cioè solo le attività di business per le imprese che usano i servizi informatici.

Al centro di tutti c’è un nome, Bedrock, che indica una nuova suite di servizi per le IA. Grazie a Bedrock le aziende potranno con relativa facilità integrare nei propri sistemi diverse Intelligenze Artificiali di Amazon.

Bedrock può sembrare distante dalle esigenze dell’utente comune. Ma per le imprese all’avanguardia (come chi produce software) potrebbe rivelarsi una rivoluzione: potrebbe far sì che le IA entrino nel linguaggio comune della programmazione e della tecnologia, creando una versione in cloud delle IA del tipo ChatGPT.

Per il momento, solo alcune aziende partner hanno avuto la possibilità di iscriversi a ristrettissime liste di attesa. Bisognerà aspettare ulteriori indicazioni prima di conoscere le date di uso future e le aperture ad altre utenze.

Gli obiettivi delle nuove IA di Amazon

Bedrock consentirà l’accesso a nuove tecnologie di modello linguistico, riunite sotto il nome di Titan. Per il momento Amazon ha preannunciato due IA in particolare sotto questo gruppo.

La prima si occuperà di generare testi di vario tipo, come riassunti o articoli per blog e documenti, mentre la seconda si concentrerà sulla produzione di risultati personalizzati.

Quest’ultima potrebbe essere usata, ad esempio, per restituire risultati di ricerca sui siti web: l’azienda ha ammesso che Titan è in realtà già stato adoperato come elaboratore dei risultati su Amazon stesso, quindi in qualche modo l’abbiamo provato, seppur a nostra insaputa.

Non è ancora noto se le nuove IA verranno usate anche nell’assistente vocale Alexa. Non ci sono indicazioni in merito, ma chissà che Amazon non stia lavorando per renderlo ancor più unico e utile di quanto non è adesso.

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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