Rottamazione quater, trovato l’accordo tra Governo e Comuni sullo stralcio delle cartelle

Sembra sia stato trovato l'accordo tra Governo e Comuni in merito alla rottamazione quater e allo stralcio delle cartelle. Ecco a che punto siamo

Sulla questione della Rottamazione quater prima c’erano delle frizioni tra Governo e Comuni, soprattutto per quanto riguarda il procedimento di attuazione per lo stralcio delle cartelle.

Fino ad oggi gli enti comunali avevano potere decisionale sulla questione della Rottamazione, tramite l’approvazione di un apposito provvedimento, ma sullo stralcio delle cartelle ancora non c’era intesa con le agenzie fiscali nazionali.

A seguito del varo del Decreto Bollette (DL 34/2023), gli enti Comunali avranno modo di venire incontro ai propri cittadini anche sulla questione dello stralcio delle cartelle.

Rottamazione quater, trovato l’accordo tra Governo e Comuni sullo stralcio delle cartelle

Prima di tutto, è bene non confondere i due concetti di “rottamazione” e “stralcio delle cartelle”.

La rottamazione è un piano di ammortamento delle cartelle esattoriali, concordato tra contribuente e agenzia fiscale, in cui ci si impegna a saldare il debito in essere in tot anni, pagando a rate. È una soluzione che permette di essere in regola col Fisco e, nel caso della Rottamazione quater, senza dover pagare ulteriori sanzioni o interessi di mora.

Lo stralcio è invece un provvedimento per cui si provvede ad annullare tutti i debiti in essere, però entro una data cifra e solo per alcune tipologie di debito, come nel caso dello stralcio del 2023.

Il Governo ha dato modo ai Comuni di poter provvedere autonomamente sulla questione della Rottamazione, almeno per i debiti di sua gestione, come multe stradali, IMU, TARI e altro.

I Comuni a sua volta possono occuparsene direttamente o tramite concessionari privati della riscossione coattiva delle proprie entrate, ma questo solo per la Rottamazione.

Fino ad oggi c’era il problema della gestione dello stralcio delle cartelle, perché chi non s’è rivolto a Equitalia per le ingiunzioni fiscali non ha potuto accedere né la rottamazione delle cartelle né lo stralcio dei debiti.

Ma sembra che col Decreto Bollette la situazione sia diventata più tranquilla. Da oggi Comuni e altri enti territoriali, secondo l’art 17-bis, possono gestire sia la Rottamazione sia lo stralcio, anche in merito a ingiunzioni fiscali relative a tributi, multe e bollo auto.

Come funziona la rottamazione Quater 2023 per i Comuni

La rottamazione Quater prevede la possibilità di rateizzare il pagamento dei propri debiti fiscali senza dover pagare sanzioni o interessi di mora per via del ritardo accumulato.

Sul piano amministrativo, col DL Bollette, rottamazione e stralcio sono gestiti anche dai Comuni. Ma per attivare la sanatoria, i Comuni dovranno approvare apposito provvedimento di attuazione, anche nel caso di ingiunzione fiscale, formata sia direttamente dall’Ente impositore, che da un soggetto autorizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’ingiunzione fiscale è diversa dalla cartella di pagamento, perché di norma richiede la formazione del ruolo e non può che essere emessa dall’Agenzia Entrate-Riscossione.

Sarà responsabilità dei Comuni provvedere anche alla definizione di alcuni aspetti della Rottamazione Quater e dello Stralcio, quali:

  • il numero di rate e la relativa scadenza;

  • le modalità per avvalersi della definizione agevolata;

  • i termini per la presentazione dell’istanza;

  • il termine per la comunicazione dell’ingiunzione di pagamento.

Tali provvedimenti acquisteranno efficacia con la pubblicazione sul sito internet istituzionale dell’ente, ma dovranno essere inviati entro il 30 giugno 2023, nel caso di affidamento della riscossione a soggetti concessionari.

Leggi anche: Rottamazione quater 2023: quanto non si deve pagare sulle cartelle esattoriali, esempi

Quali cartelle rientrano nella pace fiscale 2023

La Rottamazione Quater e lo stralcio delle cartelle prevede nel primo caso la rateizzazione dei debiti affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio del 2000 al 30 giugno 2022, mentre nel secondo caso l’annullamento automatico dei debiti fino a mille euro relativo a carichi in essere tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015.

I debiti possono essere multe come bolli non pagati, così come tributi statali dovuti all’Erario centrale. Saranno esclusi dalla pace fiscale:

  • gli aiuti di Stato in fase di recupero, considerati illegittimi dall’Unione Europea;

  • crediti derivanti da condanne dalla Corte dei conti;

  • multe, ammende e sanzioni da sentenze penali di condanna;

  • debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea.

Altro nodo di questa pace fiscale è nell’attuabilità del procedimento, ma nell’interesse o meno di attuarlo. Essendo a carattere discrezionale, i Comuni sono liberi di non procedere al varo di alcun provvedimento, e lasciare che i debiti vengano riscossi secondo le norme vigenti, senza quindi disporre né lo stralcio né la Rottamazione.

Così facendo il Governo rischia di non mantenere le sue promesse elettorali relative allo stralcio delle cartelle, anche se la responsabilità rimane degli enti comunali. Pertanto il Governo dovrà affrontare anche questo nodo in futuro,

Ricordiamo che, anche con il provvedimento, in caso di mancato, insufficiente o tardivo versamento dell’unica rata, riprendono a decorrere i termini di prescrizione e di decadenza per il recupero delle somme oggetto dell’istanza.

Leggi anche: Rottamazione cartelle: meglio la Quater o la rateazione ordinaria? Ecco quale conviene

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