Quale sarà il futuro degli smartphone? Cosa ci dice la tecnologia odierna

Da oltre un decennio lo smartphone è radicato sempre più in noi, ma quale sarà il suo futuro? Cerchiamo di capirlo analizzando il presente.

Quando il cellulare è diventato smartphone ci siamo molto stupiti, ma in pochi avrebbero previsto tutto ciò che è successo: questi telefoni sono diventati parte integrante delle nostre vite, aiutandoci in ogni momento della quotidianità.

Ma le tecnologie vanno, vengono e cambiano, perciò di scontato non c’è nulla: quale sarà il futuro dello smartphone? Resterà uguale, muterà o sarà addirittura sostituito da qualcos’altro? Saperlo con certezza è impossibile, ma analizzando il presente possiamo ipotizzarne il destino.

Il Metaverso è passato di moda: il futuro sembra dell’IA

Se un paio d’anni fa qualcuno pronosticava l’addio degli smartphone (o dei computer) a favore della super-immersiva realtà virtuale, ha avuto tutto il tempo per ricredersi: oggi questa tecnologia, seppur affascinante, è passata abbondantemente in secondo piano. O forse terzo.

Mark Zuckerberg ha investito oltre 100 miliardi di dollari nel suo Metaverso, cambiando addirittura il nome di tutta la sua azienda in Meta. Ma la bolla è scoppiata troppo presto: esperienza lontana dalle aspettative, obiettivi di utenza non raggiunti, uscita dai radar della popolarità. Il Metaverso esiste ancora, certo, ma per il momento ha sostanzialmente fallito – un po’ come accadde agli NFT.

Oggi, al loro posto, sotto i riflettori della cronaca e gli affollamenti dei commenti c’è sempre e solo l’IA, l’Intelligenza Artificiale. Il motivo più probabile è che, al contrario dei due precedenti, l’IA è utilizzabile attivamente e liberamente dal pubblico “semplice”. Senza richiedere cambi di mentalità o attrezzature che costano migliaia di euro.

Siamo perciò sicuri di una cosa: lo smartphone non verrà rimpiazzato dai mondi virtuali del Metaverso. La modalità preferita dalle persone resta quella del mondo reale, ma con questi schermi che ci tengono in collegamento e ci fanno fare un mucchio di cose.

In compenso l’IA sembra destinata a crescere, perché più versatile, utile e in mezzo a noi, oltre che in mezzo agli smartphone stessi. Se qualcosa dovesse riguardarli, infatti, è più probabile che i telefoni siano sempre più potenziati dall’IA, poiché le big tech come Google e Microsoft ci puntano molto.

Eppure, neanche questo è certo: lo dimostra per esempio il rischio di fallimento di OpenAI dovuto ai costi di ChatGPT, che sono davvero enormi. Nella tecnologia non c’è davvero nulla di scontato, e la storia può cambiare nel giro di pochi mesi.

Potere agli accessori, i veri compagni dello smartphone

L’IA non è destinata a supportare solo telefoni e computer: lo dimostrano nuove invenzioni come AI Pin, sviluppata da Humane. Si tratta di un accessorio rettangolare grande pochi centimetri, da agganciare al petto sugli abiti come una normale spilla, ma in grado di fare tantissime cose.

AI Pin ha una fotocamera e un registratore, quindi scatta foto e registra video con audio, ed è manovrata con gestures e comandi vocali. In cambio aiuta nella vita di tutti i giorni, restituendo informazioni in forma sonora: un aiuto sulla spesa, la traduzione da un’altra lingua, la traccia sulle calorie che mangiamo o consumiamo, o anche musica e messaggi. Tutto fornito da un’IA, ovviamente.

Questo assistente informatico portatile ha fatto pensare a molti che potrebbe sostituire gli smartphone. Ma non dimentichiamo che la spilla, da sola, costa 700 euro, e non fa tutto quello che può fare un telefono.

Se non aumenta di potenzialità e non cala di prezzo allo stesso tempo, la cosa più probabile sembra un’altra: potrebbe divenire un nuovo accessorio degli smartphone (per chi se la può permettere). Perché un terminale potente come il telefono serve anche a gestire e controllare che la spilla, o un altro accessorio, funzionino a dovere, e a fare ciò che loro non possono.

Non ce ne siamo accorti, ma gli accessori stanno diventando veri compagni di viaggio per gli smartphone. Per il futuro, quindi, aspettiamoci che crescano le potenzialità e le funzioni del wearable, ossia ciò che possiamo indossare e portare facilmente con noi. E questo include smart band, smartwatch e spille, certo, ma anche i nostri auricolari, che si fanno sempre più intelligenti.

Quale sarà il futuro degli smartphone? Stabilizzazioni ed evoluzioni in vista

I dubbi sul futuro degli smartphone esistono. Dopo periodi di spasmodico successo, negli ultimi anni i dati di vendita sono calati enormemente, specie post-pandemia. Le festività natalizie 2022 hanno visto il 18% in meno di smartphone venduti rispetto all’anno precedente. Inoltre, il 2022 ed è stato l’anno meno fruttuoso per i telefoni dal 2013.

Il motivo, però, non è tanto l’insuccesso dei telefoni. Forse il calo è dovuto più alla stabilizzazione che al soppiantamento: oggi tutti hanno già uno smartphone e non lo cambiano così spesso. Questo perché funzionano bene e durano diversi anni, anche quando si tratta di dispositivi da 200-300 euro.

Difficilmente lo smartphone sparirà o ridurrà il suo impatto sulle nostre vite nell’arco di questo decennio. Potrebbe però evolversi: i pieghevoli, ad esempio, piacciono sempre di più perché rappresentano un ottimo ritorno alla portabilità, un po’ come gli accessori. Da non perdere di vista le novità che aumentano la durata del dispositivo, come gli smartphone riparabili a casa propria.

In conclusione, al momento il pronostico più probabile è che gli smartphone resteranno con noi ancora per molto tempo, stabilizzandosi definitivamente come hanno fatto le TV o i computer. E, proprio come questi ultimi, sarà naturale che evolvano nelle tecnologie, che cambino nelle forme, che siano accompagnati da accessori sempre più versatili e performanti.

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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