PEGA Pool aiuterà il mining in crisi dal 2023: Bitcoin potrebbe diventare “eco-friendly”

Gli investitori del Web3 sanno quanto spreco di energia si associ al mining e questo danneggia il Bitcoin. Ma PEGA Pool vuole cambiare le cose.

Il mining di criptovalute è un problema per l’ambiente.

Questo è un fatto assodato che gli ambientalisti e molti governi stanno provando ad arginare ormai da anni.

Non è un segreto che le criptovalute, generate e regolate mediante mining con la cosiddetta Proof of Work, siano quelle più inquinanti a causa della grande emissione di CO2 durante il processo.

Bitcoin è stata la prima criptovaluta ad aprire la strada per il Web3, ma mentre blockchain come Ethereum si sono evolute, passando dalla Proof of Work al Proof of Stake (decisamente meno inquinante), il re delle criptovalute è rimasto ancorato al passato.

Questo, accompagnato dall’attenzione crescente verso i bisogni dell’ambiente, ha spinto il settore giù dal dirupo, creando molti disagi a coloro che praticavano l’attività a fronte dei guadagni da essa derivati.

Dal prossimo anno, però, la società britannica PEGA Pool sembra volere cambiare le cose, mirando a un approccio più eco-friendly che possa così sostenere l’industria del crypto-mining.

La grande Pool, infatti, ha in serbo un programma che potrebbe rivalutare tutte le crypto basate su Proof of Work, soprattutto Bitcoin!

Mining in crisi

Il settore ha perso enormi quantità di denaro negli ultimi anni.

Non è solo il ribasso di criptovalute in voga come Bitcoin a contribuire, ma la lotta al cambiamento climatico e la rivoluzione energetica in atto stanno più di tutte ostacolando questo settore.

Pensate che la provincia canadese di Manitoba ha perfino dovuto “staccare la spina” ai miners per salvaguardare le riserve energetiche del Paese!

Manitoba, infatti, genera energia idroelettrica, offrendola a tariffe molto basse. Risultato? Moltissimi miners si trovano in Canada, ma il governo ha dovuto sospendere l’erogazione di energia legata al settore per paura dell’aumento esponenziale della domanda.

Inoltre negli ultimi anni i ricavi dal mining di criptovalute è molto diminuito.

Pensate che il ricavo dei miners di Bitcoin è sceso ai minimi del 2020, circa 11 milioni di USD.

Il settore non è di certo al suo massimo, con ricavi registrati arrivati in passato perfino alla soglia di 80 milioni di USD!

Quanto energia consuma Bitcoin?

Molti non riescono a comprendere i consumi energetici di cui il mining di critpovalute è responsabile.

Ovviamente quando parliamo di Proof of Work non parliamo solo del famoso BTC, ma ci sono altre responsabili.

Alcuni esempi di criptovalute basate su PoF e mining? Tamadoge, Litecoin e Dogecoin.

Tuttavia è innegabile come i miners siano più interessati al Bitcoin, avendo prodotto fino a 56,8 milioni di tonnellate di CO2. Una delle industrie più inquinanti del pianeta!

L’energia utilizzata, infatti, sarebbe pari a quella necessaria per centinaia di migliaia di transazioni su circuiti come Mastercard o Visa.

Che cos’è una mining Pool?

Quando si opera in un mercato dove sono richieste quantità di energia incredibile e spesso strumenti all’avanguardia, lavorare da soli può essere problematico.

Da qui nascono le “mining-pool”, vere e proprie società (o semplici gruppi)dove i miners collaborano per estrarre BTC o altre criptovalute, approfittando della loro cooperazione.

Minare Bitcoin, poi, diventa sempre più complesso e quindi l’utilizzo delle pool si è fatto sempre più necessario per gli utenti, a causa anche dell’aumento progressivo dei costi.

Tuttavia PEGA Pool, pur servendo allo stesso scopo, lo fa in modo diverso.

La missione del gruppo infatti è votata alla salvaguardia dell’ambiente.

Chi è PEGA Pool?

Non si tratta di una società convenzionale, ma di un progetto in beta test che aprirà e porte al pubblico nel 2023. PEGA Pool è un gruppo di miners per i miners con un occhio attento all’ambiente! Si tratta, infatti, di un gruppo di miner privato, con radici in Inghilterra che, però si avvale della collaborazione di esperti provenienti da tutto il mondo.

Lo scopo? Promuovere il mining di criptovalute con una visione più ecologica. Insomma, sì ai miners, però riducendo l’impatto ambientale da sempre associato a crypto come BTC prima che sia troppo tardi.

Ma come?

Missione: mining pool “eco-friendly”

Il programma di PEGA Pool è abbastanza chiaro e trasparente, nonostante sia ancora alle sue fasi iniziali.

Tutti i miners di Bitcoin saranno invitati a unirsi al gruppo britannico nei primi mesi del 2023 e saranno soggetti alle commissioni che tutte le mining pool prevedono per i loro utenti. Qui viene rivelato il progetto eco-friendly di PEGA Pool!

Coloro che sfrutteranno energie non rinnovabili, infatti, potranno sì accedere al progetto, ma dovranno usare parte delle commissioni pagate per piantare alberi e ridurre così l’impatto ambientale della loro attività.

Per coloro invece che utilizzeranno energie rinnovabili, le commissioni saranno scontate del 50%! Niente male, no?

Le commissioni della eco-pool saranno il 2% del profitto per coloro che utilizzano fonti energetiche non rinnovabili e l’1% per coloro che invece useranno fonti “green”.

Leggi anche: Non tutte le criptovalute sono nemiche dell’ambiente

Come partecipare al programma di PEGA Pool?

Il giorno preciso del lancio non è ancora stato comunicato.

Come anticipato, si tratta di un progetto in beta test, ma chi vuole riservarsi un posto può recarsi sul sito PEGAPool.com e aggiungersi alla lista d’attesa prevista per il lancio.

Inoltre chiunque volesse partecipare comunque alla fase beta, può farlo contattando il team e approfittando di commissioni pari allo 0%!

Un Bitcoin eco-friendly? Chissà che non lo vedremo presto possibile, con miners più attenti all’ambiente grazie a PEGA Pool!

Leggi anche:”Green Deal UE: stop al mining di criptovalute se necessario, l’ambiente ne ha bisogno

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