Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale proseguono a mostrare una situazione caratterizzata dall’indecisione. Sul fronte dei dati macroeconomici, è da segnalare che oggi si attendono le misurazioni sulle richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana, le quali potrebbero fornire ulteriori indizi sullo stato di salute del mercato del lavoro statunitense. Intanto, il Cremlino ha detto che a partire dal 1° febbraio e fino a luglio 2023 bloccherà le esportazioni di petrolio e prodotti raffinati russi che aderiscono al tetto del prezzo.
Per quanto riguarda le Banche centrali, Gediminas Simkus, Governatore dell’istituto centrale lituano, ha detto che l’inflazione dell’Eurozona mostra un ritardo di circa 6 mesi rispetto a quella della Lituania e pertanto il picco potrebbe essere dietro l’angolo. Simkus ha anche affermato di essere preoccupato dell’impatto che avrà il trasferimento degli impulsi energetici sui beni e i servizi finali.
Martins Kazaks, Governatore della Banca centrale lettone, ha invece evidenziato come l’indice dei prezzi al consumo nell’UE non è uno shock passeggero, ma un “cambiamento permanente che richiede soluzioni strutturali” come un’ambiziosa strategia energetica. Interessante infine menzionare un sondaggio svolto dal Financial Times secondo cui il 90% dei 37 economisti intervistati ritiene che l’economia europea sia già in recessione e che si contrarrà per tutto il 2023. Molti esperti ritengono comunque che il peggio sia alle spalle, anche se si teme che la prospettiva di razionamenti energetici possa tornare nel 2023.
I MARKET MOVER
Calendario economico con poche misurazioni di rilievo previste. Nel corso della mattinata è atteso il bollettino economico della BCE. Le attenzioni si sposteranno quindi sugli Stati Uniti, dove saranno rese note le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana. Non sono invece previsti interventi dei componenti dei board di Federal Reserve e Banca Centrale Europea.