Terra (Luna), i vertici sapevano che Anchor non avrebbe retto! E Do Kwon piange con il WSJ

Anchor Protocol non avrebbe retto, i vertici di Terra (Luna) lo sapevano! Intanto, Do Kwon rilascia al Wall Street Journal la prima intervista dopo il crollo.

La soap opera Terra (Luna) continua a rivelare sorprese e colpi di scena, complice anche l’indagine che le autorità sudcoreane stanno portando avanti.

I colpi di scena più recenti riguardano Do Kwon, il CEO di Terraform Labs e immancabile protagonista della vicenda, che avrebbe rifiutato di fissare al 3,6% il tasso d’interesse del Protocollo Anchor. Lo stesso avrebbe poi scelto contro il parere di tutti di alzarlo al 20%, una settimana prima del lancio della piattaforma.

Per quanto riguarda la criptovaluta LUNA gli sviluppatori hanno parlato di segnali di collasso noti e visibili dall’inizio e ignorati dai vertici dell’azienda.

Intanto, il 22 giugno viene pubblicata dal WSJ la prima intervista rilasciata dal leader di Terraform Labs dopo il crollo.

I vertici di Terra (Luna) sapevano che un tasso del 20% per Anchor non era sostenibile

JBTC, che è una emittente televisiva sudcoreana, sta seguendo la vicenda da vicino e ha pubblicato un resoconto sulle vicende della Terraform Labs citato anche da WuBlockchain su Twitter.

Secondo il report Do Kwon avrebbe rifiutato un tasso di interesse iniziale del 3,6% per Anchor Protocol.

Soltanto una settimana prima del rilascio dello stesso gli interessi sarebbero stati alzati al 20%, pur sapendo che un tasso così alto non era sostenibile.

Che cos’è Anchor Protocol e che ruolo ha avuto

Anchor Protocol consisteva in una piattaforma che permetteva agli utenti di depositare i loro stablecoin TerraUSD (UST), bloccare la somma, e ricevere un interesse annuo del 20%. 

Quando fu rilasciato in molti guardavano con sospetto ad un profitto così alto, considerato impossibile da mantenere sul lungo periodo, ed in effetti esso ha causato il tracollo dell’intero ecosistema Terra (Luna). 

La gran parte degli investitori di UST comprava infatti i token solo al fine del deposito redditizio.

Sul finire di aprile, all’improvviso, quasi l’intero capitale di UST depositato su Anchor è stato ritirato dalla piattaforma e liquidato causando il tracollo di tutto.

Anche perché la blockchain Terra si basava sul mantenimento in equilibrio delle forniture di token UST e LUNA. Visto che il primo è quello che si definisce uno stablecoin algoritmico.

Chi o che cosa ha causato il crollo di Terra (Luna)

I giornalisti della JBTC hanno intervistato alcuni sviluppatori coinvolti nella nascita della blockchain Terra i quali hanno rivelato di sapere che l’ecosistema faceva acqua da tutte le parti.

Pare che gli addetti ai lavori all’unanimità abbiano confessato di aver previsto il crollo del sistema nel momento stesso in cui era stato progettato.

Anche perché Do Kwon è collegato ad un altro stablecoin che doveva essere il progetto pilota di UST e che è fallito anche lui miseramente.

Le fonti dicono di aver avvisato di questo il CEO Kwon Do-hyung in anticipo e di essere state completamente ignorato.

Ma i reporter della JBTC non si sono limitati ad intervistare gli sviluppatori e hanno anche visionato, a quanto affermano, la documentazione relativa. Da questa si evince con chiarezza che i progettisti di Terra avevano calcolato che il massimo tasso di interesse sostenibile per la piattaforma fosse del 3,6%.

Soltanto una settimana prima che la stessa fosse attiva il team di sviluppo avrebbe appreso con sorpresa che Do Kwon aveva deciso di alzare al 20% il tasso. Una percentuale insostenibile!

LEGGI ANCHE: Terra Luna: parla il CEO di Binance. Terra 2.0 non ha futuro

Do Kwon indagato per frode fiscale per il valore di $ 39 milioni

SBS News, altra testata sudcoreana, ha riferito una settimana fa che l’ufficio del procuratore del distretto meridionale di Seoul sta indagando Do Kwon per frode fiscale.

Le autorità hanno rintracciato un flusso di denaro sospetto proveniente da una società estera che effettuava le transazioni da Singapore e dalle Isole Vergini a giugno dell’anno scorso.

Secondo il National Tax Service Do Kwon avrebbe rubato l’equivalente di 39 milioni di dollari (50 miliardi di won) eludendo le tasse.

SBS sostiene che tra le accuse che gravano sul capo del leader di Terra (Luna) vi si anche quella di aver donato fondi alla sua famiglia per l’acquisto di un appartamento.

Il CEO di a Terraform Labs intervistato dal WSJ per la prima volta dopo il disastro

A maggio di quest’anno Do Kwon ha rilasciato la sua prima intervista dopo il crollo ad Alexander Osipovich e Jiyoung Sohn del Wall Street Journal ed è stata pubblicata il 22 giugno.

Il CEO di Terra (Luna), lamentando di aver perso tutti i suoi risparmi nel tracollo della piattaforma, si è detto “dispiaciuto”. Ha poi ammesso di avere responsabilità nel fallimento, ma imputabili solo a giudizi errati, mentre ha negato tutte le accuse per truffa.

Un dispiacere che vale 80 miliardi di dollari, quanti ne capitalizzava il progetto nel complesso, e che si sono praticamente polverizzati causando anche numerosi suicidi tra gli investitori.

Durante l’intervista il CEO di Terraform Labs si è anche lasciato andare ai suoi presentimenti sulla nuova blockchain Terra 2.0 per cui ha fede che tornerà a splendere come una volta. Forse questa è la parte che è sembrata più ridicola di tutto il discorso del CEO che nel complesso si è rivelato piuttosto stucchevole.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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