Santo Stefano, ecco perché si festeggia il 26 dicembre: curiosità, significato e origini

Quella di Santo Stefano è una delle festività più sentite in tutta Italia, ma in pochi conoscono quali sono le sue origini: ecco perché si festeggia.

Il periodo di Natale è sicuramente uno dei più attesi da gran parte delle famiglie, perché è considerato un momento per stare insieme e in armonia. Tuttavia, non tutte le feste hanno un’origine felice.

Un esempio è proprio il giorno di Santo Stefano, primo martire ucciso per difendere la propria fede. Scopriamo perché si festeggia Santo Stefano e per quale motivo viene considerato un giorno festivo nel calendario italiano.  

Chi era Santo Stefano: vita e origini del primo martire della cristianità

Gerusalemme era una città ricca di culture, motivo per cui non si sa con certezza quale sia l’origine di Santo Stefano. Grazie al ricevimento di un’educazione ellenistica, si pensa provenisse dalla Grecia. Nel corso della sua vita iniziò ad avvicinarsi agli apostoli e alle loro dottrine e, grazie alla devozione e all’impegno, fu nominato primo diacono a Gerusalemme.

Quando il numero di fedeli convertiti divenne ingente, gli ebrei si ribellarono contro Stefano, accusandolo di infangare il nome di Dio e di Mosè. Per questo motivo, fu imprigionato e trasportato al Sinedrio. Qui venne fatta un’invettiva contro di lui, affibbiandogli colpe e parole per aumentare gli spettatori.

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Quando il Santo venne interpellato, si cimentò in una catechesi, che divenne poi uno dei passi più importanti degli Atti degli Apostoli, parlando della Sacra Scrittura e mostrando come il Signore stesse preparando il bene per il proprio popolo. Gli ebrei, al contrario, stavano reagendo con un cuore di pietra.

Infine, si rivolse contro i sacerdoti del Sinedrio, rimproverandoli per aver rifiutato lo Spirito Santo. La stessa accusa fu mossa contro i loro avi, che avevano torturato chi in precedenza aveva tentato di annunciare l’avvento del Giusto. Per questo motivo, erano tutti da considerare peccatori.

Nonostante il discorso appassionato, coloro che stavano assistendo alla scena si accanirono contro di lui strattonandolo e lapidandolo con pietre, fino a quando il povero discepolo morì sotto gli occhi della folla.

L’uomo non si ribellò ma acclamò il suo Dio, pregandolo di accoglierlo nel regno dei cieli e di perdonare i suoi assassini.

26 dicembre: da dove viene il nome “Festa di Santo Stefano” e perché si festeggia in questa data

Santo Stefano è una festività cristiana celebrata il 26 dicembre dalla Chiesa cattolica e da alcune chiese protestanti. Per la religione ortodossa, invece, il giorno in cui viene celebrata è il 27 dicembre.

Il significato del nome Stefano deriva dal greco e significa “incoronato“. Egli, infatti, è il patrono dei diaconi e a lui vengono associate le pietre della lapidazione. Non a caso, è considerato il protettore di coloro che hanno i calcoli, dei tagliapietre e dei muratori.

In Italia questa ricorrenza è stata introdotta dal 1947 per prolungare le feste natalizie, in modo tale da avere due giorni consecutivi, così com’è stato fatto per Pasquetta, il Lunedi dell’Angelo. È stata volutamente collocata il giorno seguente al Natale perché, nei giorni successivi alla manifestazione del figlio di Dio, sono stati distribuiti i “Comites Christi”.

Come intuibile dal nome, sono stati i più vicini al percorso terreno di Cristo e i primi a renderne testimonianza con il martirio. Vengono quindi festeggiati:

  • il 26 dicembre Santo Stefano, primo martire della cristianità

  • il 27 dicembre San Giovanni Evangelista, prediletto da Gesù e autore del vangelo dell’amore

  • il 28 dicembre i Santi Innocenti, bambini uccisi da Erode a Betlemme nella speranza di eliminare anche il salvatore

Cosa si fa in Italia a Santo Stefano? Ecco le tradizioni delle varie Regioni

Nel giorno di Santo Stefano si è soliti stare in famiglia a mangiare gli avanzi dei grandi pasti della Vigilia e del giorno di Natale. È un giorno rilassante, dove si chiacchiera, si sta insieme e non si va al lavoro, in quanto è una giornata segnata in rosso sul calendario.

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È una festa nazionale, ma non solo in Italia. Vale lo stesso in Austria, Città del Vaticano, Danimarca, Croazia, Germania, Irlanda, Romania, San Marino e Svizzera italiana. Una delle regioni italiane che più di altre sente questa festività è la Puglia. Il giorno di Santo Stefano, a Putignano, si festeggia il giorno delle Propaggini, che dà avvio al Carnevale più lungo dell’anno.

Nella piazza centrale del paese si esibiscono artisti di strada. Proprio in questa piazza, il 26 dicembre del 1394 vennero trasferite le reliquie del martire Stefano dall’Abbazia di Monopoli a Putignano. Ancora oggi, infatti, le reliquie sono conservate nella Chiesa di Santa Maria La Greca.

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