Meglio fare trading o investire in criptovalute?

Perché mischiare trading e investimento in criptovalute è una pessima scelta? Vediamo insieme i danni che si possono fare al proprio patrimonio!

Fare trading o investire nelle criptovalute? Una delle prospettive più difficili da scegliere in quanto la voglia di muovere asset in giro c’è, almeno in molti casi.

Questo perché il mercato si muove su e giù come una trottola, con monete che guadagnano percentuali pazzesche nel giro di pochissimo tempo.

Una dei tranelli più facili in cui cadere è quello della FOMO, letteralmente fear of missing out, la quale tradotta in italiano diventerebbe “paura di perderselo”.

Questo si riferisce all’agitazione che si prova quando si vede un asset che non si possiede salire all’impazzata, cosa che fa venire immediatamente voglia di comprarlo.

Questo porta a vendere e comprare in preda all’emozione, smuovendo capitali a destra e sinistra sperando di cavalcare l’onda e arrivare al successo in pochissimo tempo.

Un comportamento che porta l’investitore ad assumere i connotati del trader, il quale anch’esso si occupa di comprare e vendere a ritmo sostenuto, ma le similitudini finiscono qui.

In quest’articolo l’obiettivo è capire perché un investitore non dovrebbe mai comportarsi da trader, rimanendo fedele alla propria filosofia e cercando di non farsi prendere da una foga comprensibile, ma assolutamente deleteria.

In quest’articolo Riccardo Zanetti spiega le basi per fare trading.

Cosa vuol dire investire in criptovalute?

Investire in criptovalute vuol dire letteralmente comprare delle cripto e aspettare un momento futuro in cui il loro valore sarà aumentato per rivenderle, generando quindi profitto.

Non vuol dire entrare oggi buttando 100 Euro su Bitcoin e poi tornare tra qualche giorno sperando di aver aumentato il capitale, questo non è investire.

Un buon investimento consiste in una strategia ben pianificata di accumulo dell’asset stesso, con la conseguenza che potrebbero esserci anche decine o centinaia di acquisti.

L’arco temporale su cui si basa poi è davvero molto ampio, tanto che ci potrebbero volere anni prima che sia il momento di andare a vendere qualcosa.

Ovviamente quanti anni dipende tutto dalla pazienza, dalla sapienza e si, anche dalle coronarie di chi decide d’investire in criptovalute, poiché non sono certo asset che fanno dormire sonni tranquilli.

Chi ha comprato Bitcoin nel lontano 2008 e li ha conservati fin’oggi (magari perché si era pure scordato di averli), ha sicuramente generato introiti pazzeschi.

Questo però significa essere passati per violentissimi crash del mercato, periodi infiniti di fiacca e una serie di eventi che avrebbero fatto vacillare anche la volontà più ferrea.

Investire insomma è tutta una questione di saper attendere pazientemente il momento giusto, confidando nelle proprie idee come capitani di vascelli che sfidano la tempesta.

Cosa vuol dire fare trading di criptovalute

Fare trading di criptovalute invece è una cosa completamente diversa, la quale non ha nulla a che vedere con l’investimento del quale condivide solo l’effettivo atto di acquisto e vendita.

Qui si compra una cripto, si aspetta che salga e si rivende, il che significa potrebbe avvenire nello stesso tempo in cui è stata scritta questa frase appena conclusa.

Il trading è veloce, si basa su scambi dettati da un sentiment del mercato di breve o brevissima durata, tanto da diventare un vero e proprio lavoro per colui che lo pratica.

I traders sono professionisti, persone che utilizzano il proprio capitale per andare a speculare su asset volatili, arrivando a comprarne e venderne decine ogni giorno.

Esiste una pratica detta scalping (scalpellare) che si basa sui minuti, neanche ore, per andare a intercettare i micro movimenti e generare profitto da essi.

Anche le basi stesse dalle quali si sviluppa un trade sono completamente differenti, tanto che non hanno nemmeno un singolo punto di contatto ma solo opposti.

Quali sono le basi per investire in criptovalute

La base principe che dovrebbe spingere qualcuno a investire in criptovalute è il valore intrinseco del progetto, dato da un team di sviluppo e piani per il futuro granitici.

Prendendo come esempio Bitcoin, è facile capire perché sia l’asset che attira maggiori investimenti nel mondo crypto, infatti viene considerato l’oro digitale.

Il fatto che il sistema su cui si basa sia solidissimo, l’adozione generale, il numero di monete massime che verranno prodotte, la sicurezza… Tutti punti fermi per chi cerca solidità in prospettiva.

Quando invece ci sono monete che si basano tutto sul marketing, team raffazzonati, poca lungimiranza e nessuna idea innovativa, allora è il momento di scappare a gambe levate.

Questo implica un profondo studio e un’altrettanta profonda conoscenza dell’asset in questione, altrimenti sarebbe come comprare a scatola chiusa dei beni non ben specificati.

Questo è di per se abbastanza difficile da ottenere, non tutte le persone al mondo hanno tempo o voglia di capire cosa sia una blockchain, ma non esistono molte altre strade percorribili.

