Stati Uniti: la migrazione delle criptovalute invade il Texas

Negli USA il partito democratico e quello repubblicano sono consapevoli che le criptovalute creano nuovi posti di lavoro. Ecco come stanno le cose.

Apparentemente la politica statunitense sembra molto contrastante riguardo il tema delle monete digitali: il Partito Democratico si oppone mentre il Partito Repubblicano le elogia. Nella realtà entrambi i partiti sono a favore della crescita di criptovalute per una ragione molto semplice: crea nuovi posti di lavoro.

Negli Stati Uniti dopo gli anni ’80 ci sono state grandi migrazioni verso le città più grandi e alcuni territori come la Georgia, l’Ohio e il Wisconsin sono stati decimati. Questo fenomeno è stato causato dalla chiusura di molte fabbriche nelle quali lavoravano migliaia di persone.

Le criptovalute, soprattutto i bitcoin, potrebbero essere un nuovo trampolino di lancio per far ripartire l’economia e ridistribuire la popolazione risolvendo la forte disoccupazione che macchia gli Stati Uniti. 

Ma come verrà risolto il problema della contaminazione ambientale del mining? E quali sono i piani regolatori per la gestione e il controllo delle monete nel mercato finanziario?

Democratici e Repubblicani con le criptovalute

I due grandi partiti politici americani, Democratici e Repubblicani, probabilmente non amano Bitcoin per i suoi valori ma per la sua utilità. Infatti il problema più dibattuto negli ultimi anni è relazionato alla disoccupazione e all’alta concentrazione della popolazione in alcune città come New York, Los Angeles, Chicago e Houston.

Per ripopolare le zone nel cuore dell’America rurale c’è bisogno di offrire molti posti di lavoro, ancor meglio se con uno stipendio ad alto reddito. Bitcoin permette anche alle persone con una formazione basica di poter gestire parte del processo di mining e guadagnare molti soldi.

Per portare avanti lo sviluppo delle miniere di bitcoin c’è bisogno di lavoratori, dispositivi elettronici, Internet ed energia elettrica. E agli Stati Uniti non manca nessuna di queste componenti!

Inoltre, le nuove normative potrebbero spingere le criptovalute verso uno sviluppo sostenibile.

L’impatto ambientale delle monete digitali

Il Partito Democratico, più attento alle tematiche ambientali non può permettersi però di continuare la sua campagna pro-criptovalute senza prima rispondere alle critiche degli ambientalisti sui danni e l’impronta ecologia generata.

Tra i titoli dei giornali statunitensi si leggono infatti delle dichiarazioni provocatorie come quella di Jared Huffman, Rappresentante degli Stati Uniti d’America del Partito Democratico:

“L’estrazione di criptovalute sta avvelenando le nostre comunità.”

Dopo la Grande Migrazione che ha spinto molti minatori ad uscire dai confini cinesi e dirigersi verso il nuovo continente, non sono state previste molte regolamentazioni per la gestione e il controllo delle miniere di bitcoin.

Al giorno d’oggi è stato indispensabile emanare nuove leggi perché le criptovalute sono ogni giorno più popolari e sempre più investitori sono consapevoli ed esigenti dei loro investimenti. Inoltre la popolazione mondiale sta iniziando a sentire la pressione e la necessità di ottimizzare maggiormente le risorse.

Leggi anche Ecco perchè l’impatto ambientale delle criptovalute dipende dal loro piano di crescita

La risposta alle critiche degli ambientalisti

Per vedere le criptovalute protagoniste del mercato finanziario futuro senza che ci sia un impatto ambientale disastroso c’è bisogno di campagna politica pro-criptovalute che davvero abbia come priorità lo sviluppo sostenibile di queste.

Dire che monete digitali come bitcoin non sono contaminanti è molto azzardato perché i consumi di energia elettrica e i rifiuti elettrici ed elettronici prodotti non possono essere sottovalutati: ogni anno i bitcoin producono più di 30 mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici.

Ad ogni modo è anche vero che le criptovalute hanno bisogno semplicemente di energia e non di una fonte specifica di energia. Il che significa che una miniera di bitcoin può funzionare al 100% con fonti di energia rinnovabile sfruttando il sole, il vento e l’acqua.

Decentralizzazione, progresso e sostenibilità

Per essere competitivi nei territori statunitensi nel 2022 i minatori di bitcoin non possono lavorare da soli. Il concetto di decentralizzazione che permetteva a chiunque nel mondo di poter ricevere la sua ricompensa non funziona se ci sono delle enormi strutture con una potenza di calcolo e una velocità inavvicinabile.

Come può un minatore X competere con l’alleanza tra Tesla, Block e Blockstream e la loro nuova miniera di bitcoin con un sistema fotovoltaico da 3,8 megawatt e un Megapack da 12 megawattora?

Questa miniera di bitcon per esemoio è al 100% alimentata da fonti di energia rinnovabile. Sembra molto probabile che ci saranno presto nuove grandi realtà in cui si concentreranno gli investimenti per attingere da fonti verdi e aprire nuove grandi opportunità lavorative.

E non dobbiamo dimenticarci che Bitcoin è iniziato da un PC in una stanza di un appartamento.

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