Il Metaverso e sue implicazioni nelle realtà digitali del futuro

Il metaverso è uno dei temi più importanti e più attuali di questi anni e potrebbero essere sempre più integrate nella quotidianità delle persone.

Il metaverso è senza ombra di dubbio uno dei temi più importanti e più attuali di questi anni. La possibilità di creare un mondo virtuale da affiancare alla realtà materiale, infatti, apre tantissime opportunità di sviluppo, sia per le aziende che per i consumatori finali i quali, utilizzando questa tecnologia, potrebbero accedere a prodotti e servizi in modo nuovo, superando le barriere fisiche attualmente ancora presenti sfruttando così appieno le potenzialità della realtà virtuale.

Nonostante se ne parli da tempo, il metaverso è ancora in una fase di sviluppo. Non sono, infatti, ben definiti i campi di applicazione più idonei a consentirgli di entrare a far parte, in modo stabile, della società moderna, sia a vantaggio delle aziende che dei consumatori. Le possibili applicazioni del metaverso, strettamente collegate allo sviluppo della realtà virtuale, sono numerose ma le loro reali potenzialità di diffusione sono tutte da verificare e in fase di studio.

Da tempo, però, è orami chiaro come questa innovativa tecnologia sia, a tutti gli effetti, il punto di riferimento per lo sviluppo di una realtà digitale alternativa, in grado di offrire nuovi strumenti di crescita e sviluppo per la società. Gli elementi ancora da approfondire sono diversi e non hanno ancora raggiunto, come dicevamo, la loro piena maturità. Nei prossimi anni, infatti, la realtà virtuale e le sue applicazioni potrebbero essere molto più integrate nella quotidianità delle persone di quanto appare oggi.

Le origini

Il concetto di metaverso è ancora in fase di definizione. Questo termine è stato utilizzato, probabilmente, per la prima volta, nel romanzo di fantascienza Snow Crash di Neal Stephenson ed è frutto della combinazione tra il termine “meta”, che fa riferimento alla metafisica aristotelica, e universo.

Nel corso degli anni, è stato associato a diverse applicazioni tecnologiche e, in particolare, a videogiochi, come Second Life, risalente addirittura al lontano 2003, in grado di creare un vero e proprio universo parallelo online. Il progresso tecnologico ha, però, radicalmente trasformato il nostro modo di concepire questa tecnologia, tra le più innovative degli ultimi anni.

Infatti, grazie alla crescente diffusione di Internet e delle tecnologie di realtà virtuale, il metaverso ha iniziato ad assumere delle caratteristiche sempre più definite e precise. Da una semplice idea astratta, il metaverso è riuscito a trasformarsi in un vero e proprio mondo digitale alternativo nel quale poter incontrare altri utenti e svolgere attività di vario tipo in modo molto simile a quanto avviene nel mondo “reale”.

Per accedere al metaverso, con un’esperienza ancora più immersiva, è oggi possibile utilizzare appositi dispositivi come i visori per la realtà virtuale. Una delle prime aziende ad investire nel metaverso in modo significativo è stata Facebook, azienda leader nel settore dei social network (e non solo) che, per l’occasione, nel 2021, ha cambiato la sua denominazione in Meta. L’esempio è stato poi seguito anche da numerose altre aziende, con l’obiettivo di sfruttare il crescente interesse per il mondo virtuale a cui stiamo assistendo soprattutto nell’ultimo decennio.

Il rapporto con i social

La scelta di Facebook di investire nel metaverso è stata la conferma di come il concetto stesso di realtà virtuale sia strettamente collegato ai social network, rappresentando, almeno potenzialmente, un’evoluzione delle classiche piattaforme social.

Il metaverso, infatti, può diventare un luogo virtuale dove incontrare altre persone e svolgere attività di vario tipo (partecipare a conferenze, seguire concerti, incontrare colleghi o clienti) senza lasciare la propria abitazione o, comunque, il luogo fisico da cui si effettua il collegamento.

Grazie all’utilizzo dei visori per la realtà virtuale, inoltre, l’ingresso in questo “ambiente digitale” e le interazioni social diventano più immersive e complete. Il visore permette di “entrare” nel mondo virtuale, con un’esperienza utente completamente differente da quella sinora offerta da PC e Smartphone.

Nonostante i primi sforzi di Meta, l’evoluzione di questa innovativa tecnologia finalizzata a creare una nuova piattaforma social, per il momento, non sembra essere stata, comunque, in grado di trasformarsi in un’alternativa concreta ai tradizionali social network, anche per via di un gap tecnologico ancora presente, soprattutto per quanto riguarda i visori, ancora molto costosi e ingombranti. Si tratta, in ogni caso, di un’evoluzione ancora possibile nel corso dei prossimi anni e che non si fermerà.

