Critpovalute: cos’è Shiba Inu? Analizziamo la Meme coin!

Shiba Inu è una delle criptovalute più chiacchierate del mondo, ma vale davvero il successo ottenuto? Scopriamolo insieme in quest'articolo.

Shiba Inu è sicuramente una delle criptovalute più popolari in assoluto, poiché ha di recente vissuto un rialzo clamoroso che ha fatto le fortune di molti possessori.

Nel giro di pochi mesi infatti, alcuni investitori si sono ritrovati a essere miliardari, potendo andare in pensione e scordando per sempre la parola lavoro.

Questo però non significa che sia una cosa dettata da fattori prevedibili e che sia ripetibile in un prossimo futuro, perciò occorre fare una bella chiacchierata in merito.

Tra tutte le criptovalute con la “faccia da cane”, solamente due fino a ora hanno dimostrato di poter effettivamente puntare in alto, seppur il come sia tutt’ora fonte di grandi dibattiti.

In tutto questo parlare di Meme coin, la più grande vincitrice è stata proprio Shiba, ma il numero di perdenti a questo gioco è stato elevatissimo.

Per capire quali siano state le dinamiche che hanno portato questa moneta al successo e a raggiungere una capitalizzazione di mercato clamorosa, occorre andare a vedere un po’ di storia e nomi che le ruotano intorno.

Lo scopo di quest’articolo è quello d’istruire il lettore, ma non ha nessun’ambizione di elargire consigli finanziari, quindi ogni decisione in merito alle criptovalute dovrà sempre essere fatta con la propria testa.

In questo video, The Crypto Gateway spiega quant’è facile creare la propria Meme coin nel giro di pochissimi minuti, mostrando anche quanto sia un gipoco da ragazzi per un truffatore dare vita a una moneta senza valore che potrebbe essere utilizzata per trufffare i malcapitati investitori

Cos’è Shiba Inu

Shiba Inu è una criptovaluta che appartiene alla categoria delle Meme coin, ossia le monete nate per ridere e con l’unico scopo di cavalcare l’ondata di popolarità che questo settore ha vissuto.

Molto simile a essa è Dogecoin, un’altra delle tante cripto con la “faccia da cane”, la quale ha il merito di essere stata la prima vera capostipite nel settore.

Fondamentalmente quindi il progetto Shiba non si basa su nulla più che uno scherzo e la passione delle persone per i cani, questo potrebbe benissimo bastare per chiudere l’articolo qui.

Si tratterebbe però di una spiegazione ben misera, alla quale è doveroso far seguire una serie di considerazioni che aiutano a dare un quadro più completo della situazione.

Durante gli ultimi 2 anni, dove tutto il settore è stato sospinto da una clamorosa ondata d’interesse, tutte le valute digitali hanno visto crescere a dismisura il loro valore.

In tutto questo però, ben poche hanno fatto i numeri di Shiba Inu e Dogecoin, sebbene molte di esse si basassero su dei progetti davvero interessanti e nient’affatto strampalati.

Allora com’è possibile tutto questo successo? La ragione va ricercata in due volti molto famosi nel panorama delle criptovalute e non solo, Vitalik Buterin ed Elon Musk.

Chi è Vitalik Buterin

Vitalik è nientepopodimeno che il padre fondatore di Ethereum, la seconda blockchain più importante del mondo nonché una delle menti più brillanti del panorama cripto.

Questo ragazzo di origine russa è anche la mano che sta dietro Shiba Inu? No, o per meglio dire non esiste nessuna prova tangibile che porti a dire che sia stato lui a crearla, ma nemmeno il contrario.

Shiba Inu rientra nel gruppo delle criptovalute creata da anonimi fondatori, i quali sono conosciuti solo tramite uno pseudonimo come Satoshi Nakamoto per Bitcoin oppure Ryoshi per Shiba.

Quello che però ha creato una connessione tra questa Meme coin e il padre di Ethereum sono state le parole del suo fondatore anonimo rilasciate su Twitter.

In più occasioni infatti, le parole di Ryoshi hanno disseminato indizi che molte persone hanno ricondotto a Vitalik, sebbene lo stesso abbia smentito categoricamente la connessione.

In seconda battuta proprio Buterin era in possesso del 50% di tutti gli Shiba mai creati, questo poiché Ryoshi li ha inviati a luii come dono, almeno secondo la versione ufficiale.

Vitalik ha poi distrutto il 90% dei token con la faccia da cane posseduti per dimostrare la sua buona fede, regalando il restante 10% in beneficenza.

Questo per prendere le distanze dalle polemiche che lo vedevano come il creatore (o comunque una persona implicata) di una moneta inutile per puro lucro personale, un rischio per la sua immagine che non aveva davvero senso correre.

Che c’entra il buon vecchio Elon?

Elon Musk ha da tempo dimostrato una certa passione per le criptovalute, parlandone spesso sia dal vivo che attraverso i suoi account social.