Il bello è che, una volta entrati in questo mondo e capiti i concetti principali, poi si possono tranquillamente applicare in serie anche agli altri protagonisti, facilitando di molto la seconda fase.

Quali sono le basi per fare trading di criptovalute?

Qui le cose, come detto, sono davvero completamente diverse da quelle dell’investimento, poiché non importano i fondamentali quando il prezzo sale sul breve periodo.

Essendo infatti che interessano più che altro i movimenti repentini del valore, questo implica che anche la peggior spazzatura potrebbe diventare una miniera d’oro.

Prendendo come esempio Shiba Inu, una criptovaluta davvero senza alcun valore fondamentale ma sospinta da un marketing pazzesco, si capisce molto bene il punto.

Shiba è passata dal non valere niente a veder il prezzo salire di migliaia di punti percentuali, tutto per chiacchiere, rumors e passaparola.

Un trader smaliziato avrebbe sicuramente fiutato la grande possibilità e ci si sarebbe fiondato il prima possibile, salvo poi abbandonare la barca al momento opportuno.

Un investitore potrebbe aver si fatto altrettanto utile, ma senza la vendita piazzata nel punto giusto la cifra si sarebbe poi rapidamente sgonfiata.

Questo è chiaramente un esempio limite, poiché di rialzi come Shiba non se ne verificano molti l’anno purtroppo (o per fortuna), ma fa capire la line generale.

Più ci sono voci positive che gironzolano su un asset, meglio è per il trader, pazienza se poi in pochi mesi il valore sarà completamente svanito.

Perché è importante separare trading e investimenti in criptovalute?

Il discorso qui è piuttosto semplice e complesso allo stesso tempo, poiché le cose possono intricarsi molto fino al punto di non riuscire più a distinguere i due mondi.

Se si è deciso d’investire perché si vede del valore, allora questo sarà sempre li anche se il prezzo crolla o rimane stabile, tanto nel lungo termine si rifarà.

Iniziare a scambiare asset seguendo le candele verdi degli altri, non porta ad altro che alla disfatta economica, questo perché si salta su treni già prossimi alla stazione.

Se si ha un Bitcoin perché si vede del potenziale e, visto il ribasso, si decide di cambiarlo per una moneta che sta salendo(per esempio), si potrebbe finire per cogliere il momento d’inversione del trend e rimanere con un niente in mano.

Tutti gli asset che salgono, prima o poi, scendono. Questa non è una previsione da indovino ma una semplice costante del mercato, dettata dal fatto che chi ha fatto profitto, prima o poi, venderà.

Ha davvero senso andare a sfidare la sorte sperando di essere solo all’inizio del movimento rialzista e non alla fine? O è forse meglio seguire in linea retta la propria strada aspettando il proprio turno?

Saltare a destra e sinistra non ha senso, si finisce solo per prendere nasate a destra e sinistra dilapidando pian piano il proprio capitale per non si sa quale filo logico.

C’è una ragione per la quale i traders sono traders di professione e non tizi che s’improvvisano tali dal giorno alla notte, questa è una verità che occorre accettare.

Certo, ci sta allocare una piccola quantità dai propri averi per tentare i trade speculativi, ma anche questo dev’essere fatto sulla base di un piano ben studiato in un ottica macroscopica.

Quindi meglio fare trading o investire in criptovalute?

Se la speranza è ricevere una risposta netta e univoca, come per ogni cosa a questo mondo, purtroppo risulta impossibile poiché tutto è puramente situazionale.

Investire è adatto alle persone che non sanno fare trading o non ne hanno il tempo, ma hanno comunque le conoscenze per muoversi con efficacia in questo mondo.

Il trade è per chi ha capitale e coraggio da investire in toto in questo settore, conscio che dovrà essere abbastanza bravo per sopravvivere in una vasca piena di squali.

Il ottica puramente legata ai ricavi, un trading fatto bene è probabilmente più profittevole dell’investimento, in quanto in grado di cavalcare più movimenti rialzisti invece che una manciata.

Ciononostante resta anche molto più effimero, poiché dettato anche dai nervi del soggetto che dovrà essere in grado di lottare anche contro le proprie ansie oltre che l’andamento di mercato.

L’investimento renderà meno ma è un qualcosa che si fa per ottenere una rendita passiva, il  che implica poter fare altro nella vita senza doversi curare degli asset.

Alla fine, l’unico vero punto di contatto tra questi due mondi così lontani, sta nel fatto che non ci si può davvero muovere nel settore senza sapere cosa si sta facendo.

Truffe, malintenzionati e progetti senza valore sono sempre li in agguato pronti a prendere gli averi dei malcapitati, i quali si ritroverebbero senza più un centesimo in breve tempo.

Questo vale anche per chi, giustamente, si rivolge ai consulenti finanziari, da sempre i portali sul mondo della finanza per chi ha limitate conoscenze.

Queste persone restano in ogni caso… Persone. Il che significa che potrebbero avere idee più o meno condivisibili, soggette a errori o che potrebbero rivelarsi con pochi scrupoli a vendere prodotti per loro interesse. Sapere ciò che si sta facendo è sempre e in ogni caso, l’unica soluzione a tutti i problemi.

Redazione Trend-online.com
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