Epifania, tradizione e significato: ecco perché si festeggia

Ecco come si festeggia l'Epifania nella tradizione Cristiana e la correlazione con la Befana.

L’Epifania è l’ultima festa che, come dice il proverbio, si porta via tutte le altre della stagione. Ma qual è il suo significato e come viene festeggiata?

Il termine Epifania deriva dal greco “epiphaneia”, che significa “apparizione” o “manifestazione”. In molte culture, l’Epifania è tradizionalmente associata all’arrivo dei re Magi a Betlemme, avvenimento commemorato il 6 gennaio di ogni anno.

Epifania, qual è il suo significato

Il significato dell’Epifania, che cade ogni anno il 6 gennaio, affonda le sue origini nella religione cattolica e si festeggia l’apparizione di Gesù come Dio, con l’adorazione da parte dei re Magi.

Secondo un detto popolare l’Epifania tutte le feste porta via, proprio perché è l’ultima festività cristiana che si celebra nel periodo natalizio e cade proprio 12 giorni dopo al Santo Natale.

La festa è celebrata in diverse maniere in tutto il mondo, ma è particolarmente significativa in Italia. In questa giornata, le famiglie si riuniscono per festeggiare e condividere momenti di gioia: molti credenti partecipano alle celebrazioni liturgiche nelle chiese, che spesso includono processioni per la rappresentazione della visita dei re Magi.

Cosa significa “epifania” e cosa si festeggia

L’etimologia della parola Epifania deriva dal greco e sta a significare “venuta”, “apparizione”. Già nell’Antica Grecia si associava il termine alla manifestazione divina. Il termine non indica solo l’apparizione di Dio (e non solo), ma ha anche altri significati.

In letteratura, per esempio, Joyce parla di “epifania” intendendo un’improvvisa rivelazione spirituale, causata da un gesto, un oggetto, o da una situazione della quotidianità, forse banali, ma che rivelano inaspettatamente qualcosa di più profondo e significativo. Una sorta di déjà vu.

Il primo che parlò di questa festività nell’ambito del cristianesimo fu il Padre della Chiesa Tito Flavio Clemente d’Alessandria. Egli parlò di comunità cristiane situate in Alessandria d’Egitto che festeggiavano il Battesimo di Gesù Cristo, ossia, la manifestazione di Dio al mondo, il XV giorno del mese di Tybi dell’antico calendario alessandrino, coincidente con il nostro 6 gennaio.

Epifania, cosa si festeggia nella tradizione cristiana

All’inizio, l’Epifania era associata ai tre segni rilevatori di Gesù Cristo:

  • l’adorazione dei Re Magi

  • il battesimo di Gesù adulto nel fiume Giordano

  • il primo miracolo di Gesù avvenuto a Cana

Si pensi che, stando a quanto riportato in alcuni antichissimi documenti, i primi cristiani celebravano il Natale nel giorno del 6 gennaio e, solamente nel 386 d.C. Giovanni Crisostomo stabilì che il Natale doveva cadere il 25 dicembre.

A seguire, poi, il teologo San Epifanio di Salamina scelse come giorno dell’Epifania il 6 gennaio, in ricordo del battesimo di Gesù ad opera di Giovanni Battista nel fiume Giordano.  

L’Epifania per la religione cattolica

La Chiesa stabilì che l’Epifania doveva cadere il 6 gennaio. Inizialmente in questa data veniva celebrata unicamente la manifestazione di Dio ai re Magi. Questi erano saggi astrologi che, seguendo una stella luminosa, quella che tutti conoscono come “stella Cometa” , giunsero fino a Gerusalemme per adorare Gesù bambino. I tre si chiamavano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, e portavano in dono:

  • l’incenso per omaggiare la divinità del signore

  • l’oro per celebrarne la regalità

  • la mirra, che anticipa la Passione di Cristo, quando sarà offerta lui prima della Crocifissione

E il battesimo di Gesù? Quello fu “posticipatoalla domenica successiva, ed è così è ancora oggi nella tradizione cattolica.

In Italia, ma non solo

In Italia, l’Epifania è spesso associata alla figura della Befana, una vecchia donna che, secondo la tradizione, vola su una scopa durante la notte del 5 gennaio per portare doni ai bambini, che lascia in calze stracolme. La Befana è diventata una figura iconica della festa, e molte città italiane organizzano eventi e parate in suo onore.

Al di fuori dell’Italia, l’Epifania è festeggiata in modi diversi: in Spagna e in diversi paesi latinoamericani, ad esempio, è comune celebrare la festa con grandi eventi pubblici, fuochi d’artificio e parate.

In alcuni paesi dell’Europa dell’Est, l’Epifania è considerata un giorno di festa nazionale con tradizioni uniche legate alle usanze locali.

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Epifania, il significato della Befana

La storia della Befana, totalmente italiana, risale al X e VI secolo a.C, quando alcune comunità rurali nel territorio italiano festeggiavano la chiusura del ciclo legato all’agricoltura.

E fu così che nacque la tradizione del dono, all’inizio respinta dalla religione cattolica perché a tutti gli effetti una festa pagana, ma poi accolta definitivamente perché si sposava perfettamente con la tradizione dei doni dei Re Magi offerti a Gesù Cristo.

Oggi in Italia, nei giorni che precedono il 6 gennaio, i bambini appendono le calze della Befana ad alberi addobbati e camini e attendono che passi la notte tra il 5 e il 6 per scartare i dolciumi di ogni tipo, che ha portato la nonnina sulla scopa.

Ovviamente, questo accade se i bambini si sono comportati bene, poiché a quelli un po’ più cattivelli la Befana lascia un po’ di carbone nero (dolce…sia chiaro!).

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