Social Media
I social media sono strumenti utilizzabili dai portali web in cui gli utenti, mediante un sistema di autenticazione, possono condividere e interagire con contenuti audiovisivi e testuali, multimediali insomma.
Si differenziano dai media tradizionali per la possibilità di generare automaticamente i contenuti pubblicati sulle piattaforme. Questo fenomeno è stato definito dal sociologo Manuel Castell “autocomunicazione di massa” che ha reso maggiore il peso specifico sia degli user attivi (creatori di contenuti) sia di quelli passivi (semplici fruitori). Il modello è quello del peer to peer, altra differenza importante rispetto ai media precedenti, dove il tipo di comunicazione avveniva secondo lo schema “uno a molti”.
Dal media al network
Media è il termine che generalmente definisce lo strumento attraverso cui avviene la comunicazione avviene. Un aspetto caratterizzante di gran parte dei social media è la creazione di “reti sociali” di utenti, accomunati da argomenti e interessi specifici, oppure destinatari trasversali di notizie e contenuti.
Ad esempio, Facebook è diventato nel corso del tempo una piattaforma per la creazione di gruppi di persone (community) che condividono hobbies o facenti parti di forum pubblici in cui si trattano argomenti di ogni genere, dal puro intrattenimento a opinione di tipo politico e ideologico.
WhatsApp, invece, è un servizio di messaggistica istantanea per le comunicazioni private o business. Qualunque sia la loro natura, il minimo comune denominatore rimane l’attività di networking, creazione di reti sociali, da cui appunto il termine social network.
Linkedin, poi è il primo social pensato per il mercato del lavoro, in cui domanda e offerta s’incontrano in una modalità del tutto nuova. Infatti, gli utenti che lo utilizzano costruiscono un profilo personale in cui riassumono l’esperienza professionale e possono candidarsi alle offerte di lavoro pubblicate dalle aziende che stanno assumendo. È possibile inoltre condividere contenuti inerenti al mondo lavorativo, ma anche i propri progetti, per rendersi più attrattivi ed essere inquadrati in uno specifico ambito.
Il social più utilizzato ad oggi è Instagram, creato nel 2010 e acquisito dal gruppo Meta (allora semplicemente Facebook) per un miliardo di dollari, in cui gli users possono condividere foto, applicarvi filtri in formato 1:1. Nel tempo l’offerta dei servizi si è ampliata dando la possibilità di realizzare dirette attraverso l’applicazione Instagram Tv (IGTV). Inoltre, su Instagram è cresciuto tantissimo l’advertising e il fenomeno degli influcencer, di persone cioè con altissimo seguito di utenti (followers) in grado di orientare le decisioni e opinioni nei più disparati ambiti, dallo shopping al cibo, dall’attualità all’entertainment.
Tipologie di social media
Dal paragrafo precedente si comprende che, nonostante siano usati spesso come sinonimi, social media e social network non sono termini sovrapponibili. Infatti, questi ultimi non sono altro che una delle possibili tipologie dei primi.
Seguendo la classificazione degli studiosi Kaplan Haenlein nel loro saggio “Users of the world unite! The challenges and opportunites of social media”, si possono individuare sei categorie di social media:
1.Collaborative project. Si tratta di siti web per la condivisione di informazioni generali e per lo più riportate da altre fonti, in cui l’interazione è molto bassa. L’esempio perfetto è Wikipedia
2.Blog/microblog. Sono siti o pagine personali riguardanti contenuti di svariata natura, in cui è data la possibilità agli utenti di commentare articoli e riflessioni. L’interazione, quindi è maggiore rispetto ai progetti collaborativi.
3.Content Community: sono social media pensati principalmente per la condivisione di contenuti, con possibilità di interazione e ricondivisione. YouTube è il principale social di questa categoria;
4.Social network site: arriviamo ai social network, le cui peculiarità sono la creazione di un profilo personale per l’autenticazione, la condivisione e l’interazione con contenuti di tipo multimediale, ma anche di chatting
5.Virtual World: rappresenterà negli anni futuri la frontiera più importante dei social media. In questo caso non vi è la semplice compilazione di dati personale, ma la creazione di una persona virtuale (avatar) che agisce e opera in un mondo riprodotto digitalmente. Il gaming è un esempio intuitivo (si pensi al videogioco Fortnite), ma sempre di più i metaversi come Second Life diventeranno dei luoghi in cui sarà possibile acquistare beni e servizi o in cui creare i propri negozi o vetrine, in cui il nostro avatar esplorerà un mondo in continua trasformazione.
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Media è il termine che generalmente definisce lo strumento attraverso cui avviene la comunicazione avviene. Un aspetto caratterizzante di gran parte dei social media è la creazione di “reti sociali” di utenti, accomunati da argomenti e interessi specifici, oppure destinatari trasversali di notizie e contenuti.
Ad esempio, Facebook è diventato nel corso del tempo una piattaforma per la creazione di gruppi di persone (community) che condividono hobbies o facenti parti di forum pubblici in cui si trattano argomenti di ogni genere, dal puro intrattenimento a opinione di tipo politico e ideologico.
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Dal paragrafo precedente si comprende che, nonostante siano usati spesso come sinonimi, social media e social network non sono termini sovrapponibili. Infatti, questi ultimi non sono altro che una delle possibili tipologie dei primi.
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1.Collaborative project. Si tratta di siti web per la condivisione di informazioni generali e per lo più riportate da altre fonti, in cui l’interazione è molto bassa. L’esempio perfetto è Wikipedia
2.Blog/microblog. Sono siti o pagine personali riguardanti contenuti di svariata natura, in cui è data la possibilità agli utenti di commentare articoli e riflessioni. L’interazione, quindi è maggiore rispetto ai progetti collaborativi.
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