In tutto questo ha mostrato di avere una certa influenza sull’andamento di mercato di alcuni asset, nonché un grande amore per questo suo potere, sfruttandolo in più di un’occasione per muovere i prezzi.

Memorabile è la sua presa di posizione su Bitcoin, accettandolo dapprima come metodo di pagamento per le Tesla, salvo poi fare dietrofront dopo appena pochi mesi dicendo che l’oro digitale è troppo inquinante.

A parte il fatto che la voracità energetica di Bitcoin ormai è ben nota anche ai sassi ed è difficile pensare che non ne fosse a conoscenza prima, il suo cambio repentino ha portato i mercati a perdere molti punti percentuali.

Fin qui ci potrebbe anche stare, nessuno lo obbliga a mantenere una linea retta nelle sue decisioni legate all’azienda, ma qui entrano in gioco i cani.

Elon ha anche mostrato in più di un’occasione un certo interesse per le Meme coin, in particolar modo per Dogecoin ma anche per criptovalute al tempo meno importanti come Shiba Inu e Floki.

Dogecoin è stata infatti oggetto di Tweet di grande apprezzamento da parte dell’eccentrico miliardario, tanto da definirla in alcuni suoi aspetti migliore di Bitcoin.

Anche qui, si potrebbe trattare di semplici e rispettabili pareri personali, non fosse che ogni suo Tweet in positivo o in negativo ha sempre portato a una forte risposta del mercato su quella determinata moneta.

A questo va aggiunto che proprio Musk ha dichiarato di possedere Dogecoin (di Shiba e Floki non si sa nulla), cosa che rende tutto molto meno trasparente.

Lui può far alzare o abbassare anche di molto il prezzo di una moneta con un Tweet, praticamente un metodo per fare denaro a palate con un dito.

Certo, lui è spropositatamente ricco e c’è chi potrebbe pensare che non abbia alcun interesse in questo genere di giochini, ma allora perché continua a fare pubblicità a Shiba Inu e ad altre criptovalute senza nessun vero valore intrinseco?

Quello che è certo è che Dogecoin, Shiba Inu e in misura minore anche Floki avrebbero tutt’altra capitalizzazione totale se non fosse per le parole di questo bizzarro individuo.

A cosa serve Shiba Inu

Se una moneta come Dogecoin, nata per far ridere e poco più, possa per lo meno vantare la possibilità d’essere utilizzata come mancia per i creatori su Reddit e Twitter, Shiba Inu cosa fa?

Fondamentalmente, almeno al momento della scrittura di quest’articolo, questa è una delle criptovalute più inutili che la storia dell’umanità abbia mai visto.

Ovviamente è una moneta, il che significa che può essere utilizzata per pagare o come riserva di valore, ma nessuno al mondo accetterebbe mai un pagamento in Shiba.

Non esiste nemmeno un luogo dove usarla come mancia, l’unica vera opzione è di donarla a enti che l’accettano (come alcuni per la ricerca medica) ma a quale scopo? Difficile pensare che non preferiscano direttamente il controvalore in Dollari, essendo queste entità ben poco interessate agli investimenti.

L’unico vero caso d’uso che si prospetta all’orizzonte è la piattaforma di scambio di criptovalute che sembra essere prossima al lancio da parte dei creatori di Shiba, la quale utilizzerà proprio la moneta stessa per pagare i costi di transazione.

La vera domanda è perché qualcuno dovrebbe mai usare una Dapp targata Shiba sulla blockchain di Ethereum quando ne esistono altre dalla comprovata efficienza e che gestiscono miliardi ogni giorno? Solo il futuro potrà dare una risposta a tale domanda.

Quale futuro per Shiba Inu

Qui ovviamente si parla d’ipotesi e nulla più, quindi queste parole non vanno prese come consigli finanziari o certezze alle quali aggrapparsi per investire.

Chiarito questo, resta difficile non pensare che Shiba Inu sia una di quelle criptovalute che ha ricevuto un successo non meritato né preventivato, fatto più di casualità che altro.

Se il coinvolgimento di Musk e Vitalik fosse stata una cosa studiata a tavolino (possibile), allora questo potrebbe far pensare che l’ambizione fosse di arrivare a questi livelli, ma resta comunque difficile crederlo.

Nel futuro di Shiba Inu per il momento non c’è nulla, la piattaforma per scambiare monete conta meno di zero in quanto la si può creare in pochissimo tempo copiando il codice open source delle altre e facendo piccole modifiche, tanto se poi non la usa nessuno resta comunque un non-fattore.

Quindi per quale ragione investire in questa criptovaluta? Oggettivamente resta davvero difficile rispondere a questa domanda.

L’unico punto di forza è il marketing, ma vale davvero la pena di buttare i propri soldi in un castello di carte pronto a cadere al primo alito di vento?

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