Responsabilità sociale, ambiente, obiettivi di riduzione delle emissioni, riciclo delle materie prime: tutti temi ormai all’ordine del giorno sia nelle riunione dei consigli d’amministrazione che nelle assemblee degli azionisti dei big industriali. Sulla carta tutte le aziende sono esempi di virtù ma la realtà è un po’ diversa. Almeno a giudicare da Road to Zero Emissions, rapporto della non-profit As You Sow (Ays) che valuta i progressi di 55 delle maggiori aziende Usa nella riduzione delle emissioni di gas serra. Le più green? Sono Microsoft e PepsiCo. Bocciata invece Tesla.
Per la non-profit Ays le aziende più green sono Microsoft e PepsiCo
Il rapporto di Ays vuole capire quanto la Corporate America stia davvero facendo per allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi sopra i livelli preindustriali, il che richiedebbe il raggiungimento dello “net zero” di emissioni entro il 2050. “Il risultato principale della nostra analisi è che la stragrande maggioranza delle aziende valutate non ha stabilito obiettivi di riduzione dei gas serra completi e allineati sugli 1,5 gradi né ha dimostrato progressi nella riduzione delle proprie emissioni in linea con gli obiettivi di net zero”, spiega la non-profit, nata nel 1992 con l’obiettivo di promuovere la corporate social responsibility attraverso difesa degli azionisti, creazione di coalizioni e strategie legali.
Microsoft, PepsiCo ed Ecolab le uniche A. Tesla invece è bocciata
Il ranking è basato su giudizi simili a quelli delle agenzie di rating (o ai voti degli studenti americani), con le migliori cui viene attribuita una A, F per le peggiori. Tra le 55 società valutate da Ays solo tre hanno ottenuto la A: Microsoft, PepsiCo ed Ecolab (A-), azienda del Minnesota specializzata nella purificazione delle acque. Bene anche Alphabet (Google) e Apple, che sono le uniche due B (Cupertino è B-). “Circa l’84% delle aziende valutate ha ricevuto punteggi totali di D o F, evidenziando che abbiamo una lunga strada da percorrere verso un il net zero“, ha spiegato a MarketWatch David Shugar, climate initiative manager di Ays e responsabile del report.
Il 64% delle aziende ancora non comunica tutte le proprie emissioni
Inoltre il 64% delle aziende ancora non comunica l’intera gamma delle proprie emissioni Scope 3, che riguardano la supply chain. In Scope 1 rientrano le emissioni direttamente controllate da un’azienda, come quelle relative alle sedi centrali. Scope 2 sono le emissioni legate all’energia utilizzata, dal carburante dei veicoli al consumo di elettricità. La prima della lista Microsoft, ricorda MarketWatch, aveva dichiarato già nel 2020 di volere ripulire la sua impronta carbonica (carbon footprint) partendo dalle sue sedi e coprendo la sua intera catena di approvvigionamento, ritenendo di potere diventare “carbon negative” entro il 2030. (Raffaele Rovati)