Bonus 2022 e indennità: cosa spetta a un disoccupato?

Cosa fa chi rimane senza lavoro? Come si affronta l'emergenza? In questo articolo, abbiamo stilato l'elenco di tutti i bonus 2022 per i disoccupati.

La crisi pandemica ha innescato anche una bomba dal punto di vista economico. Tante famiglie oggi si ritrovano senza lavoro o con le attività imprenditoriali chiuse. In altri casi, non ha fatto altro che esasperare situazioni già critiche di per sé. Per questo nascono i bonus 2022 per disoccupati.

Basti pensare a tutti coloro che erano alla ricerca di un lavoro ma che oggi, alla luce di queste congiunture così nefaste, hanno definitivamente abbandonato ogni speranza.

Lo Stato prevede però degli aiuti per chi è disoccupato e su questo aspetto ci soffermiamo in questo articolo. Non inoccupato, che è diverso. Il disoccupato è colui che aveva un lavoro ma suo malgrado l’ha perso mentre l’inoccupato non l’ha mai avuto.

Ecco allora che lo Stato prevede degli strumenti a tutela di questa categoria di persone, per sostenerle nel momento di difficoltà, nell’attesa che, come si spera, possano cogliere una nuova opportunità lavorativa.

Cosa spetta dunque a un disoccupato? 

Chi pensa che ci sia soltanto l’assegno di disoccupazione Naspi a proprio favore, si sbaglia. Ci sono altri sussidi e agevolazioni di cui poter beneficiare, ecco un elenco a seguire, nel corso di questo articolo.

Bonus 2022 per disoccupati, ultime novità!

Una delle principali novità in questo senso riguarda la decisione, da parte del governo Draghi, di non confermare il Rem, il reddito di emergenza, anche per il 2022.

A tal proposito ricordiamo che

Il Reddito di emergenza (REm) 2021 è una misura di sostegno economico ai nuclei familiari in condizioni di necessità. Viene riconosciuto per un valore da 1.200 a 2.400 euro, relative alle mensilità di marzo, aprile e maggio.

In sostanza una misura “emergenziale” appunto per poter contrastare la crisi economica scaturita a seguito di quella pandemica. Dal momento che si prospettava la fine dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021, sembrava non necessario rinnovare l’erogazione di tale sussidio statale. Ma alla luce dello stato attuale dei contagi e della pandemia, non è detto che tale provvedimento non possa essere riconsiderato tra i bonus 2022, a favore delle famiglie più bisognose.

L’altra novità a partire da questo gennaio 2022 riguarda l’introduzione del bonus patente, che si rivolge ai disoccupati per l’appunto. Per favorire l’occupazione al di sotto dei 35 anni, il governo ha stanziato un bonus del valore di mille euro per tutti coloro che vogliono avviarsi al mestiere di camionista.

il disoccupato che vorrà accedere al bonus patente dovrà innanzitutto conseguire patente C e certificato CQC e, in secondo luogo, dovrà ottenere un lavoro come autotrasportatore. Solo dopo aver rispettato questi requisiti potrà fare richiesta per ottenere fino a 1.000 euro di bonus, non prima.

Infine, c’è un’importante novità anche per quanto concerne la Naspi 2022. Infatti per chi richiede l’assegno di disoccupazione a partire da questo momento, non sarà più necessario rispettare il requisito dei 30 giorni minimo di lavoro svolto nell’anno. Inoltre, la diminuzione del 3% sull’importo previsto dall’assegno, avverrà solo dopo sei mesi e non prima.

Quale bonus spetta ai disoccupati: la Naspi

Le indennità a disposizione di un disoccupato o disoccupata sono diverse. Alcune rientrano nell’ambito dei sussidi di base, come ad esempio la Naspi, Dis-coll, reddito di cittadinanza oppure di emergenza. 

A questi si affiancano una serie di indennità che il governo prevede in maniera periodica e a seconda dei fondi disponibili. Per questo anno ad esempio, rientra tra i bonus 2022 anche quello per le casalinghe disoccupate, di cui  abbiamo approfondito gli aspetti principali in un articolo dedicato, con focus sulle opportunità di formazione che tale bonus offre.

Il principale aiuto che lo Stato mette a disposizione dei disoccupati è senza dubbio la Naspi. Se un lavoratore dipendente perde il suo impiego, allora ha diritto all’assegno di disoccupazione, a patto però di rientrare in alcuni specifici requisiti.

Il lavoratore deve perdere il posto non per propria decisione ma perché costretto, contro la sua volontà. Si può essere licenziati anche per un comportamento scorretto o, al contrario, si possono presentare le proprie dimissioni e aver diritto alla Naspi, se questo accade perché il datore di lavoro non paga lo stipendio o il dipendente subisce azioni di mobbing.

Inoltre, per avere accesso all’indennità di disoccupazione, bisogna tener conto anche di alcuni “numeri”. La legge infatti prevede che il lavoratore presti servizio per almeno 30 giorni all’anno, per aver diritto alla Naspi (come già abbiamo avuto modo di accennare, questo non dovrebbe più essere in vigore a partire da quest’anno). Ma non basta. È necessario aver versato i contributi per almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti alla perdita del lavoro.

Quanto spetta di disoccupazione a chi rientra in tali parametri? Il calcolo corrisponde al 75% dello stipendio medio percepito negli ultimi quattro anni (a partire dal quarto mese di disoccupazione, l’importo diminuisce di un ulteriore 3%. Così fino allo scorso anno, ora invece la decurtazione avviene dopo il sesto mese). 

