Con Rabbit R1 puoi dire addio a Siri e Alexa: ecco cos’è il Tamagotchi del futuro

Promette di pensionare non solo Siri e Alexa, ma anche ChatGPT e gli smartphone: ecco cos'è Rabbit R1, il rivoluzionario dispositivo IA.

Da quando le Intelligenze Artificiali generative hanno fatto il loro esordio, l’approccio alla tecnologia è cambiato. Ogni giorno arriva una nuova IA che aiuta le nostre attività, con risultati altalenanti. Le IA sono attualmente al servizio dei dispositivi che già usavamo: PC, telefoni, assistenti vocali.

Ma un nuovo oggettino vuole fare di più, creare un nuovo approccio all’IA, rendere le cose più semplici in modo assoluto: si tratta di Rabbit R1, ecco cos’è e come funziona.

Rabbit R1, cos’è il nuovo dispositivo con Intelligenza Artificiale

Mentre in tanti si chiedono quale sarà il futuro degli smartphone, la possibile rivoluzione giunge da una start-up di Santa Monica, chiamata semplicemente “Rabbit”. Essa ha appena lanciato un nuovissimo device chiamato Rabbit R1.

Si tratta di un dispositivo di dimensioni portatili, largo e spesso quanto uno smartphone medio ma alto la metà. Per intenderci, si presenta come un pieghevole “flip” quando è chiuso. È alimentato da un processore Mediatek Helio P35, ha 4 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, può ospitare una SIM e ha una porta USB.

Pesa solo 115 grammi, ha un display touchscreen da 2,88 pollici, una fotocamera che ruota a 360 gradi, un singolo pulsante fisico e una rotella: nient’altro. Diventa emblematica la frase pronunciata all’inizio della presentazione: “La nostra missione è creare il computer più semplice, qualcosa di così intuitivo che non dovrai imparare come si usa“.

Rabbit R1, infatti, fonda la sua unicità su Rabbit OS, un sistema operativo rivoluzionario dall’obiettivo ambizioso: “Distaccarsi dai sistemi operativi basati sulle app, attualmente usati negli smartphone”, perché “il futuro delle interfacce dovrebbe essere più intuitivo”, come dice il CEO.

Rabbit OS, infatti, non ha alcuna app. L’utente non deve mai navigare né aprire app: al loro posto, “un approccio incentrato sul linguaggio naturale”. R1 ascolta, guarda, impara, visualizza e parla, tanto che dal suo creatore viene chiamato “Buddy”, cioè “Compagno”. Sarà il coniglietto a occuparsi letteralmente di tutto, proponendo all’utente solo i risultati, senza altri fronzoli.

Come funziona Rabbit R1: ecco tutto quello che può fare

L’idea è partita da alcune critiche che il CEO ha espresso nei confronti della moderna tecnologia. “Lo smartphone è diventato il miglior dispositivo per perdere tempo invece che guadagnarlo, e poi “le IA come ChatGPT sono molto brave a capire le intenzioni, ma possono essere migliori a compiere azioni.

Rabbit R1 funziona su questi principi. Per utilizzarlo, è sufficiente tenere premuto il pulsante fisico e fare una domanda o richiesta con la voce oppure scuoterlo e scrivere la domanda sulla tastiera a schermo. A questo punto, in pochi istanti il dispositivo fornirà una risposta, sia parlando sia visualizzando i risultati. Fine.

L’utente non vede alcuna app, ma solo direttamente il risultato che gli serve, già nella forma finale, qualunque esso sia. Rabbit OS sa restituire subito musica, mappe, ricerche, programmazione di viaggi o taxi, acquisti online. Se l’utente deve prendere una decisione (come i pagamenti o gli ordini), dovrà premere su un pulsante di conferma.

E non è finita. Grazie alla fotocamera ruotabile a 360 gradi, l’utente può fare al coniglio delle richieste basate sulla visione, per esempio rilevare il luogo in cui ci si trova, creare ricette in base a ciò che c’è nel frigo, dare consigli su come sistemare un file di Excel. Il coniglio guarda, analizza e poi risponde, tutto da solo.

Le app per fare tutte queste cose sono ovviamente presenti nel sistema, ma le usa solo Rabbit OS. L’utente non le vedrà mai, perché il dispositivo oltrepassa questa barriera e fa tutto da solo, con estrema comodità.

In alcuni casi, l’utente dovrà decidere con che app fare le cose. Per esempio, se chiede musica a Rabbit OS, questo può usare Spotify, ma anche YouTube o Apple Music. In tal caso, si può personalizzare l’esperienza collegando R1 al PC e selezionando le opzioni.

Infine, R1 impara nuove skill tramite la Teach Mode, sempre attivabile da PC. Lo si fa accedere a un link, che l’utente utilizza per fare qualcosa di noto (per esempio, generare un’immagine con l’IA), e Rabbit OS esamina il processo per farlo proprio. La prossima volta sarà in grado di effettuare la stessa operazione in modo autonomo e l’utente dovrà solo chiedergliela, senza rifarla.

Rabbit R1 è alla portata di tutti: prezzo e uscita

Parte della rivoluzione di Rabbit OS è dovuta al prezzo: nonostante il suo impatto, R1 costa solo 199 dollari. Tra l’altro la conversione in euro è anche vantaggiosa, visto che da noi il prezzo è di 185 euro.

Costa insomma quanto uno smartphone di fascia bassa e meno di un terzo della Humane AI Pin, davvero alla portata di ogni tasca. Inoltre la compagnia promette che l’acquisto è una tantum: non sono previsti abbonamenti né costi nascosti.

I preordini di Rabbit R1 sono cominciati il 9 gennaio 2024 ed è già acquistabile anche in Italia dal sito ufficiale. I primi due blocchi (già esauriti) saranno spediti e recapitati durante la primavera, quindi almeno a partire da aprile. I successivi verranno appena dopo.

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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