Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti venerdì. Il governo degli Stati Uniti ha evitato lo shutdown all’ultimo minuto grazie ad un compromesso tra repubblicani moderati e democratici. La misura temporanea consente alle casse delle agenzie federali di continuare a ricevere fondi almeno fino a metà novembre in modo da avere tempo per trovare un accordo sul budget.
A pagare per l’accordo però è l’Ucraina, che non riceverà i 6,2 miliardi di dollari chiesti dal presidente Joe Biden. Lato dati macro, il tasso di inflazione dell’Eurozona è sceso al 4,3% a/a a settembre, il dato più basso registrato da ottobre 2021 e inferiore alle attese al 4,5%. Il dato core invece è sceso al 4,5%, il valore più basso da agosto 2022. Questi dati hanno alimentato la speranza tra gli operatori che la BCE possa essere vicina al termine del ciclo di rialzi dei tassi di interesse iniziato nel luglio dello scorso anno.
Indicazioni positive sul fronte dell’inflazione sono arrivate anche dagli Stati Uniti: ad agosto il deflatore PCE, il dato preferito dalla Fed per monitorare il trend dell’inflazione, è salito dello 0,4% su base mensile, sotto le attese degli analisti allo 0,5%. Su base annuale il +3,5% registrato è risultato in linea con le attese (+3,3% a luglio). Il PCE core ha registrato un rallentamento su base mensile con il +0,1% di agosto inferiore al +0,2% stimato (uguale al dato precedente). La crescita su base annua è risultata in linea con le attese al 3,9% e in calo dal +4,3% di luglio.
I MARKET MOVER
Oggi verranno monitorati gli indici PMI manifatturiero delle principali economie dell’area euro e degli Stati Uniti. Per l’Italia e l’Eurozona si attende anche il tasso di disoccupazione (agosto). Per gli USA focus inoltre sull’indice ISM manifatturiero (settembre). Lato Banche centrali segnaliamo i discorsi di Powell, Harker, Barr e Williams.