In ogni caso, l’importo della Naspi non potrà essere superiore a circa 1300 euro al mese.

La durata della Naspi è uguale alla metà del periodo di contributi versati nei quattro anni precedenti. Quindi se si sono versati contributi per 14 mesi, si riceverà la disoccupazione per sette. A ogni modo, la Naspi non può mai durare più di due anni, proprio per i criteri di calcolo fino a qui seguiti.

Chi trova un nuovo lavoro può anche continuare a percepire la Naspi, se il reddito non supera 8.700 euro da dipendente o i 4.500 euro al mese, da lavoratore autonomo.

Bonus 2022 disoccupati: Dis-coll

La Dis-coll è un’indennità di disoccupazione che lo Stato riconosce a chi ha un rapporto lavorativo parasubordinato, nel caso ad esempio di co.co.co, e che involontariamente perde la sua occupazione Si riconosce anche a chi ha terminato un dottorato di ricerca.

I requisiti per poter accedere all’indennizzo prevedono l’iscrizione alla Gestione Separata Inps da almeno un mese nell’anno precedente la fine del rapporto. La Dis-coll spetta per la metà del periodo contributivo versato (così fino al 2021).

Non ricevono la Dis-coll invece coloro che hanno una partita Iva.

Per questo anno, la Legge di Bilancio 2022 ha previsto delle modifiche all’indennità Dis-coll. Infatti come per la Naspi, anche per la Dis-coll la riduzione percentuale dell’importo spettante ogni mese, si effettuerà più in là nel tempo, ovvero dal sesto mese.

Anche la durata dell’erogazione del beneficio si modifica e sarà pari a tutti i mesi per i quali si è lavorato e al massimo per un anno.

Per chi invece ha cessato il rapporto lavorativo al 31 dicembre 2021 valgono le norme previste fino a quel momento.

Reddito di cittadinanza tra i bonus 2022

Dal momento che il governo ha introdotto il reddito di cittadinanza, uno dei dubbi più frequenti da parte dei disoccupati riguarda proprio la possibilità di poter richiedere tale reddito, anche se hanno diritto per qualche mese alla disoccupazione.

La risposta è affermativa. Infatti è possibile percepire in contemporanea sia l’assegno di disoccupazione Naspi che il reddito di cittadinanza. Quest’ultimo inoltre va anche agli inoccupati, quindi a coloro che non hanno mai lavorato e non segue dunque la logica dei contributi previdenziali ai fini del suo ottenimento.

Ovviamente il reddito di cittadinanza non arriva a prescindere, a qualsiasi persona inoccupata o disoccupata. Infatti ci sono dei limiti di reddito da rispettare (che riguarda l’intero nucleo familiare) nonché limiti patrimoniali.

Il reddito di cittadinanza varia in maniera notevole anche negli importi spettanti. Infatti si oscilla da un minimo di 40 euro al mese a un massimo di 1380.

Bonus disoccupati 2022: altre indennità

Ci sono anche altri aiuti previsti per chi è rimasto senza lavoro. Nella fattispecie, il riferimento è a:

  • assegno di invalidità civile
  • assegno sociale
  • assegno unico e universale
  • bonus casalinghe

Eccoli nel dettaglio.

Il disoccupato che risulta essere anche invalido almeno al 74% può ricevere anche l’assegno mensile di invalidità, che ammonta a 286 euro. Non è necessario aver versato dei contributi per ottenerlo ma comunque bisogna rispettare alcuni specifici limiti di reddito.

Chi è rimasto senza un posto di lavoro e ha compiuto 67 anni ha diritto a percepire l’assegno sociale per intero (pari a 524 euro per il 2022), a patto che non risulti sposato e che, all’interno del nucleo familiare non ci siano altri redditi. In presenza invece di coniuge oppure di altri redditi, allora l’importo dell’assegno sociale va commisurato a quanto previsto dalle aliquote.

Già dallo scorso anno, tutti i disoccupati con figli under 21, hanno diritto a percepire l’assegno unico per il loro mantenimento. Chi ha diritto al reddito di cittadinanza non è tenuto a presentare alcuna domanda. Infatti l’importo spettante viene già integrato in automatico sulla ricarica mensile prevista per usufruire del reddito.

Infine abbiamo già accennato al bonus casalinghe, che si rivolge in maniera specifica alle donne rimaste senza lavoro, per uno o l’altro motivo. Può darsi il caso di un licenziamento a causa della pandemia oppure di scadenze di contratto non rinnovate. Coloro che dunque dimostrano di essere disoccupate e di occuparsi a tempo pieno della casa e dei figli possono fare richiesta per ottenere tale bonus.

Non si tratta di un vero e proprio sussidio economico, bensì di un credito d’imposta per gli enti di formazione che quindi erogano gratuitamente dei corsi online. Le donne che hanno voglia di cogliere nuove opportunità lavorative, hanno dunque la possibilità di mettersi al pari coi tempi. Ad esempio, imparando a utilizzare i motori di ricerca, scrivere contenuti per il web, ma anche imparare a utilizzare software, salvataggi di file sul computer oppure in cloud.

Concludiamo specificando che per richiedere la maggior parte di questi bonus è possibile accedere in autonomia al portale dell’Inps (tramite Spid) oppure rivolgersi a un Caf o patronato per maggiori indicazioni in merito.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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