Il futuro e lo sviluppo ulteriore delle piattaforme di social network potrebbe, quindi, essere legato al metaverso e alle tecnologie di realtà virtuale. Sarà compito delle piattaforme social trovare il modo corretto di applicare queste soluzioni e renderle realmente attrattive e accessibili per gli utenti e per le aziende. Questo processo non sarà immediato ma potrebbe concretizzarsi in qualsiasi momento.

Il virtuale è reale?

Il metaverso non è un luogo fisico ma si basa, comunque, su interazioni reali tra gli utenti oppure tra un utente e un software. I rapporti tra le persone che entrano in questo “digital environment” sono a tutti gli effetti reali, al pari di quanto avviene con una telefonata ma in modo molto più “immersivo”. Due persone possono entrare in contatto, grazie al mondo virtuale, anche senza essere fisicamente nello stesso luogo e possono interagire grazie agli strumenti resi disponibili da questa nuova tecnologia ancora in fase di sviluppo.

Sono “reali” anche le esperienze vissute da un singolo utente che inizia ad utilizzare applicazioni software pensate per il metaverso. Anche se l’esperienza è molto diversa, utilizzare un videogioco in modo “tradizionale” e, quindi, interagire con un monitor e “giocare” in un ambiente virtuale sono entrambe forme di intrattenimento che sfruttano questa tecnologia ed un software dedicato.

Quanto accade è, quindi, a tutti gli effetti, un’esperienza reale, a prescindere dal fatto che abbia o meno un impatto sulla realtà fisica e che coinvolga o meno una sola persona o un gruppo più o meno vasto di utenti.

L’UE e il suo approccio nella regolamentazione delle realtà virtuali a tutela e salvaguardia di cittadini e imprese

Il settore dei “mondi virtuali” e del metaverso è destinato a diventare sempre più rilevante e ricco di servizi e possibili applicazioni. Alcune stime anticipano una possibile crescita del valore del settore fino ad almeno 800 miliardi di euro entro il 2030. Si tratta, quindi, di una realtà che non può essere ignorata e che deve essere regolamentata in ogni sua parte.

A questo proposito si è già attivata la Commissione UE che punta a definire un quadro normativo completo basato su quattro “pilastri”: competenze, imprese, servizi pubblici e infrastruttura. L’obiettivo è quello di tutelare cittadini e imprese, garantendo una regolamentazione finalizzata a tutelare e poter sviluppare attività di diverso tipo nel pieno rispetto di quelle che sono le leggi vigenti nel mondo “reale”.

Già nel primo trimestre del 2024 dovrebbe essere pronta una prima bozza per sviluppare gli strumenti a disposizione di cittadini e imprese dell’UE interessati ad accedere al metaverso, così da poterne sfruttare le sue grandi potenzialità. L’intervento regolatore dell’UE è, in ogni caso, ancora tutto da definire e ci sono diversi aspetti ancora da chiarire. I prossimi mesi saranno quindi determinanti per poter comprendere al meglio come il mondo virtuale si potrebbe sviluppare ed implementare nell’UE.

Sviluppi futuri del virtuale negli ambiti della full digitalization e sue implicazioni nella quotidianità della vita “reale” del cittadino

La società moderna si avvia verso la full digitalization e, quindi, verso una realtà sempre più digitale in grado di coinvolgere tutti i settori economici, a più livelli. In questo contesto, è inevitabile, il metaverso è una tecnologia che giocherà un ruolo, potenzialmente, molto rilevante dando origine, nel corso dei prossimi anni, ad un luogo alternativo dove trasferire le interazioni sociali ed economiche.

In futuro, infatti, la realtà virtuale potrebbe essere molto più integrata all’interno della quotidianità delle persone, andando a condizionare sia la loro sfera privata, e quindi le relazioni interpersonali, che la loro sfera lavorativa. I suoi possibili campi di applicazione sono numerosi e, superate le barriere tecnologiche (sia software che soprattutto hardware), la realtà virtuale avrà l’opportunità di proporsi come un’alternativa alla realtà fisica per la vita quotidiana dei cittadini europei e delle imprese.

La possibilità di accedere al metaverso, però, potrebbe non bastare per garantire una reale affermazione della realtà virtuale nella nostra quotidianità. Ben conosciamo l’impatto che hanno avuto gli smartphone e, in precedenza, Internet sulla nostra vita di tutti i giorni. Potenzialmente, questa nuova tecnologia potrebbe avere un impatto simile ma a condizione che le sue applicazioni siano in grado di essere coinvolgenti e accessibili a tutti. Solo in questo modo, quella che oggi è una soluzione dalle grandi potenzialità potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento della società e della vita quotidiana di milioni di persone.

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