Banche giù sul Ftse Mib. Sell in vista con le trimestrali?

Le trimestrali delle banche USA offrono uno spunto agli analisti per occuparsi di quelle italiane.

A Piazza Affari la seduta odierna si è conclusa in calo per i titoli del settore bancario che hanno tirato un po’ il fiato, senza beneficiare dello spunto positivo offerto dal Ftse Mib.

Banche in calo sul Ftse Mib: sale solo Mediobanca

L’unico tema del comparto che ha chiuso gli scambi in positivo è stato Mediobanca che ha portato a casa un rialzo dello 0,19%.

Sotto la parità Banco BPM e Unicredit che hanno riportato una flessione dello 0,63% e dello 0,88%, ma è andata ancora peggio a Intesa Sanpaolo e Bper Banca che hanno accusato un ribasso rispettivamente dell’1,05% e dell’1,54%.

Banche giù malgrado Spread e BTP

I titoli del settore bancario non hanno beneficiato oggi delle positive indicazioni arrivate dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund è sceso del 2,22% a 179,7 punti base e gli acquisti vivaci sui BTP hanno favorito un netto calo dei rendimenti, tanto che quello sul decennale ha lasciato sul parterre il 3,43%, fermandosi al 3,8802%.

Banche: focus sulle trimestrali USA

A condizionare l’andamento odierno dei bancari hanno contribuito le indicazioni arrivate dagli Stati Uniti, con particolare riferimento alle trimestrali di Morgan Stanley e di Goldman Sachs.

La prima ha superato brillantemente il test dei conti, tanto che sfoggia al momento un rally di quasi l’8%, mentre la seconda sta crollando, con un affondo di oltre il 7%.

Focus di Equita sui conti di JP Morgan, Citi e BofA

Ancor prima dell’appuntamento odierno, già venerdì scorso altri big del settore bancario USA hanno diffuso i numeri degli ultimi tre mesi: Jp Morgan, Citigroup e Bank of America.

Gli analisti di Equita SIM hanno sintetizzato i principali messaggi dai conti di queste tre banche, evidenziando il picco delle aspettative di ricavi da net interest income, con outlook leggermente peggiore delle attese.

I ricavi da trading sono stati migliori delle attese, mentre l’investment Banking resta debole.

La crescita dei prestiti è contenuta, non si segnala alcuna riduzione rilevante dei costi, mentre è da notare una leggera riduzione dei depositi.

Intatta la qualità degli attivi intatta, con aumento delle riserve e del capitale, segnalando al contempo la ripartenza dei piani di buy-back.

Il commento degil analisti

Secondo gli analisti di Equita SIM, l’elemento più confortante è stata la tenuta della qualità degli attivi e il buy-back, che rappresentano dei messaggi incoraggianti sulle aspettative di tenuta dell’economia nei prossimi trimestri.

Sul fronte del margine d’interesse, invece, le indicazioni sono state peggiori delle attese, ed è l’elemento che a detta degli esperti andrà maggiormente monitorato nei prossimi trimestri per le banche europee, anche perché il punto di partenza in termini di performance e valutazione è decisamente diverso.

Banche UE e italiane meglio di quelle USA

Nello specifico, negli ultimi 6 mesi, le banche europee e italiane hanno performato decisamente meglio rispetto a quelle USA, con un rialzo rispettivamente del 44% e del 53%, rispetto all’11% registrato oltreoceano, alla luce del maggior peso sul totale ricavi del business investment banking da parte delle banche USA, oltre a valutazioni più ricche rispetto alle banche europee e italiane.

Banche: i temi chiave da monitorare a Piazza Affari

Secondo gli esperti di Equita SIM, anche per le banche italiane i temi principali da monitorare in occasione dei risultati del quarto trimestre del 2022 saranno relativi all’evoluzione del margine di interesse e dell’asset quality.

Ad oggi gli istituti di credito del Belpaese non hanno accelerato sul fronte del costo della raccolta, che si è mantenuto su livelli modesti.

Il rischio tuttavia è che, a fronte del rischio di riduzione dei depositi da parte della clientela a fronte di forme di investimento più remunerative, le banche siano costrette a riconoscere tassi più alti sui depositi rispetto a quanto scontato attualmente sulle sensitivity che tipicamente ipotizzano un deposit beta in area 30%.

Titoli bancari a rischio con i conti?

A detta dell SIM milanese, se emergesse chiaramente un beneficio da rialzo dei tassi inferiore rispetto a quanto inizialmente previsto, coniugato con indicazioni non chiare sul fronte dell’evoluzione del costo del rischio, ci sarebbe un rischio downside post risultati.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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