I software per riconoscere immagini manipolate e create con intelligenza artificiale

Al giorno d'oggi capire se una foto è manipolata oppure no tramite intelligenza artificiale è molto complicato: ecco alcuni software utili.

Riuscire a capire quando una foto è stata creata oppure manipolata tramite l’ausilio dell’intelligenza artificiale risulta al giorno d’oggi estremamente complicato. Proprio per questo motivo vi sono però ormai sempre più algoritmi e software che danno la possibilità di riconoscere immediatamente eventuali fake. Ecco quali sono.

I software per riconoscere le foto e le immagini fake

Lo sviluppo e il progresso nel campo delle immagini realistiche che vengono generate da algoritmi e dell’intelligenza artificiale stanno portando ad una crescita sempre più costante e continua delle informazioni ingannevoli e false, ovvero i cosiddetti fake.

Per cercare di risolvere tale problema, si stanno sviluppando sempre di più come naturale risposta nuovissimi strumenti che fanno sempre ricorso all’intelligenza artificiale ma per lo scopo totalmente opposto, e cioè quello di riuscire a smascherare e a riconoscere tutto ciò che viene riprodotto in maniera artificiale.

Come riconoscere le immagini manipolate: i cinque migliori software

Gli strumenti per riconoscere le immagini manipolate con l’intelligenza artificiale sono dunque sempre più numerosi. Un primo esempio di software utilissimo allo scopo potrebbe essere l’Illuminarty, una piattaforma che dà la possibilità di individuare con facilità le immagini fake. Lo strumento si dimostra inoltre estremamente cauto preoccupandosi di non accusare ingiustamente gli artisti di riproduzione di immagini false.

Si passa poi all’Ai or not, che è stato lanciato nel 2022 dalla società di intelligenza artificiale con sede a San Francisco Optic. Tale software può disporre di avanzate tecnologie che gli permettono di autenticare immagini, audio e video separando quelli reali da quelli falsi. Inizialmente era stato creato con l’obiettivo esclusivo di individuare Nft falsi: dalla sua creazione, il software ne ha individuati circa 100 milioni dimostrando in questo modo di essere incredibilmente efficace. Unico suo punto debole consiste nel riconoscimento dei disegni umani, confusi a volte con quelli creati dall’intelligenza artificiale.

Un altro software è FotoForensics, diverso dagli altri per la sua abilità di supportare diversi tipi di formati. Tra le sue capacità vi è anche l’uso dell’analisi del livello di errore (Ela) per poter riscontrare modifiche nei livelli di compressione nei file che vengono analizzati. Tra i suoi strumenti ci sono inoltre risorse per identificare le immagini create dall’IA, come per esempio i diversi tutorial online e gli algoritmi che possono essere utilizzati dagli utenti.

Un quarto software è Forensically Beta, una sorta di lente di ingrandimento che dà la possibilità di osservare più da vicino una risorsa grafica. Gli strumenti che vengono messi a disposizione gratuitamente danno agli utenti la possibilità di stabilire se un’immagine sia autentica oppure no e se dunque sia stata creata o no dall’intelligenza artificiale. Tra le sue funzionalità più interessanti c’è l’analisi del livello di errore, senza dimenticare l’opzione del rilevamento dei cloni e quella dell’analisi dei componenti principali (Pca), che rende possibile la compressione dei dati per rendere più semplice la loro analisi e la loro comprensione.

Quinto e ultimo software è Hugging face, che ha tra i suoi vantaggi il fatto di essere non soltanto gratuito e a disposizione di tutti grazie al suo stato open source ma anche incredibilmente semplice da utilizzare. Tale software fornisce una percentuale che permette di distinguere tra gli elementi umani e quelli artificiali.

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